Con le prime quattro navi salpate dai porti del Giappone, ricomincia la contestatissima caccia alle balene per scopi commerciali.
Paul Watson, fondatore di Sea Shepherd, rischia 15 anni di carcere. Cresce la mobilitazione in sua difesa.
Watson è stato arrestato in Groenlandia su mandato di cattura del Giappone. Cresce la mobilitazione internazionale per bloccare la sua estradizione.
- Paul Watson era ricercato dal Giappone per un abbordaggio del 2010, con tanto di mandato d’arresto internazionale.
- Le autorità giapponesi lo accusano di complicità in aggressione, ferimento e violazione della proprietà privata.
- Da Emmanuel Macron a Brigitte Bardot fino a Jane Goodall, in tanti si stanno mobilitando per Watson.
Paul Watson, fondatore di Sea Shepherd, rischia fino a 15 anni di prigione in Giappone. L’attivista in prima linea contro la caccia alle balene è stato arrestato il 21 luglio in Groenlandia durante un rifornimento della sua barca, per un mandato di cattura internazionale relativo all’abbordaggio di una baleniera giapponese nel 2010.
Watson ora rischia l’estradizione in Giappone, dove è accusato di complicità in aggressione, ferimento e violazione della proprietà privata. Diverse figure di spicco internazionali, dal presidente francese Emmanuel Macron all’etologa Jane Goodall, hanno lanciato un appello alle autorità danesi a difesa di Watson.
L’arresto di Paul Watson
Paul Watson è nato in Canada nel 1950, è il fondatore di Sea Shepherd, la più importante associazione mondiale contro la caccia alle balene, e cofondatore di Greenpeace. Il 21 luglio, durante l’attracco a Nuuk, in Groenlandia, per fare rifornimento alla sua barca, le autorità danesi sono salite a bordo e lo hanno arrestato.
Watson è accusato di complicità in aggressione, ferimento e violazione della proprietà privata per un episodio del 2010 in Giappone. L’attivista Peter Bethune, poi membro di Sea Shepherd, aveva abbordato con una moto d’acqua la baleniera Shonan Maru ed era poi stato arrestato, mentre scoppiavano scontri in mare con gli attivisti che avevano costretto la baleniera a fare dietrofront nella sua rotta. Le autorità giapponesi in quell’occasione hanno emesso un mandato d’arresto per Watson e le accuse che lo riguardano possono portare fino a 15 anni di prigione.
L’arresto di Watson in questo momento non è casuale, visto che la sua spedizione stava facendo rotta verso l’oceano Pacifico settentrionale per disturbare l’attività di una nuova baleniera giapponese, dopo che il Giappone dal 2019 ha ripreso la caccia alle balene a scopi commerciali.
L’appello contro l’estradizione
Watson si trova nel carcere di Nuuk, in Groenlandia. I colleghi che lo hanno visitato hanno detto che sta bene e resterà lì almeno fino a metà agosto. Poi il 15 agosto ci sarà un’udienza e rischia l’estradizione in Giappone, che ha mandato rischiesta formale, dove verrebbe processato. Ma a livello internazionale sta crescendo la pressione sulle autorità danesi perché non diano seguito alle richieste del Giappone di consegnargli l’attivista canadese, che peraltro ha 73 anni ed è malato di diabete.
In Francia, dove in passato ha vissuto Watson, è stato lanciato un appello online contro la sua estradazione, che ha raccolto centinaia di migliaia di firme ed è stato firmato anche da diverse figure di rilievo. Dall’attrice Brigitte Bardot al presidente Emmanuel Macron, fino l’etologa inglese Jane Goodall, che si è fatta sentire con la sua fondazione e ha mandato una lettera alle autorità danesi in sostegno del fondatore di Sea Shepherd. In Francia per il 3 agosto sono stati anche organizzati dei presidi per chiedere la liberazione di Watson.
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