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Pea, dalla natura il nuovo benessere per i nostri amici a quattro zampe
Si chiama Pea ed è una sostanza naturale che può essere molto utile in campo veterinario, soprattutto per disturbi dermatogici, articolari e neurologici.
- La Pea, acronimo di palmitoiletanolamide, è una sostanza prodotta naturalmente dall’organismo di uomini e animali.
- Scoperta da Rita Levi Montalcini, ha effetti importanti in veterinaria.
- Controlla il dolore e aiuta a risolvere problemi dermatologici e neurologici.
Si chiama Pea, acronimo di palmitoiletanolamide, ed è una molecola presente sia negli animali sia nei vegetali. È caratterizzata da moltissime funzioni fisiologiche, legate in particolar modo all’omeostasi metabolica: interviene, cioè, in quei meccanismi che mantengono in equilibrio gli esseri viventi.
Cos’è la Pea
Scoperta dal premio Nobel Rita Levi Montalcini nel 1957, il suo meccanismo d’azione è stato spiegato solo più tardi, nel 1993. La Pea presenta analogie strutturali con l’anandamide, un endocannabinoide, e possiede infatti degli effetti cannabinergici.
Che significa, in pratica? Si tratta di un aiuto importantissimo per controllare il dolore e per aiutare nella risoluzione di molte patologie, fra cui quelle dermatologiche, neurologiche e articolari. Sia negli uomini che nei loro amici a quattro zampe. Vediamo nei dettagli la sua azione con l’aiuto della dottoressa Chiara Dissegna, medico veterinario ed esperta di nutrizione animale.
Il benessere che arriva dalla natura
La Pea è una sostanza fisiologica normalmente prodotta da molte cellule del nostro organismo. In particolare, si trova in concentrazioni molto elevate nei tessuti cerebrali e viene sintetizzata a partire dai componenti lipidici delle membrane cellulari. È normalmente presente in molti degli alimenti di cui ci nutriamo tutti i giorni come le uova, i piselli, i pomodori e la soia. “Questa sostanza viene sintetizzata dalle membrane cellulari a partire dai fosfolipidi presenti nella membrana stessa. Il suo rilascio viene definito on demand, cioè viene prodotto e rilasciato dalla membrana cellulare quando vi è richiesta da parte dell’organismo”, spiega Chiara Dissegna.
La sostanza, per poter esplicare il suo effetto terapeutico, deve essere somministrata a dosaggi molto alti che solo un integratore può avere. Non ha mai controindicazioni, comunque, è può essere assunta anche in circostanze particolari come la gravidanza. Per quel che riguarda la salute animale, si utilizzano integratori a base di Pea soprattutto nei processi infiammatori acuti e cronici e come antidolorifico. Trova impiego perciò in campo ortopedico, neurologico, ma anche dermatologico. “In caso di disturbi neuro-infiammatori cronici, poi, è utile la somministrazione di Pea per far fronte al deficit di produzione endogena. In seguito a infiammazioni ricorrenti, infatti, l’organismo esaurisce la sua naturale capacità di sintesi”, sottolinea la dottoressa Dissegna.
Una scoperta importante
Solo recentemente si è scoperto che il meccanismo con cui la cannabis svolge queste funzioni terapeutiche è lo stesso con cui agiscono una classe di sostanze endogene (gli endocannabinoidi appunto) deputate al controllo dell’equilibrio fisiologico di molti tessuti animali, tra cui la pelle. La Pea è, appunto, una di queste sostanze ed è stata trovata anche nella cute del cane. In particolare, si è visto che nei cani affetti da dermatiti allergiche i livelli di della componente endogena aumentano fino a trenta volte rispetto ai soggetti sani, per cui si è ipotizzato che la Pea potesse rappresentare il naturale meccanismo con cui l’organismo tenta di controbilanciare gli stimoli allergico/infiammatori.
La conferma arriva oggi da un importante studio pubblicato su una delle maggiori riviste scientifiche del mondo veterinario: il Veterinary journal. I ricercatori hanno dimostrato come la Pea sia in grado di ridurre significativamente la reazione allergica in cani naturalmente ipersensibili a determinati fattori antigenici ambientali. La somministrazione orale in questi esemplari è stata in grado di ridurre l’edema e l’infiammazione cutanea, migliorando di conseguenza lo stato di salute della pelle e la qualità della vita dei soggetti trattati.
Una sostanza decisamente utile, il cui uso – è bene sottolinearlo – va sempre intrapreso con l’aiuto del veterinario curante e della somministrazione mirata dell’integratore prescelto. Ancora una volta, quindi, la natura ci viene in aiuto per ristabilire i normali processi fisiologici legati al benessere e alla salute. E, in campo veterinario, diventa basilare per cure e prevenzione in linea con i dettami naturali.
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