“Il valore dell’acqua non è il suo prezzo”. Parliamo con Pedro Arrojo-Agudo, il nuovo special rapporteur delle Nazioni Unite per il diritto umano all’acqua e ai servizi igienico-sanitari.
“L’acqua è stata quotata in borsa per la prima volta nella storia”. Così citavano i titoli di giornale in tutto il mondo qualche mese fa, al termine di un anno profondamente segnato dalla crisi della pandemia. La risorsa che mai come in questo periodo storico è essenziale alla vita e alla salute di ogni individuo del pianeta, invece di essere tutelata è addirittura entrata sui mercati finanziari.
Con la quotazione in borsa all’acqua viene attribuito un vero e proprio prezzo, soggetto a oscillazioni e possibili speculazioni. È la prima volta al mondo che si può scommettere in borsa sul prezzo dell’acqua: secondo i sostenitori della misura, questo sarà un modo per rendere più trasparenti i prezzi, specie in aree in cui la siccità crea disparità ingiuste; secondo i critici, la misura accomuna l’acqua ad altre commodity come il petrolio e l’oro, rendendola vulnerabile a speculazioni finanziarie molto pericolose.
Il valore dell’acqua non è il suo prezzo e bisogna stare molto attenti a non cadere in questa errata interpretazione
Pedro Arrojo-Agudo
“E pensare che sono appena trascorsi dieci anni da quando le Nazioni Unite hanno deciso tramite la risoluzione 64/192 di sancire l’acqua come un diritto umano essenziale alla vita di tutti noi”, racconta Pedro Arrojo-Agudo, nuovo relatore speciale Onu sul diritto umano per l’acqua potabile e per i servizi igienico-sanitari, in carica dal 7 ottobre 2020.
Pedro Arrojo alle Nazioni Unite per difendere il diritto all’acqua
“Oltre 300 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua pulita e sicura, più di 2 miliardi non dispongono di servizi di base per il lavaggio delle mani con acqua e sapone, oltre 673 milioni di individui praticano ancora la defecazione a cielo aperto e questa situazione insostenibile causa 432mila morti per diarrea ogni anno”.
Così lo special rapporteur Arrojo, professore emerito di Analisi economica all’Università di Saragozza e vincitore nel 2003 del Goldman environmental prize (il “Nobel per l’ambiente”), inizia a spiegare le necessità e le priorità in occasione del 22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua. Quest’anno anche per la recente notizia sulla quotazione in borsa dell’acqua, si è posta l’attenzione sul valore dell’oro blu: “Il valore dell’acqua non è il suo prezzo e bisogna stare molto attenti a non cadere in questa errata interpretazione”.
L’acqua ha un valore enorme e complesso per le nostre famiglie, il cibo, la cultura, la salute, l’istruzione, l’economia e l’integrità del nostro ambiente naturale. Se trascuriamo qualcuno di questi aspetti, rischiamo di gestire male questa risorsa finita e insostituibile. L’obiettivo di sviluppo sostenibile (Sdg) 6 è garantire acqua e servizi igienico-sanitari a tutti. Senza una comprensione completa del vero valore multidimensionale dell’acqua, non saremo in grado di salvaguardare questa risorsa fondamentale a beneficio di tutti.
“Ora più che mai è tempo di reagire e unire le forze: in questi ultimi anni i difensori del diritto all’acqua di tutto il mondo hanno avuto un ruolo centrale per monitorare casi di ingiustizia sociale, accaparramento delle risorse idriche o violazioni dei diritti delle comunità più fragili, tra cui quelle indigene”, continua Arrojo. “È importante tenere gli occhi aperti e impegnarci insieme per assicurare l’accesso ad almeno un minimo vitale di acqua a tutti, in ogni momento e in ogni circostanza, che ci sia o meno una pandemia”.
I precedenti lavori del Consiglio dei diritti umani di Ginevra, portati avanti da Leo Héller e Catarina de Albuquerque, ci mostrano infatti i pesanti effetti della privatizzazione dell’acqua “che è stata alla base delle riforme con approcci neoliberali, pratica diffusa delle istituzioni finanziarie internazionali a partire dagli anni ’80”. I conflitti di interesse e il potere di aziende e multinazionali hanno poi incentivato questo processo. “I soggetti privati della gestione delle risorse idriche, le così dette multi utilities, sono riusciti a raggiungere e occupare posizioni chiave presso ambiti decisionali internazionali, riuscendo così a esercitare attività di lobby molto forti”.
What role will water play in your future?
On #WorldWaterDay, let's celebrate all the different ways water benefits our lives and talk about how we can safeguard it for everyone, everywhere.
Con quasi due terzi della popolazione mondiale che si troverà ad affrontare condizioni di stress idrico entro il 2025, difendere oggi l’acqua significa lavorare per obiettivi, strategie e iniziative con cittadini, governi, amministrazioni locali, mondo della scienza e innovazione tecnologica. Sottoporre l’acqua alla speculazione finanziaria ha aperto a scenari che inevitabilmente porteranno all’emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese.
“Dobbiamo tornare a parlare di diritti umani, oggi più che mai strettamente collegati all’ambiente, al clima, all’acqua”. Acqua pubblica, gestione comunitaria e partecipata, ri-municipalizzazione, gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura e nell’industria. Abbiamo bisogno di trasformare i nostri diritti in leggi a tutela dei beni comuni di tutte e tutti noi.
Water Defenders è un progetto di Water Grabbing Observatory per il decimo anniversario del riconoscimento del diritto umano all’acqua. Una serie di interviste da tutto il mondo racconteranno battaglie civili dal basso in difesa dell’acqua. Una lotta intesa sotto tutti i punti di vista, contro l’accaparramento delle risorse e contro le grandi e piccole opere che impattano sulle comunità e sul patrimonio naturale. Una galleria di persone comuni, uomini e donne, che in tutto il mondo difendono un diritto fondamentale. A partire dal 22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua, ogni mese Water Grabbing Observatory racconterà su LifeGate la storia di un personaggio che si è speso per tutelare la risorsa più preziosa che abbiamo. Per ribadire il valore del diritto all’acqua.
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