L’8 dicembre 2023 una nave mercantile ha perso sei container al largo delle coste portoghesi.
Uno di essi conteneva mille sacchi di granuli di plastica (pellet) finiti sulle coste della Galizia.
Le operazioni di pulizia delle coste sono in corso, tra le polemiche.
Circa duecento persone, tra operatrici e volontarie, in queste fredde giornate di metà gennaio sono chine sulle spiagge della Galizia, nel nord della Spagna. Nelle prossime ore se ne aggiungeranno un altro centinaio. Stanno raccogliendo uno per uno i milioni di granuli di plastica (pellet) che sono finiti sulle coste, da quando una nave mercantile ha perso sei container in mare.
Perché le spiagge della Galizia sono piene di granuli di plastica
Tutto comincia lo scorso 8 dicembre, quando la nave Toconao, battente bandiera della Liberia, perde sei container al largo di Viana do Castelo, in acque portoghesi. Uno di essi contiene mille sacchi da 25 chili ciascuno di pellet, cioè quei piccoli granuli bianchi che poi vengono fusi per fabbricare i prodotti di plastica. Le forti correnti dell’Atlantico li trasportano verso le coste della Galizia, dove vengono avvistati a partire dal 13 dicembre.
The 25 tons of plastic pellets that spilled on the Galician coast threaten the marine environment & economic activities like fishing.
Eager to discuss how we can assist best.
EU rules on pellet losses & international action are key to fight plastic pollution in the future. pic.twitter.com/xvePRUDb7x
Molto difficile, per ora, stimare le reali conseguenze per il territorio e per la pesca. Se tutti i sacchi si rompessero, si arriverebbe a un totale di 25 tonnellate di pellet, abbastanza per inquinare l’intera costa. A rendere ancora più problematico l’accaduto è il fatto che i pellet siano abbastanza piccoli da essere ingoiati da pesci e uccelli marini; per giunta, rischiano di decomporsi ulteriormente in microplastiche. Ad oggi, non è ancora possibile valutare con certezza il loro livello di tossicità.
Le polemiche sulle operazioni di pulizia delle coste
L’incidente ha sollevato forti polemiche che hanno visto contrapporsi le organizzazioni ambientaliste, l’amministrazione locale e quella nazionale. Da un lato, infatti, la confederazione Ecologistas en Acción ha insistito per un intervento più tempestivo e per una maggiore trasparenza da parte delle autorità. E ha presentato una denuncia penale contro la compagnia di navigazione e il proprietario della nave.
Ayer Ecologistas en Acción presentamos en el Juzgado de Noia una demanda penal contra la empresa armadora propietaria del buque portacontenedores Toconao, con bandera de Liberia, así como contra su capitán.
La Giunta della Galizia ha attivato il Piano territoriale per le situazioni di inquinamento marittimo accidentale della Galizia (Camgal), dapprima però con un livello di emergenza 1, alzato a 2 nei giorni successivi. Attraverso un comunicato, ha accusato il governo centrale di non avere fatto pressoché nulla, pur avendo competenza esclusiva sul mare e dunque anche sui rifiuti che dal mare arrivano alla terraferma.
El equipo de la DG Costas trabaja ya con los técnicos del @GobAsturias definiendo las actuaciones de limpieza #Pellets. Tras el anuncio de la @Xunta activando el nivel 2 del sistema nacional de respuesta, nos ponemos manos a la obra en Galicia.
La ministra spagnola della Transizione ecologica, Teresa Ribera, fa sapere di essersi messa in contatto con l’amministrazione locale e di avere messo a disposizione mezzi e operatori, dopo l’aggiornamento del livello di emergenza.
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.