
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
Il lavoro diventa atto di promozione umana e interumana nella misura in cui ubbidisce a due condizioni. Quali?
Il lavoro diventa atto di promozione umana e interumana nella
misura in cui ubbidisce a due condizioni:
– saper armonizzare compressione e decompressione, ovvero
attenzione, concentrazione, rigore, impegno comunitario e
distensione, abbandono, pausa esistenziale, ozio come
contemplazione, dissodamento del sé, lavoro interiore su se
stessi;
– saper ricondurre la dimensione lavorativa a quel centro
unificatore che è la persona, intesa, per dirla con Mounier,
come ?vocazione, incarnazione, comunione?, e, quindi, supplire con
il vigore dell?anima alla fredda impersonalità dei marcatori
aziendalistici : competitività, produttività,
innovazioni, rendimenti…
All?uomo economico, tutto individualismo e amor proprio,
dobbiamo contrapporre davvero la persona, la cui attività
lavorativa è finalizzata alla trasformazione del mondo come
luogo da abitare, spazio da condividere e non come terra da usurare
o in cui primeggiare, perché indebitamente si ritiene che
arrivare secondi o aspettare l?altro equivalga ad una sconfitta, ad
un naufragio biografico.
Il lavoro, nell?ottica della persona, diventa forza spirituale,
nella misura in cui si segue la propria inclinazione, la propria
vocazione lavorativa, la propria natura più intima e,
incarnandola nel ?qui e ora?, la si finalizza al bene comune. In
tal senso lo sviluppo economico-produttivo e la dimensione etico –
politica, solidaristica, si armonizzano in modo mirabile.
Ma leggiamo, a suggello di quanto stiamo dicendo, le eloquenti
parole di Mounier che esalta la persona, tanto in quanto sa
testimoniare, nel segno dell?impegno e del dono, la propria
vocazione nel mondo: « La mia persona è in me la
presenza e l’unità di una vocazione che non ha limiti nel
tempo, la quale mi esorta ad andare indefinitamente al di là
di me stesso…
La mia persona è incarnata. Quindi non può mai
liberarsi completamente, nelle condizioni in cui si trova, dalla
schiavitù della materia. Ma non basta: non può
sollevarsi se non pesando sulla materia. Voler sfuggire a questa
legge significa condannarsi in precedenza all’insuccesso; chi vuol
essere solo angelo diventa bestia. Il problema non sta nell’evadere
dalla vita sensibile e particolare, che si svolge tra le cose, in
seno a società limitate, attraverso gli avvenimenti, ma nel
trasfigurarla.
Infine, la mia persona non raggiunge se stessa se non dandosi alla
comunità superiore che chiama ed integra le persone
singole.
I tre esercizi essenziali per arrivare alla formazione della
persona sono quindi: la meditazione, per la ricerca della mia
vocazione; l’impegno, l’adesione a una opera che è
riconoscimento della propria incarnazione; la rinuncia a se stessi,
che è iniziazione al dono di sé e alla vita in altri.
Se la persona manca a uno di questi esercizi essenziali, è
condannata all’insuccesso».
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.
No other land ha vinto l’Oscar come miglior documentario. Un film, doloroso ma necessario, che racconta la forza della resistenza palestinese.
Condannato nel 1977 per l’uccisione di due agenti, Leonard Peltier – ritenuto da molti un prigioniero politico – finirà di scontare la sua pena ai domiciliari.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.
Mentre in molte aree del pianeta si acuiscono i conflitti, l’Italia relega la cooperazione allo sviluppo, un pilastro della politica internazionale, a una “comparsa” senza soldi.
Il 27 novembre aprono le candidature per la seconda edizione di Women in Action, il programma di LifeGate Way dedicato all’imprenditoria femminile.