Arredamento e Design

Per essere creativi serve il momento giusto. E anche il posto

In quali momenti riusciamo ad essere innovativi e creativi nel lavoro Proviamo a pensare alle volte in cui, nell’ambito del lavoro, abbiamo fatto o ideato qualcosa che poi si è rivelata particolarmente utile per noi o per la nostra azienda; o che ha segnato un passo importante, un cambio di pagina nel modo di lavorare

In quali momenti riusciamo ad essere innovativi e creativi nel lavoro

Proviamo a pensare alle volte in cui, nell’ambito del lavoro, abbiamo fatto o ideato qualcosa che poi si è rivelata particolarmente utile per noi o per la nostra azienda; o che ha segnato un passo importante, un cambio di pagina nel modo di lavorare o nel nostro business.

Se ci fermiamo a pensare probabilmente noteremo che in quelle occasioni non eravamo completamente immersi e schiacciati dalle incombenze della routine lavorativa; forse non stavamo affannosamente cercando di concludere un lavoro in scadenza, compilando report o rispondendo a mail di routine.

I momenti in cui nasce una buona idea, o si riesce a realizzare qualcosa di nuovo e utile sono quelli in cui le nostre energie non sono assorbite dalla routine degli impegni. Il paradosso è che questi momenti possono all’apparenza sembrare improduttivi, anche se a volte si rivelano i più importanti.

impiegata stressata
I momenti in cui nasce una buona idea sono quelli in cui le nostre energie non sono assorbite dalla routine degli impegni © Ingimage

Il conflitto tra produttività e creatività

Stiamo insomma parlando del conflitto tra produttività e creatività. La produttività è misurabile, la creatività no. Per essere produttivi bisogna pianificare efficacemente la propria giornata lavorativa. Al contrario, essere creativi esclude qualunque modalità di lavoro convenzionale. Ma tutto questo è sempre vero? E come si pongono datore di lavoro e dipendente davanti a questa situazione?

Per poter esistere, ogni azienda deve saper essere innovativa. Per essere innovativi sono necessarie conoscenza e creatività. E le attività che servono a questo scopo non sono sempre misurabili. Allora perché le aziende valutano ancora i propri dipendenti perlopiù sulla base della loro produttività?

I parametri che usiamo per definire una giornata lavorativa di successo assomigliano ancora troppo a un elenco di attività da cancellare sistematicamente dalla lista di cose da fare.
Eppure, poter programmare liberamente il proprio tempo durante la giornata lavorativa potrebbe portare a risultati molto più utili. Certo è che nella maggior parte dei casi un ambiente di lavoro convenzionale, sia in senso fisico che di dinamiche interpersonali, non facilità questi momenti di creatività e crescita.

 

L’ambiente di lavoro giusto per far emergere la creatività, l’esperienza di Spaces

La creatività si mette in circolo molto meglio quando ci si trova in un bell’ambiente. Lo sa bene Spaces, il pioniere olandese del creative workspace, che ha l’ambizione di voler ridefinire come il lavoro viene fatto, facilitando nuove connessioni.

Milano è la città in cui Spaces ha aperto il suo primo ufficio condiviso in Italia, tra il centro e la zona di recente riqualificazione di Porta Nuova, uno spazio che occupa sette piani di un intero edificio completamente ristrutturato.
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L’importanza del design nel luogo di lavoro

Frederique Keuning, direttrice creativa di Spaces, spiega così il successo del loro primo spazio di lavoro condiviso: “Il design era così valido che il posto si è venduto da solo.”. Si riferiva alla fondazione di Spaces ad Amsterdam nel 2006, e a come il design abbia giocato un ruolo essenziale nella rapida espansione globale del marchio del coworking.

“Abbiamo aperto il primo Spaces lungo uno dei canali storici di Amsterdam, con l’idea che il lavoro avrebbe dovuto essere più divertente e ispirante”.
“Noi credevamo, e ne siamo ancora convinti, che il lavoro sia qualcosa che ha a che fare con le persone. Con Spaces vogliamo unire le persone, farle connettere offline, e al contempo creare un posto bello e stimolante in cui accomodarsi e lavorare”.

Tavoli lavoro dentro Spaces Herengracht
Interni della sede Spaces di Herengracht, Amsterdam © Spaces

Un’idea apparentemente semplice che in poco più di dieci anni si è replicata in 38 città in tutto il mondo, tra centri Spaces già aperti e quelli che verranno aperti nei prossimi mesi.

Secondo Frederique Keuning il design è stato uno dei loro maggiori fattori di successo. “All’inizio, il design era uno degli aspetti di maggior successo di Spaces. Il design e l’estetica risultavano in sintonia con diverse tipologie di professionisti, dagli imprenditori ai liberi professionisti. Per svariate ragioni tutto ciò ci ha consentito di costruire un posto mai realizzato prima”.

“L’unica cosa di cui abbiamo avuto bisogno è stata di mostrare Spaces alla gente. E il design era così valido che il posto si è venduto da solo”.

Design olandese, adattato per ciascun paese

Prosegue Frederique Keuning: “Tutte le nostre location hanno diversi tipi di aree e spazi per tipi differenti di lavoro. Riunioni, colloqui di lavoro… Spaces permette a chiunque di avere lo spazio adatto alle proprie esigenze”.
Alla base ci sono precise linee guida per il design ed un apposito responsabile che controlla tutte le sedi. La sfida è quella di conciliare queste regole con le differenze culturali di ogni paese.

caffetteria Spaces
Lo spazio lounge caffeteria-lavoro all’interno della sede Spaces di Milano © Spaces

“Il fatto di poterci basare su solide fondamenta di design ideate in Olanda ci rende più semplice capirne l’essenza e instillarla altrove. Una volta che i principi alla base del nostro design sono stati rispettati e realizzati nelle nostre sedi, possiamo permetterci un po’ più di libertà e sperimentare qualche nuova idea.“

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