Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Perché agli italiani piacciono le elettriche
L’Europa ci chiede di installare 70 mila nuovi punti di ricarica. In Norvegia le elettriche supereranno a breve le auto a benzina. E da noi? Le premesse sembrano buone.
Esenzione dal bollo, possibilità di circolare nelle zone a traffico limitato, parcheggio gratuito. Sono questi i punti a favore dei veicoli elettrici per la maggior parte degli italiani. Sentori raccolti dal Centro studi e documentazione Direct Line, che ha voluto sondare e approfondire il tema chiedendo agli automobilisti cosa pensano dei veicoli elettrici. Infatti se ne parla sempre di più.
Ma non si tratta solo di parole: l’Unione europea ad esempio, ha recentemente richiesto all’Italia l’installazione di oltre 70mila punti di ricarica per veicoli elettrici; mentre in Norvegia, negli ultimi mesi, i modelli più venduti sono la Nissan Leaf e la Tesla S.
I pro delle auto elettriche secondo gli italiani
Il 98 per cento individua il minor prezzo del bollo come uno dei più grandi vantaggi di possedere un’auto elettrica. Mentre per il 97 per cento segue la possibilità di circolare senza limiti e con il 96 per cento l’opportunità di usufruire gratuitamente dei parcheggi delle grandi città.
“Il sondaggio mostra la crescente sensibilità degli automobilisti italiani verso uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni”, ha commentato Barbara Panzeri, direttore marketing dell’assicurazione online. “È interessante notare come la quasi totalità degli intervistati si dimostri del tutto favorevole all’impiego delle auto di ultima generazione. Probabilmente anche attratti dalla possibilità di risparmiare sul costo del carburante gli automobilisti nostrani sono favorevoli alle auto elettriche o con propulsori alternativi”.
Gli aspetti negativi
Da sottolineare comunque i contro dei veicoli elettrici, secondo gli italiani. Prima fra tutte è la carenza di distributori attrezzati sul territorio nazionale (89 per cento), insieme alla scarsa reperibilità delle colonnine disponibili (88 per cento); a seguire i prezzi di mercato ancora troppo alti (86 per cento) e l’impossibilità di provvedere al rifornimento in modalità self service (84 per cento).
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