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Perché la forza dell’auto elettrica risiede (soprattutto) nell’accessibilità
La grande sfida dell’auto elettrica è quella dell’accessibilità, giocata sui valori della leggerezza e dell’efficienza; fra gli esempi virtuosi più recenti, la nuova Dacia Spring electric.
Che l’efficienza nell’auto elettrica sia sempre più sinonimo di leggerezza, lo abbiamo spiegato molte volte. Soprattutto se parliamo di mobilità urbana, di city car elettriche destinate a viaggiare per la maggior parte del loro tempo nelle nostre città, dove traffico, emissioni e carenza di spazi richiedono sempre più un ripensamento dell’auto privata (oltre che un suo minore utilizzo, a favore di altre forme di mobilità, come il trasporto pubblico, la bicicletta e in genere la sharing mobility).
Una ricetta, quella della “sostenibile leggerezza dell’auto” che Dacia, brand del gruppo Renault, sembra aver fatta sua da tempo, da quella prima versione dell’elettrica Dacia Spring che vi avevamo già raccontato qui e che in passato ha già conquistato riconoscimenti importanti, come le 5 stelle GreenNCAP. Bene, la ricetta non è andata perduta, anzi, la nuova versione si arricchisce di contenuti, si aggiorna nel design, ma rimane semplice, leggera, efficiente. Ma soprattutto accessibile, un aspetto che, anche in previsione degli incentivi auto 2024, potrebbe vederla confermata come l’auto elettrica più economica del 2024.
Dacia Spring electric, cosa è cambiato (e cosa è rimasto)
Sulla carta è cambiata molto, in realtà (e per fortuna) molto meno. Già, la Dacia Spring elettrica ufficialmente ha un nuovo design (il tetto è l’unica parte rimasta immutata), interni rinnovati con un’aumentata digitalizzazione. Insomma, la forma è nuova, se “più accattivante” come cita una nota del costruttore o meno, come sempre lo lasciamo decidere a voi. Quello che ci preme sottolineare, è quello che è rimasto, ossia efficienza, leggerezza, accessibilità.
Dacia Spring è l’elettrica che ha ottenuto la miglior valutazione complessiva nei test Green NCAP del 2022, una valutazione che va oltre le prestazioni ambientali locali, ma che tocca aspetti più profondi, come la progettazione, l’intero ciclo di vita dell’auto. Ecco, in questo la city car elettrica nel recente passato ha superato molte avversarie con uno dei punteggi più alti in assoluto, dietro di lei Tesla Model 3, Audi Q4 e-Tron, Hyundai Ioniq 5, tutte elettriche da 5 stelle, ma con livelli inferiori in termini di efficienza energetica.
Leggera, essenziale, in una parola efficiente
Con il debutto del nuovo modello, la Spring elettrica si aggiorna, più nella forma che nei contenuti (motore, batteria, potenza e molto altro come vedremo rimangono immutati). Ma è la combinazione tra le caratteristiche del propulsore elettrico e il peso contenuto l’aspetto vincente. Un’auto elettrica leggera (984 chili, un record) significa un consumo di energia inferiore, aspetti che, nel caso della Dacia Spring, sin dalla passata versione hanno stabilito nuovi standard per l’industria. Insomma un esempio di efficienza da imitare.
Chiaro, stiamo parlando di un’auto elettrica pensata soprattutto per la città, essenziale, senza fronzoli si direbbe. Ma che fa fronte alle esigenze di una larga fetta di pubblico, quella che secondo i dati emersi da una ricerca Dacia, percorre quotidianamente una media di 37 chilometri, a una velocità media di 37 km/h, ricaricando (nel 75 per cento dei casi) soprattutto presso l’abitazione. Esigenze alle quali la nuova Spring risponde confermando le caratteristiche di base precedenti.
Da 45 minuti a 11 ore la ricarica
Particolarmente compatta (3,70 metri di lunghezza), dotata di uno dei migliori raggi di sterzata del segmento (4,80 metri per girare su sé stessi significa essere molto agili anche nel traffico), un motore elettrico da 65 cavalli o 48 kW (potenza che scende a 45 cavalli nella versione “base”), un’unica batteria da 26,8 kWh e un’autonomia dichiarata superiore a 220 chilometri. La ricarica può avvenire da casa in corrente alternata da 7 kW con tempi dal 20 al 100 di circa 11 ore, oppure su wallbox in 4 ore; tempi che si riducono di molto (bastano 45 minuti) scegliendo il caricatore per la corrente continua da 30 kW, optional a pagamento.
Per la prima volta sulla Spring è disponibile anche la funzione di ricarica bidirezionale V2L (vehicle-to-load), che consente di utilizzare l’auto come fonte d’energia per alimentare dispositivi esterni, come un monopattino elettrico, da tenere nel bagagliaio per l’ultimo miglio.
La ricetta, dunque, è rimasta nella sostanza invariata, un bene per un’auto che ha conquistato la fiducia di molti utenti europei. A cambiare sono più i “dettagli”: aspetti di design, accostamenti cromatici, nuovi colori esterni, la forma dei led che definisce quella che i costruttori chiamano “firma luminosa”, in questo caso a forma di “Y”. Poi nuovi cerchi ruota, paraurti rivisti, eliminazione di tutte le cromature e delle barre sul tetto (con sensibili vantaggi ambientali e di efficienza). Stop.
Display digitali e inedite clip per accessori “mobili”
Dentro l’evoluzione della specie è certamente più avvertibile. La semplicità è rimasta, ma la plancia è più piacevole, curata. Debuttano nuovi display digitali fino a 10 pollici, il cruscotto diventa digitale e personalizzabile, i materiali si aggiornano. Ma la praticità (insieme a una certa semplicità) rimane l’aspetto dominante sulla Dacia Spring, vedi le pratiche clip che permettono di fissare nuovi accessori come una borsa, il supporto per lo smartphone con o senza caricabatterie a induzione o un porta bevande con lampada portatile.
Cresce la dotazione dei dispositivi di assistenza alla guida con frenata automatica d’emergenza, riconoscimento della segnaletica stradale con avviso di superamento del limite di velocità, avviso di superamento e assistenza al mantenimento di corsia, monitoraggio dell’attenzione del conducente e chiamata d’emergenza (eCall). La nuova Dacia Spring electric sarà in vendita dall’estate a un prezzo non ancora comunicato ma che il marchio ha annunciato come “il più basso del mercato”. Vedremo.
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