La prima Giornata internazionale di consapevolezza sulla perdita e lo spreco alimentare si è svolta con un evento globale virtuale, da cui sono emersi spunti e soluzioni.
La Giornata internazionale di consapevolezza sulla perdita e lo spreco alimentare è stata celebrata per la prima volta il 29 settembre con un evento globale virtuale a cui hanno partecipato relatori da tutto il mondo, per trovare spunti e soluzioni concrete. La Giornata è stata istituita nel dicembre 2019 dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, in collaborazione con l’Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. Nasce come call to action per invitare tutti, dalle istituzioni ai cittadini, a fare di più per combattere la fame nel mondo e promuovere sistemi alimentari più equi, ma anche più ecologici ed efficienti, evitando un tracollo della sicurezza alimentare e un impoverimento delle risorse naturali.
Perdita e spreco alimentare: un’emergenza umanitaria e ambientale
Sono circa 690 milioni le persone nel mondo che soffrono la fame (un numero in continuo aumento negli ultimi cinque anni), mentre in tre miliardi non possono permettersi una dieta sana. Quest’anno, inoltre, la pandemia da Covid-19 sta minacciando la sicurezza alimentare di altre 132 milioni di persone e causa limitazioni di movimento e trasporto che contribuiscono ad aumentare le perdite di cibo. Emergenza sanitaria a parte, ogni anno circa il 14 per cento del cibo mondiale, per un valore di 400 miliardi di dollari, viene perso prima ancora di raggiungere il mercato. Se le perdite di cibo riguardano la filiera alimentare a partire dal produttore, lo spreco riguarda invece la vendita al dettaglio, la ristorazione e l’ambiente domestico. Nel 2021 sono attese nuove stime sullo spreco alimentare, ma i dati diffusi finora parlano di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo all’anno, ovvero 1/3 della produzione totale destinata al consumo umano. La perdita e lo spreco di cibo hanno anche ripercussioni sull’ambiente poiché si calcola che generino l’8 per cento delle emissioni globali di gas serra, senza contare l’enorme sfruttamento di risorse. Ridurre perdite e sprechi significa dunque più cibo per tutti, meno inquinamento e meno pressione sull’ambiente, maggiore produttività e crescita economica.
The #COVID19 pandemic is a wake-up call to rethink the way in which we produce, handle and waste our food!
La Giornata internazionale di consapevolezza sulla perdita e lo spreco alimentare è stata celebrata con un evento globale virtuale a cui hanno partecipato rappresentanti delle Nazioni Unite, della Commissione europea, dei settori pubblico e privato, dei ministeri dell’agricoltura dei paesi in via di sviluppo e sviluppati, ma anche organizzazioni e associazioni di agricoltori, commercianti e consumatori, università e chef. I partecipanti hanno condiviso la necessità di riunirsi e di intensificare gli sforzi per ridurre la perdita e lo spreco di cibo, di sfruttare i vantaggi offerti dall’innovazione, dalla tecnologia e dalla formazione, di scoraggiare l’abitudine a gettare il cibo, di misurare e tener traccia dei progressi compiuti nonché di collaborare in modo da accrescere la disponibilità di cibo e ridurre l’impronta ambientale della produzione agricola.
World marks today 1st International Day of Awareness of Food Loss & Waste. 690m people are hungry & 3B can't access #healthydiet. Yet, so much food is lost before reaching consumers, or wasted after purchases. As @Pontifex notes: "To throw food away means to throw people away." pic.twitter.com/vEC7xW9PBb
Come ridurre perdite e sprechi: le soluzioni possibili
Tra le soluzioni per ridurre lo spreco di cibo sono state individuate la condivisione dei dati per intercettare i punti della filiera alimentare in cui si registrano le perdite maggiori, l‘innovazione applicata, come le piattaforme di e-commerce, incentivi per rafforzare l’azione del settore privato, investimenti in formazione, tecnologia e innovazione anche per i piccoli produttori, il miglioramento delle performance dei packaging e un allentamento delle normative e degli standard sui requisiti estetici per frutta e verdura, la ridistribuzione delle eccedenze alimentari, la promozione delle filiere corte, investimenti su infrastrutture e logistica per migliorare le catene del freddo e la sostenibilità delle tecnologie di raffreddamento. Dove queste pratiche sono state adottate, si sono registrati risultati positivi: in Ruanda, un nuovo centro di eccellenza africano per una catena del freddo sostenibile sta aiutando gli agricoltori a immettere nel mercato i loro prodotti in modo rapido ed efficiente riducendo gli sprechi alimentari, aumentando i profitti e creando posti di lavoro.
Le 15 azioni quotidiane contro la perdita e lo spreco alimentare
Dal grande al piccolo, tutti possiamo fare la nostra parte. In occasione della prima Giornata internazionale di consapevolezza sulla perdita e lo spreco alimentare, la Fao ha diffuso una lista di 15 azioniche ognuno può mettere in pratica ogni giorno. Eccole:
1. Adottare una dieta sana e sostenibile; 2. comprare solo il cibo necessario, pianificando i pasti, facendo la lista della spesa e non cedendo agli acquisti impulsivi; 3. comprare anche la frutta e la verdura che non soddisfa gli standard estetici, ma che è comunque buona; 4. conservare il cibo correttamente usando contenitori ermetici e chiudendo bene i sacchetti; 5. saper leggere l’etichetta dei prodotti per conoscere la differenza tra “consumare entro” e “consumare preferibilmente entro” e per evitare grassi trans e zuccheri aggiunti; 6. consumare porzioni piccole a casa e condividere le grandi porzioni nei ristoranti; 7. valorizzare gli avanzi congelandoli o riciclandoli; 8. utilizzare gli avanzi per il compostaggio; 9. rispettare il cibo, ovvero essere consapevoli degli sforzi e delle risorse necessari a produrlo; 10. supportare i produttori locali per favorire la propria comunità e ridurre l’inquinamento prodotto dal trasporto; 11. consumare il pesce delle popolazioni ittiche più abbondanti come sgombro o aringa non di quelle sovrasfruttate come merluzzo e tonno e acquistare pesce pescato in modo sostenibile; 12. utilizzare meno acqua e non sprecarla; 13. preservare la pulizia di terreni e corsi d’acqua e non disperdere rifiuti nell’ambiente; 14. mangiare più verdure e legumi; 15. condividere, ovvero donare il cibo che andrebbe sprecato e prendersi così anche cura del prossimo.
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