Trees
Tutti i progetti che tutelano gli alberi, le foreste, gli habitat naturali. E diffondono consapevolezza.
LifeGate propone la partecipazione a progetti ambientali per garantire alle future generazioni un pianeta ricco di natura e biodiversità.
Le iniziative sono molte: si va da progetti di formazione dedicati ai bambini, che hanno lo scopo di sensibilizzare e informare i più piccoli sulla giustizia ambientale; da progetti di tutela dell’habitat dell’orso bruno marsicano nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise alla tutela della foresta Amazzonica in Brasile, come Foreste in Piedi, ecosistemi importanti per la conservazione della CO2 assorbita negli anni e la protezione delle risorse idriche, la conservazione della biodiversità e la possibilità di usare i suoi semi, i suoi frutti, il legname.
Per aderire e per informazioni: [email protected]
Tutela degli habitat
A partire dall’autunno 2022, LifeGate ha attivato una collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per tutelare l’habitat dell’orso bruno marsicano. Una partnership che nasce in un’occasione speciale per il parco, che quest’anno ha festeggiato il suo Centenario.
Sebbene l’orso bruno marsicano sia tutelato ormai da un secolo, oggi la specie sta vivendo qualche difficoltà a causa della costruzione di infrastrutture, della perdita di pratiche agricole tradizionali e della crescita incontrollata di piante forestali, che in alcuni casi rappresentano vere e proprie barriere per gli orsi.
Grazie all’impegno e al sostegno di aziende particolarmente sensibili al tema, si tratterà di dare vita a una serie di azioni all’interno dell’area protetta. Le prime, possibili grazie al contributo di Golia, si svolgeranno su una superficie di 7 ettari.
Tra gli interventi in programma tra 2022 e 2023, si prevede per esempio il recupero e l’innesto di circa di 100 piante da frutto autoctone; il recupero di aree prative, con il ripristino delle interfaccia bosco-prato, funzionali non solo per l’orso, ma anche habitat per una moltitudine di altre specie, tra cui gli impollinatori; la promozione di attività di reintegro di fauna locale sinergica con il ripristino dell’ecosistema, agricoltura e apicoltura; piccoli interventi di manutenzione e cura delle aree boschive. Tutte queste iniziative hanno l’obiettivo di tutelare gli orsi, ma in generale anche la biodiversità animale e vegetale e l’economia dell’intero parco.
Giardini della riconnessione
Gli alberi e le piante non curano solo il clima, ma anche il nostro corpo e la nostra anima. Per questo motivo, in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, in cui a causa della pandemia è aumentata la necessità di prendersi cura del proprio benessere psicofisico e di instaurare una equilibrata relazione con la natura, assume ancor più valore Giardini della riconnessione, iniziativa che consente alle aziende più sensibili al tema della salute delle persone di realizzare giardini su misura, studiati insieme a medici e psichiatri per la cura delle patologie più diverse. Il progetto è promosso da LifeGate e da Mati 1909, storica azienda pistoiese guidata dal garden designer Andrea Mati insieme ai suoi fratelli Francesco e Paolo.
Come funziona
Le imprese che aderiscono al progetto hanno come obiettivo la cura e il benessere delle persone e dell’ambiente. Ogni azienda potrà decidere se progettare un proprio giardino a favore dei dipendenti, o donarne uno a scuole, ospedali o enti pubblici, per rispondere ai bisogni del territorio e aiutare così diversi tipi di target.
L’iniziativa Giardini della riconnessione con la natura permette di scegliere tra più tipologie di giardini, ognuna studiata per guarire differenti tipi di patologie: dai disturbi comuni dell’umore come la depressione e l’ansia o i disturbi dell’attenzione; a problemi specifici, come disturbi alimentari o per l’elaborazione del lutto; a patologie più gravi, come Alzheimer e autismo, per cui sono studiati percorsi terapeutici ad hoc.
Si tratta di una diversa concezione del verde, comprovata anche dalla comunità medica e accademica, per stimolare i sensi e dare vita a un nuovo rapporto con la natura, consentendo alle persone di creare una profonda connessione con le piante e di ritrovare armonia e benessere.
Per aderire e per informazioni: [email protected]
Perché aderire
Il progetto si presta a diverse declinazioni nella strategia di sostenibilità e di comunicazione dello sponsor. Grazie ai nuovi Giardini della riconnessione con la natura, l’azienda può infatti comunicare il proprio impegno concreto per la sostenibilità ambientale e sociale del territorio, creando spazi verdi e tutelando così la biodiversità e favorendo il benessere e l’equilibrio psicofisico delle persone.
L’iniziativa può essere intesa come un’operazione di welfare aziendale: creando un giardino privato nei propri spazi all’aperto, l’impresa favorisce il benessere dei dipendenti, rendendoli partecipi dei propri valori, aumentando la soddisfazione e la motivazione dei collaboratori e migliorando le loro performance.
Giardini della riconnessione, però, può anche servire per lo Stakeholder engagement, attraverso la donazione di giardini a ospedali, per supportare il percorso terapeutico dei pazienti affetti da diverse patologie o disturbi; a scuole, per sensibilizzare i ragazzi sull’importanza del verde e/o migliorare la loro capacità di attenzione; o a enti pubblici, per migliorare la fruizione del verde a favore della comunità e del territorio.
Tutte le aziende che aderiranno all’iniziativa avranno infine la possibilità di utilizzare i canali LifeGate per raccontare la propria esperienza e mostrare così la propria attenzione all’ambiente e alle comunità. LifeGate mette inoltre a disposizione un nutrito kit di comunicazione per supportare le aziende sponsor nella valorizzazione di questa iniziativa tramite i propri canali.
I benefici del progetto e i vantaggi per l’azienda
I benefici del progetto sono di vario genere. Ambientali, perché grazie ai nuovi Giardini della riconnessione con la natura è possibile salvaguardare la biodiversità, garantire una maggior presenza del verde sul territorio e rafforzare il legame con le comunità locali, mitigare il microclima e migliorare la qualità dell’aria e promuovere la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici. Sociali, perché l’iniziativa influisce sul benessere psicofisico e la salute delle persone aumentando la fruizione degli spazi verdi, e rende più consapevoli i cittadini dell’alto valore del paesaggio. Inoltre, il contatto col verde favorisce una maggior consapevolezza di sé, e aumenta l’interesse del pubblico verso gli stili di vita sostenibili. Infine, per gli sponsor del progetto, ci saranno anche vantaggi mediatici: la rilevanza e l’attualità dei temi trattati garantiscono l’alta notiziabilità e l’endorsement del mondo scientifico ed accademico. La visibilità dello sponsor sui canali LifeGate consente grande diffusione presso il pubblico.
Contatti
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Foreste in Piedi
Dal 2012 LifeGate, in collaborazione con la onlus italiana ICEI e quella brasiliana AVIVE, con il progetto Foreste in Piedi, tutela e preserva 560 ettari di foresta nell’Amazzonia, un’area verde che il Brasile ha dato in concessione d’uso alle 27 famiglie della comunità di San Pedro coinvolte nel progetto che mira a prevenire e contrastare la deforestazione, gli incendi dolosi, attività di caccia illegali e altri reati ambientali.
Obiettivi e attività
Nonostante la legge garantisca formalmente che l’80 per cento della foresta resti inviolata, la mancanza di risorse quali finanziamenti statali e personale pubblico non garantisce una reale tutela di questa porzione di foresta. Per questo motivo è necessario intervenire per fermare questo fenomeno che minaccia gravemente l’integrità della foresta con attività di monitoraggio e vigilanza, con una mappatura delle risorse forestali e con attività di sensibilizzazione e di educazione ambientale alla comunità di San Pedro e alle comunità vicine.
Il contesto geografico e sociale
L’area di intervento si trova all’interno del municipio di Silves che dista 340 chilometri da Manaus, capitale dello stato di Amazonas. Le 41 comunità che risiedono in quest’area vivono di pesca, di agricoltura e sfruttando le risorse locali per provvedere alla propria sussistenza, senza capacità di generare un reddito e quindi migliorare le proprie condizioni. La comunità di San Pedro, distribuita lungo il fiume Igarapé Capivara, è composta da 27 famiglie: circa 150 persone tra uomini, donne e bambini.
I terreni in concessione d’uso
La comunità di San Pedro è entrata nel piano statale dei terreni a concessione d’uso. Ogni famiglia può disporre di un terreno di 50 ettari (per un totale di 1.350 ettari concessi dallo stato). Il 20 per cento può essere utilizzato per attività agricole e di sfruttamento delle risorse. Il restante 80 per cento, ovvero 560 ettari, deve restare foresta inviolata per legge e le famiglie sono chiamate a tutelarla e proteggerla dai rischi. I terreni sono concessi dall’Istituto delle terre dello Stato di Amazonas.
Spedizione selvaggia
Un viaggio di oltre mille chilometri nel cuore della foresta amazzonica brasiliana, a stretto contatto con la natura e con le popolazioni locali, per “toccare con mano” le aree verdi tutelate da LifeGate e Icei all’interno del progetto Foreste in Piedi. Per ammirare tutte le foto della prima spedizione compiuta dal fotoreporter Francesco Pistilli, fai un salto qui.
Cosa puoi fare
Per aderire e per informazioni: [email protected]
Puoi contribuire anche tu alla tutela di 400 mq di foresta nell’Amazzonia brasiliana per un anno, fai un salto allo store.
Km Verde
Il progetto
Chiusura progetto febbraio 2024
Oltre 800 piante sono state messe a dimora su una striscia di terreno lunga un chilometro. La riqualificazione del Naviglio Grande di Milano è cominciata nel mese di aprile 2012. È un angolo storico della città di Milano. Un piccolo polmone verde costituito da arbusti autoctoni di biancospino, ligustro, prugnolo, rosa canina, viburno. Alcuni di questi avevano la particolarità di avere anche un nome proprio: quello delle persone e delle aziende che negli anni hanno adottato una pianta. Tra le aziende impegnate per il Km Verde c’è stata per esempio Collistar, che ha curato la manutenzione dell’area e organizzato momenti di sensibilizzazione per i cittadini.
Il partner del progetto Consorzio Est Ticino Villoresi
Il Consorzio Est Ticino Villoresi è un ente pubblico economico a carattere associativo, parte del sistema regionale, di cui sono soci gli utenti e i proprietari di beni immobili ubicati nel comprensorio che traggono beneficio dal reticolo e dall’azione dell’Ente. È uno dei maggiori Consorzi di bonifica in Italia per estensione della rete idrica e del territorio servito. Gestisce le acque del Canale Villoresi, del Sistema dei Navigli, del Basso Pavese e di altri reticoli minori.
Tra le funzioni primarie dell’Ente vi sono quelle di regolare la rete idrica e migliorarne l’efficienza per fornire supporto all’agricoltura, accanto alle attività di bonifica per proteggere i territori soggetti ad allagamenti. Il compito del Consorzio si estende però anche alla tutela del territorio e alla valorizzazione del paesaggio e allo sviluppo della navigazione. ETVilloresi assicura il funzionamento idraulico del reticolo, preserva un bene infrastrutturale ed architettonico per puntare allo sviluppo delle sue potenzialità ambientali, culturali, turistiche ed energetiche, mettendo a disposizione di enti terzi il sostegno tecnico e una consolidata conoscenza del territorio.