10 montagne da scalare in Italia

In occasione della Giornata mondiale della montagna proponiamo alcune delle vette più belle del nostro paese, vero paradiso di natura e biodiversità.

L’Italia può vantare una straordinaria ricchezza, non parliamo del suo inestimabile patrimonio artistico, bensì delle sue montagne. Mentre l’arte è stata valorizzata e rappresenta una delle principali attrattive in ambito turistico, molti sentieri escursionistici italiani sono sorprendentemente vuoti e le montagne sono state (e sono tuttora) violentate da tunnel, impianti di risalita e costruzioni dall’elevato impatto paesaggistico.

“Il narcisismo culturale spinge l’Homo sapiens a custodire un antico palazzo molto più di un bosco o di un torrente. […] Se gli abitanti di una valle si ribellano perché qualcuno vuole modificare il profilo di una montagna ecco che ci indigniamo contro questi nostalgici, nemici del progresso, primitivi e antimoderni”, scrive Wu Ming 2 ne “Il sentiero degli dei”.

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Nonostante ciò le montagne coprono quasi la metà del Belpaese e svettano con altera bellezza da Nord a Sud offrendo un’incredibile eterogeneità di paesaggi. Ecco alcune delle montagne più belle d’Italia, tenendo presente che è impossibile racchiudere il fascino selvaggio delle nostre vette in una classifica.

Gran Paradiso

lago rosset - parco nazionale gran paradiso
Ciò che rende il Gran Paradiso un vero paradiso è un ambiente davvero selvaggio, rimasto isolato dall’impattante turismo invernale.

Il Gran Paradiso è il primo parco nazionale d’Italia, istituito il 3 dicembre 1922 per proteggere il più grande animale selvatico alpino d’Europa, lo stambecco, dall’estinzione. Nel parco, in Valle d’Aosta, sorge l’omonima montagna, la più alta tra tutte quelle situate completamente in territorio italiano con i suoi 4.061 metri.

Monte Bianco

monte bianco
Considerato l’ottava meraviglia del mondo il Monte Bianco con i suoi 4.810 metri costituisce il tetto d’Europa.

Il Monte Bianco è considerato il più himalayano dei gruppi alpini in virtù dei suoi ghiacciai e delle sue pareti verticali, proprio a questa montagna si associa la nascita dell’alpinismo. Elevato anche l’interesse naturalistico, il massiccio presenta infatti una fauna molto diversificata e una flora ricca di endemismi.

Monte Bove

camoscio bove
Sul monte Bove avrete buone possibilità di incontrare uno dei mammiferi più rari del nostro Paese, un endemismo degli Appennini scampato miracolosamente all’estinzione: il camoscio appenninico.

Partendo da Frontignano, nelle Marche, ci si imbatte nella ciclopica parete del Monte Bove, nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. Questo itinerario consente di percorrere un anello che tocca tre vette, Monte Bicco, Monte Bove Sud e Monte Bove Nord ed è caratterizzato da un maestoso circo glaciale, rupi scoscese, valli verdeggiati e una cresta a 2.000 metri di altezza.

Bocca di Brenta

bocca di Brenta
Dalla Bocca di Brenta parte una delle ferrate più famose d’Italia, la Ferrata delle Bocchette.

La montagna si trova nel gruppo delle Dolomiti di Brenta, area particolarmente amata dagli alpinisti per la sua varietà di ascensioni, e fa parte del Parco naturale Adamello Brenta, l’ultimo rifugio alpino dell’orso bruno.

Corno grande

Corno Grande
Il Corno Grande è inspiegabilmente sottovalutato ed è una delle aree dalla maggiore concentrazione di biodiversità di tutta Europa.

Questa montagna, situata in Abruzzo, nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è la cima più alta dell’Appennino centrale grazie ai suoi 2.912 metri ed è caratterizzata da un’imponente cima rocciosa con pareti quasi verticali. Questo splendido massiccio montuoso è inspiegabilmente sottovalutato ed è una delle aree dalla maggiore concentrazione di biodiversità di tutta Europa.

Punta La Marmora

punta la marmora
Punta La Marmora è la vetta più alta dell’isola (1.834 metri)

La Sardegna è una regione aspra e in parte ancora intatta. A differenza delle sue più note località costiere infatti è poco frequentata, anche a causa dell’assenza di una vera e propria rete di sentieri. Qui troviamo Punta La Marmora situata nel Parco nazionale del Gennargentu, il più vasto dei tre parchi nazionali sardi, popolato in prevalenza da mufloni, cervi e avvoltoi.

Vesuvio

vesuvio
Non è né il vulcano più grande né il più attivo del mondo ma è certamente tra i più noti, passato alla storia per l’eruzione che inghiottì Pompei nel 79 d.C.

Oggi il Vesuvio ha perso gran parte della sua natura circostante a causa della densità di popolazione dell’are in cui sorge. Proprio per protegger l’ambiente e per promuovere attività di educazione ambientale e di ricerca scientifica è stato istituito il Parco nazionale del Vesuvio.

Monte Baldo

monte Baldo
Situato tra le province di Trento e Verona il Monte Baldo sorge in prossimità della sponda orientale del Lago di Garda.

Questa montagna, caratterizzata da un’incredibile varietà di vegetazione, è conosciuta per essere “il giardino botanico d’Italia”. Le specie più importanti sono la Gentiana acaulis, la Gentiana verna e il Trollius europaeus.

Etna

Etna
Questa maestosa montagna di 3.350 metri è il vulcano attivo più grande d’Europa.

Si dice che l’Etna, situato nella Sicilia orientale, sia visibile perfino dalla luna. Il vulcano è immerso in un ambiente unico che offre numerose attrazioni oltre le spettacolari eruzioni e le colate di lava.

 

Monte Civetta

monte civetta
Dino Buzzati definì il Monte Civetta «la muraglia di roccia più bella delle Alpi».

Dino Buzzati la definì «la muraglia di roccia più bella delle Alpi». La montagna si trova in provincia di Belluno e appartiene al gruppo delle Dolomiti, queste montagne, proclamate Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, sono forse le vette italiane più conosciute, grazie alla loro abbacinante imponenza che ne fa delle vere e proprie cattedrali di roccia.

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