Attivismo, nuove tecnologie, scelte politiche coraggiose: chiudiamo il 2024 con 7 buone notizie sul clima che ci hanno dato speranza.
In Alaska sposteranno un intero villaggio, a causa del clima che cambia
Gli abitanti di Shishmaref, piccolo villaggio a nord dello stretto di Bering, hanno deciso di spostare il paese per sfuggire all’innalzamento del mare.
La costa sta scomparendo a vista d’occhio e il livello del mare sale impercettibile ma inesorabile. Allarmati da questi fenomeni, esacerbati dai cambiamenti climatici, gli abitanti del villaggio di Shishmaref, in Alaska, hanno deciso di trasferire l’intera comunità.
Dove vivono gli ultimi Iñupiat
Il villaggio di origine inuit (il nome originale è Qigiqtaq) ospita una delle ultime comunità Iñupiat, antico popolo nativo dell’Alaska. Da tempo immemore gli Iñupiat vivono in queste lande apparentemente inospitali, coperte di ghiaccio per la maggior parte dell’anno, cacciando caribù e foche barbate. A causa del riscaldamento globale però il loro mondo rischia di scomparire per sempre.
La scomparsa della costa
Shishmaref si trova sull’isola di Sarichef, è situato a circa cinquanta chilometri dal Circolo Polare Artico ed è a soli cinque metri sul livello del mare. Proprio per questo l’innalzamento delle acque rappresenta una minaccia concreta. Si stima che le onde erodano circa sei metri di costa ogni anno, mentre l’aumento delle temperature accelera lo scioglimento dei ghiacci.
Referendum per il futuro di Shishmaref
I circa seicento abitanti di Shishmaref sono stati chiamati a votare per decidere le sorti della comunità. La maggioranza dei votanti, 89, ha votato per spostare il villaggio in un’area più sicura, mentre 78 hanno votato per rimanere nell’attuale posizione.
Servono i soldi per spostare il villaggio
Per spostare l’intero villaggio e i suoi abitanti servirebbero circa 180 milioni di dollari, secondo uno studio dell’Army Corps of Engineers, la sezione dell’esercito statunitense specializzata in ingegneria e progettazione, mentre per restare ne occorrerebbero almeno 110 milioni per opere di consolidamento delle abitazioni (già tredici case sulla spiaggia sono state spostate). Il segretario degli Interni statunitensi Sally Jewell ha annunciato che verranno stanziati otto milioni di dollari per finanziare “progetti che promuovono l’adattamento delle comunità tribali ai cambiamenti climatici” in Alaska. La cifra è però ben al di sotto del denaro necessario a Shishmaref per spostarsi.
Dove andare?
Se venissero raccolti i fondi e l’opera di spostamento andasse a buon fine, sono state individuate due aree possibili per far sorgere il nuovo Shishmaref: Old Pond e West Tin Creek Hills, non molto distanti dall’attuale villaggio ma mano minacciati dall’erosione costiera.
Una finestra sul futuro
La sorte di Shishmaref, spostarsi o essere inghiottita dalle acque, toccherà in un futuro prossimo anche ad altri villaggi. Secondo una ricerca del Government Accountability Office degli Stati Uniti (Gao), Shishmaref è uno dei trentuno paesi che dovranno affrontare “minacce imminenti” da inondazioni ed erosione costiera. Altri duecento villaggi dovranno fronteggiare la medesima emergenza in futuro. Lo scorso febbraio una piccola comunità di nativi americani della tribù Biloxi-Chitimacha-Choctaw dell’isola di Jean Charles, nel sud della Louisiana, è stata costretta ad abbandonare la propria terra per non farvi più ritorno, diventando i primi rifugiati climatici degli Stati Uniti.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dal 9 dicembre 2024 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming il podcast Bugie! per una corretta informazione sulla sostenibilità.
In caso di allerta meteo, i lavoratori spagnoli avranno diritto a un congedo climatico retribuito che può durare fino a quattro giorni.
Uccello migratore della famiglia degli scolopacidi, il chiurlottello non è più avvistato dal 1995. Uno studio lo considera estinto al 96 per cento.
Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.
Approvato il testo sulla finanza climatica. Al sud del mondo la promessa di 300 miliardi di dollari all’anno: molto meno del necessario.
Mentre i negoziati alla Cop29 di Baku sono sempre più difficili, i paesi poveri e le piccole nazioni insulari sospendono le trattative.
Pubblicati i nuovi testi alla Cop29 di Baku. C’è la cifra di 1.300 miliardi di dollari, ma con un linguaggio molto vago e quindi debole.
Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.