Un gruppo di studenti universitari ha raggiunto la città di Kaifeng l’8 novembre dopo cinque ore di viaggio in sella a biciclette in sharing
Anche l’Asia meridionale è in ginocchio a causa dei forti monsoni
Almeno 1.200 morti e 45 milioni di persone coinvolte a causa di uno dei monsoni peggiori degli ultimi anni in Asia meridionale. India, Nepal e Bangladesh i più colpiti.
È un bollettino impietoso quello che arriva dall’Asia meridionale, molto più di quello registrato in Texas, negli Stati Uniti, dopo il passaggio dell’uragano Harvey. Tra India, Nepal e Bangladesh le eccezionali piogge monsoniche hanno causato 1.288 morti e colpito 45 milioni di persone.
Da settimane piogge torrenziali stanno colpendo questa area, posta tra la catena montuosa dell’Himalaya e l’oceano Indiano, causando alluvioni, distruggendo case e infrastrutture e lasciando isolati decine di villaggi. Secondo quanto riporta l’Unicef sono quasi 16 milioni i bambini colpiti dal disastro, insieme alle loro famiglie.
Scuola a rischio per i bambini a causa delle alluvioni
“I bambini hanno perso le loro case, le scuole, gli amici e i propri familiari. E c’è il rischio che il peggio debba ancora arrivare, se le piogge continueranno e le acque alluvionali si sposteranno a sud”, afferma Jean Gough, direttore Unicef per l’Asia meridionale. Si calcola che quasi due milioni di bambini non potranno andare a scuola e seguire le normali lezioni per settimane, se non mesi. “È fondamentale garantire l’educazione per 1,8 milioni di bambini per proteggerli dal rischio di lavoro minorile, tratta e matrimoni precoci”, scrive Save the Children.
“Non vedevamo questo tipo di inondazioni da anni, e questo sta mettendo a rischio l’educazione per un enorme numero di bambini”, ha dichiarato Rafay Hussain, direttore generale di Save the Children nello Stato di Bihar.
Bangladesh, Nepal e India i più colpiti dalle alluvioni
Solo in Bangladesh sono oltre 8 milioni gli abitanti colpiti dalle inondazioni: tra loro circa 3 milioni sono bambini. “700mila le abitazioni e 2.292 le scuole danneggiate o distrutte dall’acqua. E sono già stati registrati più di 13.000 casi di malattie veicolate dall’acqua inquinata”, scrive l’Unicef.
Mumbai Rialway Station. #MumbaiRains pic.twitter.com/jsLMbYcPF4
— Riteish Deshmukh (@Riteishd) 30 agosto 2017
Mumbai in India, solo per citare un esempio, è invasa dall’acqua, come si vede anche in numerosi video postati in rete. Qui circa il 60 per cento delle persone vive nelle slums. E qui moltissimi hanno perso tutto. “Non possiamo cucinare, non c’è acqua potabile. L’acqua era salita fino alla nostra vita. Non c’è una sola cosa asciutta. I ricchi sono ok, ma qui non abbiamo più niente”, ha raccontato Rajput al Guardian. I monsoni avrebbero colpito almeno 31 milioni di persone in tutto il Paese.
https://www.youtube.com/watch?v=vkkN8drWjLQ
“Circa 805.183 case e 15.455 scuole sono rimaste parzialmente o completamente danneggiate: quasi un milione di bambini al momento non hanno la possibilità di andare a scuola”, conferma sempre l’Unicef. Mentre in Nepal 1,7 milioni di persone, tra cui 680.000 bambini, sono state coinvolte dalle inondazioni e 352.738 sono gli sfollati. Oltre 185.126 abitazioni e 1.958 scuole sono state danneggiate o distrutte, mettendo a rischio l’istruzione per 253.605 bambini.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Più di cento calciatrici hanno inviato una lettera alla Fifa per chiedere di interrompere la sponsorizzazione con la Saudi Aramco
Da questo autunno 7.000 nuovi studenti di San Diego sosterranno corsi che includono una quota di tematiche riservate al clima.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.
La “liana delle anime” è un decotto della medicina indigena dell’Amazzonia che può alterare lo stato psichico di chi la assume, e per questo affascina milioni di persone nel mondo.
Tra le 1.757 barche iscritte alla Barcolana di Trieste, la regata più partecipata del mondo, ce n’era una che gareggiava per Emergency.
Presente al corteo l’attivista svedese ha detto: “Non puoi dire di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli emarginati”.
Tutti i premi che sono stati assegnati, giorno per giorno, nel campo della medicina, fisica, chimica, letteratura, pace ed economia.