Sono partiti dall’Honduras per raggiungere gli Stati Uniti. Superato il confine del Guatemala però hanno subito le violenze dell’esercito locale.
Le altalene rosa che abbattono il muro tra Messico e Stati Uniti
Alcune altalene rosa sono apparse al confine tra Stati Uniti e Messico riunendo, gioiosamente, le famiglie e le comunità divise dal muro. Un simbolo e una provocazione contro l’odio della folle corsa alle barriere.
Un insolito e colorato parco giochi ha animato lo scuro e freddo muro che divide il Messico dagli Stati Uniti. Delle altalene rosa hanno infatti abbattuto quello che divide non solo due paesi, ma anche le comunità, le persone e le famiglie. Così, i bambini e i loro genitori hanno potuto giocare insieme, uniti, pur trovandosi nei lati opposti del muro.
Altalene per abbattere i muri
Le altalene lungo il muro tra Messico e Stati Uniti sono un’installazione artistica di due professori universitari: Ronald Rael, professore di architettura all’università della California, Berkeley, e Virginia San Fratello, professoressa associata di design alla San José State University.
I due avevano ideato il progetto già nel 2009, disegnando delle altalene transnazionali alle frontiere per il libro “Borderwall as architecture” (i muri di frontiera come architettura), che aveva l’obiettivo di usare inventiva e houmor per trattare la futilità della costruzione delle barriere. Dopo dieci anni, anche grazie al Colectivo Chopeke che si occupa di unire le comunità attraverso il design, è diventato realtà.
Unire ciò che i muri dividono
L’installazione è stata realizzata nelle aride zone che si trovano fuori dalle città di El Paso, in Texas, e Ciudad Juárez, in Messico, divenute sempre più il fulcro dell’escalation dei fatti in tema di immigrazione da parte degli Stati Uniti. Infatti, il muro è uno dei punti centrali della presidenza di Donald Trump. Le promesse di costruirlo sono sempre state il suo cavallo di battaglia contro ogni politica di integrazione. Anche se la costruzione del muro ancora non è cominciata, quello che è già successo e rimane presente sono le aspre, allarmanti misure intraprese, dagli affollati centri di detenzione dei migranti, alla separazione dei bambini dai propri genitori alla frontiera, fino ai trattamenti inumani.
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L’obiettivo era dunque quello di portare unione e gioia al muro di frontiera. “È una cosa incredibilmente importante in un momento in cui le relazioni tra le persone che si trovano in entrambi i lati sono rotte dal muro e dalle politiche sulle frontiere”, ha affermato Rael. Questo sempre aumentando “la consapevolezza del fatto che ciò che accade da un lato del muro ha un effetto sull’altro”.
Le altalene rosa sono rimaste a dondolare solo per poco tempo, un giorno soltanto, il 27 luglio, ma quel poco è bastato perché le loro immagini e video abbiano già fatto il giro del mondo. Questo perché rappresentano un simbolo, un messaggio e una provocazione in un momento storico caratterizzato da tensioni, violenze e odio nella folle corsa ai muri.
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