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Apollo 11, al cinema le immagini inedite dello sbarco sulla Luna per riviverlo “in diretta”
In occasione del 50esimo anniversario del primo viaggio dell’uomo sulla Luna, arriva al cinema il documentario Apollo 11. Un film evento che, grazie a immagini straordinarie e inedite ci farà rivivere la missione più celebre ed emozionante mai compiuta dall’umanità.
Rivivere “in diretta” una delle più grandi avventure mai compiute dal genere umano. Riascoltare le parole e le frasi più emozionanti pronunciate durante una missione senza precedenti. Osservare i volti e le espressioni dei protagonisti e degli spettatori di un evento destinato a entrare per sempre nella storia. È l’esperienza che potremo fare al cinema, grazie al docufilm Apollo 11, che celebra il 50esimo anniversario del primo sbarco dell’uomo sulla Luna, il 20 luglio 1969, restituendoci, attraverso una visione unica, tutti i momenti clou e le indimenticabili emozioni di quei giorni storici.
Al cinema le immagini originali e inedite dell’Apollo 11
Un risultato reso possibile dall’eccezionale ritrovamento di centinaia di ore di immagini, girate in formato 70 mm e scovate solo di recente da un archivista del Nara (National archives and records administration), l’agenzia statunitense che si occupa di preservare documenti governativi e storici. Un vero e proprio tesoro, che il regista Todd Douglas Miller ha definito “la collezione di riprese di miglior qualità sulla missione Apollo 11” e che, una volta digitalizzate in 4K, gli hanno permesso di realizzare questo film.
Seguendo le gesta degli astronauti Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins assisteremo alla celebre impresa spaziale, dal countdown per il lancio della navicella da Cape Kennedy (oggi Cape Canaveral) fino all’allunaggio nel mare della Tranquillità e al rientro sulla Terra, con l’ammaraggio nell’oceano Pacifico.
Per vederlo in Italia si dovrà aspettare il 9, 10 e 11 settembre (l’elenco delle sale si troverà a breve sul sito di Nexodigital), ma per non rischiare di perderlo, sarà possibile prenotare la visione già a partire dal 20 luglio, a 50 anni esatti dallo sbarco sulla Luna.
Un documentario eccezionale
Il grande valore del docufilm Apollo 11 è dato dalla straordinaria qualità delle immagini ritrovate, che già allora furono pensate e girate per una visione cinematografica. La pellicola 70 mm permette infatti di impressionare un fotogramma più grande del classico 35 mm, donando una definizione maggiore alle immagini.
A rendere ancora più avvincente e realistico il film sono anche le estrapolazioni fatte con dovizia dagli autori dalle circa undicimila ore di dialoghi della Nasa sulla missione, ritrovare sempre nello stesso archivio.
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Un lavoro evidentemente complesso quello di ricucire insieme e dare un ritmo a tutto questo materiale, che al Sundance Film Festival 2019 è valso al documentario il premio speciale della giuria documentari per il miglior montaggio. Un valore riconosciuto anche dalla critica americana, che lo ha orgogliosamente definito “Uno dei più straordinari film sullo spazio mai realizzati” (The Guardian US) e addirittura un’opera in grado di “rivoluzionare il concetto di documentario” (New York Post).
Alla bellezza delle immagini si unisce la capacità del regista di raccontare e far percepire allo spettatore le tante prospettive dalle quali quell’evento fu vissuto e osservato in quei giorni. Da una parte l’adrenalina e la tensione degli astronauti e dei tecnici della Nasa coinvolti in prima linea, dall’altra l’emozione e l’orgoglio degli americani e dell’umanità intera, per una volta percettibilmente unita sotto un unico cielo.
Verso la Luna e ritorno
Grazie al prezioso materiale ritrovato, il film Apollo 11 riesce a ricostruire passo dopo passo l’intera missione, che doveva portare a termine l’ambizioso obiettivo dichiarato nel 1961 dal presidente John F. Kennedy, ovvero “Arrivare sulla Luna e tornare sulla Terra in sicurezza”.
Le immagini di repertorio ci permettono così di assistere e partecipare a un evento collettivo, che mezzo secolo fa radunò milioni di spettatori in tutto il mondo. Il lancio fu trasmesso in diretta sulle televisioni di 33 paesi, mentre in migliaia si accamparono sulle spiagge e lungo le autostrade intorno alla zona di lancio, in Florida. Attraverso i loro volti, i loro binocoli e gli obiettivi delle loro fotocamere, il film riesce a farci percepire l’adrenalina e le intense emozioni di quei momenti.
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Contemporaneamente viviamo anche la tensione, la concentrazione, la paura e l’orgoglio dei tecnici e degli operatori che dalla base Nasa seguivano e controllavano la missione. Le loro conversazioni in codice scandiscono tutto il viaggio, dal lancio del 16 luglio, fino all’ammaraggio dei tre astronauti, tornati sulla Terra otto giorni dopo, il 24 luglio.
Le registrazioni audio e le trasmissioni video tra la navetta spaziale e lo Space center fanno da filo conduttore alla narrazione e sono intervallate da ricostruzioni grafiche che mostrano e semplificano le fasi tecniche della missione. A stemperare la palpabile tensione che accompagnava ogni manovra vengono riportate anche le battute registrate tra gli astronauti e il team di controllo e le immagini di vita quotidiana a bordo della navicella.
I momenti più emozionanti della missione
Senza tradire le aspettative, il film ci regala tutti i momenti più emozionanti della missione. Dalla storica frase pronunciata dal comandante Neil Armstrong mentre, per primo, scendeva la scaletta del modulo lunare: “Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per l’umanità”; al posizionamento della bandiera americana e della targa di acciaio inossidabile, che citava: “Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l’umanità”.
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Memorabile anche la telefonata fatta agli astronauti dell’Apollo durante il viaggio dall’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, che la definì: “La chiamata più storica mai fatta dalla Stanza Ovale della Casa Bianca” e che parlò della missione in corso come di un “momento inestimabile nell’intera storia dell’uomo, in cui tutte le persone su questa Terra sono veramente una cosa sola”.
La Terra vista dalla Luna
Il film Apollo 11 offre un’occasione preziosa all’uomo di oggi. Non solo perché ricorda e celebra l’importanza storica e scientifica della missione spaziale, ma anche perché permette di riflettere sul suo valore simbolico. Nell’immaginario comune infatti quel primo viaggio dell’uomo sulla Luna rappresenta insieme un approdo e una partenza. Un vero e proprio emblema del progresso e delle immense potenzialità e aspirazioni umane.
Ecco perché rivivere quel successo oggi potrebbe rappresentare una preziosa infusione di coraggio ad un’umanità costretta ad affrontare la più grande delle sfide: quella della sopravvivenza. È significativo che i momenti più emozionanti del film non siano tanto quelli in cui osserviamo la “magnifica desolazione” (nelle parole di Armstrong) della inesplorata superficie lunare, ma quelli in cui, sospesi nello spazio, vediamo apparire la nostra Terra per intero e in tutta la sua bellezza. Una visione mozzafiato che, in un istante, cancella tutti i confini e regala un senso di forte e totale appartenenza.
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Si dice che niente accada per caso e forse riguardare la Terra da lassù e ripensare alla “conquista” della Luna oggi, mentre restiamo in bilico su un pianeta sofferente e stremato, può generare quella spinta propulsiva necessaria ad arrivare più in fretta alla meta. Per salvare noi stessi e la nostra casa. Senza bisogno di andare chissà dove, ma restando ben ancorati alla Terra, semplicemente prendendocene cura.
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