La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
#DivestItaly, Assisi e 40 organizzazioni cattoliche ritirano i loro capitali dai fossili
Assisi sposterà tutti i suoi capitali dalle fonti fossili alle rinnovabili. E, nel giorno di San Francesco, 40 organizzazioni cattoliche faranno lo stesso.
Per la prima volta in assoluto, un ente locale italiano decide di disinvestire i propri capitali dalle fonti fossili e reinvestirli in energie rinnovabili. Si tratta del Comune di Assisi, che in questi ultimi mesi ha fatto enormi passi avanti per l’ambiente e la sostenibilità, siglando il Patto dei Sindaci.
Il Comune di Assisi aderisce a #DivestItaly
Il meraviglioso paese arroccato sulle colline umbre, quindi, segue la scia di Oslo, Berlino, Copenaghen, Stoccolma e molte altre città grandi e piccole in giro per il mondo. E annuncia la volontà di ritirare tutti i capitali investiti in carbone e petrolio e spostarli sulle rinnovabili.
Stando ai dati raccolti alla fine dello scorso anno, a livello globale hanno preso questa strada oltre 58mila risparmiatori e quasi 700 investitori istituzionali (enti locali, organizzazioni filantropiche, banche, fondi pensione, università). Ciò significa che carbone e petrolio hanno dovuto dire addio a più di 5mila miliardi di dollari. I comuni italiani, però, ancora mancavano all’appello. C’è da sperare, quindi, che Assisi abbia rotto il ghiaccio e che tanti, altri d’ora in poi, vogliano seguire il suo esempio.
Il Comune di Assisi aderisce alla campagna #DivestItaly disinvestendo da fonti fossili! #divest https://t.co/OLwybAtnwo
— Italian Climate Netw (@ItalianClimate) 3 ottobre 2017
Anche Assisi entra nel Patto dei Sindaci
L’adesione alla campagna #DivestItaly è solo una delle iniziative per lo sviluppo sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici che la cittadina umbra ha intrapreso con l’adesione al Patto dei Sindaci, formalizzata il 31 luglio 2017. Come dichiara il sindaco Stefania Proietti a #DivestItaly, “la città di Assisi si impegna a ridurre del 40 per cento tutte le emissioni di Co2 determinate dai sistemi edificio-impianto-trasporto, pubblici ma anche privati; è quindi implicito […] il disinvestimento in fonti fossili e l’investimento invece in energie alternative, attraverso nuove strategie di sviluppo sostenibile integrate con le fonti rinnovabili.”
Impegnarsi per il clima nel nome di San Francesco
L’annuncio del comune di Assisi non arriva in una data qualsiasi. Proprio il 4 ottobre 2016, celebrazione di San Francesco d’Assisi, sette istituzioni cattoliche avevano annunciato di voler liberare dai combustibili fossili i propri portafogli di investimenti. Quest’anno, il Movimento cattolico mondiale per il clima ha voluto replicare l’iniziativa, ma in scala molto più grande: a disinvestire da carbone e petrolio saranno altre 40 organizzazioni cattoliche, provenienti da 11 paesi in tutti i continenti. Gli istituti religiosi si confermano quindi in prima linea: stando a #DivestItaly, costituiscono circa il 25 per cento degli impegni di disinvestimento presi a livello internazionale. Un modo senza dubbio concreto per “proteggere la casa comune”, per riprendere le parole dell’enciclica sull’ambiente di Papa Francesco.
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