Il governo è al lavoro sul decreto “contaminazioni” per l’agricoltura biologica che prevede limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che fa discutere.
Aumentano i pipistrelli. Ecco perché è una buona notizia
Diminuiti moltissimo a partire da metà del ventesimo secolo, i pipistrelli in Europa si stanno riprendendo. È un buon segnale ecologico, ma sono ancora vulnerabili.
La popolazione europea di pipistrelli è ancora vulnerabile, ma le diverse iniziative intraprese a loro tutela ne hanno fatto aumentare il numero del 43 per cento dopo decenni di declino, secondo i dati della European Environment Agency (Eea).
I pipistrelli sono diminuiti moltissimo a partire dal 1950 per colpa dell’agricoltura intensiva, della distruzione dei loro habitat, delle disinfestazioni antizanzare e dell’uso di sostanze nocive come impregnanti nel legno delle case.
La ricerca europea – la più ampia mai condotta – ha preso in esame 6.000 siti riproduttivi in tutta Europa: Austria, Germania, Ungheria, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Inghilterra e Lettonia. Il numero di pipistrelli è nel complesso aumentato del 43 per cento tra il 1993 e il 2011, con una crescita stabile in particolare a partire dal 2003.
Le politiche di conservazione hanno aiutato a invertire il declino della specie, che tuttavia rimane vulnerabile: i pipistrelli hanno un basso tasso di riproduzione, non fanno molti figli, quindi sono esposti a rapidi cali di numero. Uno dei rischi che stanno per affrontare sono i cambiamenti climatici, in quanto le temperature influenzano le loro capacità di nutrirsi e il ritmo del letargo.
Il dato positivo è una buona notizia perché i pipistrelli sono un indicatore vivente dello stato degli ecosistemi: vuol dire che si spargono un po’ meno pesticidi sui campi agricoli europei, che la distruzione di boschi e habitat naturali si sta fermando, che la degradazione dell’ambiente è un po’ più lenta di prima. “Monitorare i pipistrelli ci aiuta a capire i cambiamenti nell’ambiente in termini più ampi – ha dichiarato il direttore dell’Eea Hans Bruyninckx – perché sono sensibilissimi ai cambiamenti ecologici. Molte specie di pipistrelli sono ancora in pericolo, per questo preservare i loro habitat è un’importante priorità”.
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