La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
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In meno di venti anni numerosi ecosistemi sono stati distrutti, senza essere sottoposti ad un’adeguata valutazione di impatto ambientale.
Mammiferi che depongono le uova, uccelli simili a dinosauri, pesci dotati di polmoni, in Australia vivono creature bizzarre e uniche al mondo. Questa stupefacente biodiversità, frutto dell’isolamento del continente australiano dal resto delle terre emerse, è però oggi in grave pericolo. La fauna australiana, che ha già perso a causa dell’uomo rappresentanti eccellenti, come il tilacino (Thylacinus cynocephalus), è minacciata dall’aumento delle temperature, dal riscaldamento degli oceani e, in particolare, dalla distruzione degli habitat. Dal 2000 ad oggi le attività umane hanno provocato la distruzione di oltre 7,7 milioni di ettari di habitat di specie minacciate, evidenziando l’inadeguatezza delle leggi australiane sulla protezione ambientale.
È quanto emerso dallo studio Lots of loss with little scrutiny: the attrition of habitat critical for threatened species in Australia, condotto da un gruppo di ricercatori dell’università del Queensland con la collaborazione di tre organizzazioni ambientaliste, la Australian conservation foundation, il Wwf Australia e la Wilderness society. La ricerca ha rivelato che meno del sette per cento di questo territorio devastato è stato sottoposto ad un’adeguata valutazione, così come previsto dall’Environment protection and biodiversity conservation act del 1999 (Epbc).
“È allarmante che molte specie minacciate abbiano perso il 25 per cento del loro habitat in meno di due decenni – ha affermato la principale autrice dello studio, Michelle Ward, ricercatrice della School of Earth and environmental sciences dell’università del Queensland. – Le specie minacciate di estinzione sono una questione di rilevanza nazionale e devono essere protette e conservate”.
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Gli scienziati hanno esaminato la distribuzione di 1.638 specie terrestri minacciate di estinzione, quantificando la perdita di habitat dal 2000, anno in cui è entrata in vigore la legge Epbc. I ricercatori australiani hanno scoperto che tra il 2000 e il 2017 oltre 7,7 milioni di ettari di habitat sono stati distrutti da deforestazione e bonifiche.
L’84 per cento delle specie esaminate ha subito perdite consistenti. Tra le specie più colpite dalla distruzione di boschi e foreste ci sono la Lerista vittata, piccolo rettile della famiglia degli Scincidi, endemico dell’Australia e classificato come “in pericolo” dalla Lista Rossa della Iucn, la Macarthuria keigheryi, rara pianta classificata “in via di estinzione” dalla legge Epbc e il diamante bavetta (Poephila cincta), piccolo passeriforme, che hanno perso rispettivamente il 25, il 23 e il 10 per cento del potenziale habitat.
Anche uno degli animali più iconici del continente, il koala (Phascolarctos cinereus), si sta gradualmente ritrovando senza casa. Dal 2000 la specie avrebbe perso oltre un milione di ettari di habitat. Non è un caso che il koala, secondo quanto riferito pochi mesi fa dall’Australian koala foundation (Akf), sarebbe da considerare “funzionalmente estinto”.
“Il governo non sta riuscendo a far rispettare una legge ideata per fermare la crisi di estinzione dell’Australia – ha accusato Martin Taylor del Wwf Australia, tra gli autori dello studio. – È come se i poliziotti dormissero al volante, mentre tutti i negozi vengono saccheggiati”. La maggior parte degli interventi di deforestazione e bonifica sono mirati a creare nuovi pascoli per il bestiame. L’allevamento dei bovini è infatti diffuso in tutti gli stati australiani, soprattutto nel Queensland. Mentre in Australia il numero dei bovini allevati continua a crescere, attualmente ne sono presenti circa 26 milioni di esemplari, quello delle specie selvatiche autoctone è in costante declino, “se non fermiamo la perdita del loro habitat, si estingueranno”, ha ammonito Michelle Ward. Alla luce dell’inefficacia delle leggi nazionali sull’ambiente, gli autori dello studio hanno chiesto una revisione legale dell’Epbc act che preveda la mappatura e il monitoraggio dell’habitat critico delle specie minacciate e l’applicazione della protezione di tale ambiente.
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