Grazie alla tecnologia lidar sono state scoperte migliaia di strutture maya in Messico. Ci sono ancora molte rovine sepolte nella giungla.
Australia, dopo il caldo estremo inondazioni “senza precedenti”
Coccodrilli nelle strade, 20mila case a rischio, piogge straordinarie. Dopo il gennaio più caldo della sua storia, l’Australia fronteggia i monsoni.
L’Australia ha appena chiuso il mese di gennaio più caldo mai registrato sul proprio territorio. Un’ondata canicolare straordinaria, che ha provocato – e in alcuni casi aggravato – la siccità in vaste zone del paese, in particolare nei territori orientali e meridionali. Ciò ha anche alimentato incendi boschivi e, secondo gli esperti, il tutto è attribuibile ai cambiamenti climatici.
Ascolta anche: La storia di Vladik, la tigre ribelle
“Piogge simili capitano una volta ogni secolo in Australia”
Se infatti gli episodi di caldo estremo non sono così rari nelle estati dell’emisfero australe, ciò che è stato incredibile in questa stagione è la durata. Allo stesso modo, gli sconvolgimenti climatici mondiali sono probabilmente alla base del radicale cambiamento meteorologico che ha vissuto nei giorni scorsi il nord-est dell’Australia.
Two bodies found after floods in Australia’s Queensland https://t.co/IIYJmVsYbn pic.twitter.com/G2PqGsuUix
— Reuters Top News (@Reuters) 5 febbraio 2019
Piogge di portata eccezionale hanno si sono abbattute su un’ampia porzione del territorio, provocando inondazioni definite “senza precedenti” dalle autorità locali: “Una cosa del genere capita una volta ogni secolo”, hanno precisato. Lo stato più colpito è quello del Queensland: a Townsville, la terza città più popolosa della regione, sono stati segnalati perfino coccodrilli nelle strade.
La polizia locale ha perciò invitato la popolazione a non muoversi nell’acqua. Il governo australiano ha inviato sul posto l’esercito, che ha distribuito 70mila sacchi di sabbia. Nel frattempo, tribunali e scuole sono stati chiusi. E la ricerca degli abitanti intrappolati dall’acqua prosegue giorno e notte. Due corpi senza vita sono stati ritrovati nella mattinata di martedì 5 febbraio.
Lo stato del Queensland il più colpito
Esattamente come nel caso dell’ondata di caldo, anche in questo caso le dimensioni del fenomeno meteorologico sono considerate largamente superiori al normale. “Non abbiamo mai visto così tanta acqua in tutta la nostra vita. E la pioggia non accenna a diminuire”, ha dichiarato un giornalista di una radio locale.
The “Big Wet” set to continue. Fresh flood warning issued for Australia’s soaking northeast https://t.co/chT2zb9Jrs pic.twitter.com/I5w2Nefrd0 — AFP news agency (@AFP) 5 febbraio 2019
In un bollettino diffuso domenica 3 febbraio, l’ufficio meteorologico dell’Australia aveva messo in guardia sul rischio di precipitazioni eccezionali, aggiungendo che nei giorni seguenti potrebbero verificarsi venti violenti e trombe d’aria. Se le piogge persisteranno, inoltre, potrebbero essere più di 20mila le abitazioni sommerse.
Il sistema di monsoni si sposta infatti in modo estremamente lento, stazionando proprio al di sopra del Queensland. In alcune zone potrebbe cadere l’equivalente della pioggia che ci si attende nel corso di un intero anno, ovvero duemila millimetri in media.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per molte minoranze il dritto a scegliere tra Harris e Trump alle elezioni presidenziali Usa resta un percorso a ostacoli.
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Nel bacino di Kariba, in Zambia, c’è poca acqua a causa della siccità. Questo non permette di produrre elettricità e il paese è in balia dei blackout.
Dopo tredici anni di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è una delle più gravi. Grazie anche al lavoro di WeWorld insieme alla cooperazione italiana, si cerca di dare strumenti agli studenti con disabilità per professionalizzarsi.
María Corina Machado ed Edmundo González Urrutia premiati “per la loro lotta per libertà e democrazia in Venezuela” e contro il regime di Maduro.