Il governo del Regno Unito ha scelto la Cop29 di Baku per annunciare il suo prossimo piano di riduzione delle emissioni di gas serra.
Un terzo delle barriere coralline dell’isola di Guam è andato perduto per colpa del riscaldamento globale
L’isola di Guam, territorio statunitense nell’ovest del Pacifico, è un paradiso. Che nel giro di quattro anni ha perso un terzo delle sue barriere coralline a causa dell’aumento delle temperature oceaniche.
“Nella nostra storia di osservazione dei coralli, non avevamo mai visto nulla di così grave”. È l’inquietante affermazione della dottoressa Laurie Raymundo, direttrice del laboratorio di biologia marina dell’Università di Guam.
Il team di ricercatori da lei coordinato ha scoperto che, tra il 2013 e il 2017, il 34 per cento delle barriere coralline di Guam, isola nell’oceano Pacifico, è morto.
La colpa sarebbe l’aumento della temperatura oceanica e della quantità di anidride carbonica presente nell’acqua, il cui pH è diminuito. L’acidificazione ha modificato a sua volta la composizione delle comunità microbiche, la disponibilità di elementi nutritivi e di luce provocando lo sbiancamento dei coralli che, nel corso di qualche anno, sono morti. Sulla costa orientale si sono ridotti addirittura del 60 per cento.
Leggi anche:
- Gli oceani assorbono più del 90 per cento del calore in eccesso sulla Terra
- 60 milioni di dollari bastano per curare la Grande barriera corallina?
- Chasing coral, il documentario sui coralli che ci fa sentire coinvolti
L’importanza dei coralli negli ecosistemi
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Coral reefs. Gli autori hanno messo in guardia la comunità scientifica: il problema dev’essere risolto velocemente perché le barriere coralline sono fondamentali per la sopravvivenza degli ecosistemi oceanici, costituiscono l’habitat di molte specie ittiche, proteggono le fasce costiere oltre a rappresentare un’importante attrazione per il turismo subacqueo, apportando così un contributo determinante all’economia dell’isola.
Visualizza questo post su InstagramAbbiamo perso un terzo della barriera corallina di #Guam, isola nell’oceano Pacifico. I ricercatori dell’Università di Guam hanno dichiarato che l’aumento delle temperature oceaniche ha ucciso il 34% dei coralli tra il 2013 e il 2017. Circa il 60% di quelli presenti sulla costa orientale dell’isola è andato perduto. / A third of Guam’s coral reefs have died. University of Guam researchers said increased ocean temperatures killed 34% of Guam’s coral reefs between 2013 and 2017. About 60% of the reefs along Guam’s eastern coast are gone. . . . #globalwarming #climatechange #risingtemperature #ocean #pacificocean #guam #usa #coral #corals #coralreef #bleaching
Alcune strategie per salvare le barriere coralline
Proprio per questo esiste una “squadra speciale” che si occupa di monitorare i coralli e intervenire tempestivamente in caso di necessità. “Gli effetti negativi possono essere mitigati agendo sui fattori locali di stress come l’inquinamento, il malfunzionamento della rete fognaria o la presenza di rifiuti di plastica”, chiariscono i ricercatori.
Si potrebbe inoltre aumentare la resilienza delle barriere attraverso l’introduzione nell’ecosistema di esemplari abituati a vivere in acque più calde, cosicché trasferiscano alle specie autoctone tale capacità. In ogni caso se vogliamo una fotografia del mare a colori – e non in bianco e nero – dobbiamo una volta per tutte porre un freno al riscaldamento del Pianeta.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop29 a Baku, ha ribadito il proprio approccio in materia di lotta ai cambiamenti climatici.
La giornata inaugurale della Cop29 segna un passo avanti sul mercato internazionale dei carbon credits. Ma senza un reale dibattito.
Durante la cerimonia di apertura della Cop29 il segretario generale delle Nazioni Unite ha lanciato un nuovo accorato appello affinché si agisca sul clima.
L’11 novembre 2024 a Baku, in Azerbaigian, prende il via la ventinovesima Conferenza delle parti sul clima (Cop29). La finanza sarà il tema centrale.
Macron, Biden, Modi, Lula, Scholz e von der Leyen sono solo alcuni dei leader globali che non partecipano alla Cop29 di Baku.
La Cop29 si svolge in Azerbaigian, un paese fortemente dipendente dall’export di gas e petrolio, sempre più corteggiato dall’Europa che vuole sostituire le forniture russe.
Rinnovabili, petrolio, gas, Accordo di Parigi. Cosa cambierà nella battaglia sul clima con Donald Trump presidente.
Non era mai accaduto che la temperatura media globale in un intero anno solare fosse di oltre 1,5 gradi centigradi superiore ai livelli pre-industriali.