La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
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È diventata legge la proposta che vieta gli spettacoli dal vivo e la riproduzione in cattività delle orche in California.
Un altro piccolo anello della sterminata catena che soggioga il regno animale è stato finalmente spezzato. Osservare un predatore enorme e maestoso come un’orca (Orcinus orca), dotato di una stupefacente intelligenza emotiva e di una vita sociale estremamente complessa, eseguire numeri da circo umilianti per il divertimento di spettatori ignoranti e inconsapevoli è davvero avvilente, per fortuna in California non accadrà più.
Il governatore della California Jerry Brown ha firmato una legge chiamata Orca Protection and Safety Act, che vieta di allevare orche e farle esibire nei parchi acquatici. Le uniche orche in cattività della California resteranno dunque gli undici esemplari detenuti dal SeaWorld di San Diego, sarà invece possibile catturare orche ferite o spiaggiate per curarle. Questo però non significa che tutte le orche saranno restituite al loro ambiente naturale, la legge prevede infatti che dal 2017 le orche già presenti nei parchi acquatici potranno essere utilizzate per quelli che vengono definiti “incontri educativi con le orche”. I cetacei saranno ancora prigionieri ma, se non altro, non saranno costretti ad esibirsi in spettacoli innaturali e avranno vasche più consone alle loro esigenze (per quanto possa esserlo una gabbia).
La sensibilità pubblica riguardo lo sfruttamento delle orche è aumentata esponenzialmente dopo l’uscita di Blackfish, documentario del 2013 che attraverso la storia di Tilikum, un esemplare di orca che in cattività ha ucciso tre persone, denuncia i maltrattamenti subiti da questi animali nei parchi acquatici. In seguito all’uscita del film il valore delle azioni della SeaWorld, azienda statunitense attiva nel settore dei parchi di divertimento, è crollato, passando dai 39 dollari del 2013 agli attuali 18. Lo stesso Joel Manby, amministratore delegato di SeaWorld, ha ammesso che la decisione di rinunciare alle orche è arrivata in seguito alle pesanti critiche e alla drastica riduzione del numero dei visitatori.
“Grazie a Blackfish sempre più persone hanno deciso di rinunciare a questo tipo di intrattenimento e il futuro è promettente”, ha commentato Carney Anne Nasser, consulente dell’associazione Animal Legal Defense Fund, nata con l’obiettivo di proteggere gli animali e i loro diritti attraverso il sistema giuridico. La California, tramite questa legge, ha creato un importante precedente e altri stati, come Texas e Florida, potrebbero presto seguire il suo esempio. La strada, seppur ancora in salita, è comunque tracciata e in un futuro prossimo lo sfruttamento degli animali per l’intrattenimento umano sarà un triste ricordo del passato.
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