La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
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Il World Economic Forum ha pubblicato una classifica dei paesi più belli dal punto di vista naturalistico che tiene conto di diversi fattori, tra cui il numero totale di specie e aree protette e la domanda di turismo sostenibile.
Il turismo sostenibile, ovvero quella tipologia di viaggio responsabile e rispettosa dell’ambiente, è in crescita costante e ha un impatto positivo sull’ambiente e le persone. Contribuisce infatti a finanziare la conservazione di aree naturali e a dare sostentamento alle economie locali. Proprio al turismo sostenibile è stata dedicata la Giornata mondiale della biodiversità del 2017 che si è celebrata il 22 maggio. Scopriamo quali sono i paesi più ricchi dal punto di vista naturalistico secondo una classifica stilata dal World economic forum.
L’organizzazione senza fini di lucro World economic forum ha valutato 136 nazioni in base alle risorse naturali di cui dispongono, per realizzare il rapporto Travel & tourism competitiveness 2017. Non è facile quantificare la bellezza naturale, per farlo sono stati presi in esame diversi fattori, tra cui il numero di siti naturali, il numero totale di specie e aree protette e la domanda di turismo sostenibile. La presenza di siti Patrimonio dell’umanità dell’Unesco rappresenta un’ulteriore attrattiva. Ecco, a partire dal numero quindici, i paesi più belli dal punto di vista ambientale secondo il World economic forum.
In Kenya la Great Rift Valley, situate nella parte sud-occidentale del Paese, ospita una straordinaria varietà di specie animali, tra cui giraffe, kudu, ghepardi, leoni e rinoceronti neri. Nel Kenya centrale sorge il monte Kenya, la seconda montagna più alta in Africa, mentre a nord si trova l’enorme lago Turkana, nelle cui acque color giada nuotano coccodrilli del Nilo e ippopotami e dove sono stati rinvenuti i resti di quelli che si ritiene siano stati i primi uomini ad abitare il pianeta.
L’Indonesia meriterebbe di comparire in questa classifica solo per la presenza dell’unica popolazione mondiale di draghi di Komodo (Varanus komodoensis), il sauro più grande del mondo, testimone solitario della megafauna che un tempo popolava il pianeta. Questi enormi rettili vivono nel Parco nazionale di Komodo e la popolazione conta circa 5.700 esemplari. Naturalmente l’Indonesia ha molto altro offrire, dalle candide spiagge alle foreste pluviali di Sulawesi.
Dai celebri vigneti di Bordeaux, alle spiagge della Costa Azzurra, fino al canyon più grande d’Europa, nel Parco naturale regionale del Verdon. La Francia può offrire numerose bellezze naturalistiche, a contribuire al suo piazzamento nella classifica contribuiscono però anche aree naturali al di fuori dei confini nazionali ma che battono bandiera francese, come il Parco nazionale di Réunion, isola montuosa di origine vulcanica situata nell’oceano Indiano ad est del Madagascar, e la Nuova Caledonia, situata nell’Oceano Pacifico sudoccidentale.
Nonostante l’Italia sia celebre per il suo immenso patrimonio artistico e culturale, offre ai suoi visitatori anche una straordinaria ricchezza naturale e ospita circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali presenti in Europa. Il rapporto segnala il Monte San Giorgio, massiccio montuoso situato fra Lombardia e Svizzera, un sito di estrema importanza storica, archeologica e scientifica, nel quale sono stati rinvenuti i migliori fossili marini del periodo triassico. L’Unesco descrive inoltre le Dolomiti come “i più bei paesaggi montuosi in assoluto”.
L’Ecuador, con due vulcani attivi, foreste pluviali tropicali e ghiacciai, è caratterizzato da una ricchissima biodiversità e una grande varietà di ecosistemi e ospita specie minacciate come il tapiro delle Ande, (Tapirus pinchaque). Ricordiamo inoltre che anche le Isole Galapagos, che ebbero una grande importanza nello sviluppo della teoria dell’evoluzione perfezionata da Darwin, fanno parte dell’Ecuador.
Gli Stati Uniti vantano la presenza di ben 58 parchi nazionali, tra cui il Grand Canyon, il Parco nazionale Yosemite, Papahānaumokuākea , a nordovest dell’arcipelago delle Hawaii, e il Parco nazionale dei ghiacciai. Dalle millenarie foreste di sequoie della California alle sconfinate paludi della Florida, non basterebbe una vita per ammirare tutta la selvaggia bellezza degli States.
In Spagna si snoda l’itinerario escursionistico forse più noto al mondo, il Cammino di Santiago, il celebre sentiero che i pellegrini percorrono fin dal Medioevo per giungere al santuario di Santiago di Compostela. Meritano una visita anche il Parco nazionale di Doñana, in Andalusia, che ospita cinque specie di uccelli minacciate, e il Parco nazionale Garajonay, nelle Isole Canarie, noto per le sue lussureggianti foreste d’alloro.
In Tanzania sorge il monte Kilimangiaro che con i suoi 5.895 metri è la montagna più alta del continente africano. Qui si trova anche il Parco nazionale del Serengeti, una delle più importanti aree naturali protette dell’Africa orientale nella quale vive una ricchissima fauna. Le pianure del Serengeti sono protagoniste della migrazione più imponente del regno animale. Ogni anno migliaia di erbivori, tra i quali gnu, zebre, antilopi, gazzelle e impala attraversano il parco fino ad arrivare alla riserva di Maasai Mara, in Kenya. Secondo l’Unesco si tratta di “uno dei più importanti eventi naturali del mondo”.
La Thailandia è caratterizzata da una natura ricca e variegata, costituita da fertili pianure, aridi altopiani, foreste pluviali e paludi di mangrovie, nonché da alcune delle spiagge e isole più belle del mondo. La Thailandia conta un gran numero di parchi nazionali e aree protette (oltre 110), le aree protette ricoprono circa il 14 per cento della superficie terrestre e marina nazionale
L’Australia, colonizzata dall’uomo solo in tempi molto recenti, è un monumento alla grandezza della natura e ospita forse la fauna più meravigliosamente bizzarra che si possa trovare nel nostro pianeta, composta da animali antichi che si sono evoluti lontani dal resto del mondo. Tra le principali bellezze del Paese è d’obbligo segnalare la Grande barriera corallina, ecosistema straordinariamente ricco che però sta subendo un rapido declino a causa dei cambiamenti climatici.
Diciamo Cina e solitamente pensiamo a immense città, inquinamento e cielo grigio. Ma la nazione asiatica dispone di una grande quantità di risorse naturali, come le sterminate foreste di bambù e la Terra dei quattro fiumi, solcata da quattro corsi d’acqua, il Fiume Azzurro, il Mekong, lo Yalong e il Salween. In Cina sorge inoltre il Santuario del panda gigante di Sichuan, che ospita circa un terzo dei panda giganti esistenti al mondo.
Il Perù, oltre alla famosa ricchezza archeologica (impossibile non pensare alle rovine di Machu Picchu), è famoso per il monte Huascarán, che fa parte della catena montuosa più alta tra quelle presenti nella fascia tropicale del pianeta. In quest’area sorge l’omonimo parco nazionale al cui interno vivono specie in pericolo di estinzione, come la vigogna, l’orso dagli occhiali e il condor delle Ande.
La Costa Rica, nonostante le sue minuscole dimensioni, guadagna il gradino più basso del podio di questa classifica grazie al suo inestimabile patrimonio naturalistico, frutto della posizione geografica ma anche di oculate politiche conservazioniste. Il Paese vanta la maggiore biodiversità per chilometro quadrato di territorio e solo la penisola di Osa ospita il 2,5 per cento (!) della diversità biologica mondiale.
Il Messico rappresenta senza dubbio un’ambita meta ecoturistica, grazie alle antiche rovine di Tulum, alle foreste pluviali tropicali e alle paludi di mangrovie. Il paese centroamericano, che nel dicembre 2016 ha ospitato la Cop 13 sulla biodiversità, ha anche una ricca fauna selvatica e un gran numero di aree protette, come la Riserva della biosfera delle farfalle monarca, situata nella parte orientale dello stato di Michoacán.
Al primo posto della classifica troviamo il Brasile, che ha la fortuna di avere una grandissima ricchezza di risorse naturali tra le più diversificate al mondo. Dalle riserve della foresta Atlantica, un insieme di otto diverse aree protette situate a cavallo degli stati brasiliani di Bahia ed Espírito Santo che ospitano giaguari, scimmie e ocelot, alla foresta Amazzonica, una delle poche aree del mondo rimaste in gran parte intatte e ancora non completamente esplorate, anche se sempre più minacciata dalle attività umane.
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