Le novità introdotte dal governo per contenere la pandemia in Italia, a partire dal green pass rafforzato, o super green pass.
Come viaggiare sicuri ai tempi del coronavirus
Dopo Cina e Corea del Sud, è in Italia che si trova la maggior parte delle persone che hanno contratto il Covid-19. Per evitare di diffondere il nuovo coronavirus, molti paesi del mondo hanno vietato l’ingresso agli italiani oppure li obbligano a sottoporsi a controlli severi. Scopriamo come viaggiare sicuri secondo la Farnesina.
Sebbene i virus non abbiano confini – come ricordato da Emanuele Capobianco della Croce Rossa –, è lunghissimo l’elenco dei governi che stanno cercando di evitare che nei propri paesi entrino persone provenienti da luoghi dove insistono focolai del nuovo coronavirus, il Covid-19. Ed è altrettanto lunga la lista dei presidenti che hanno invitato i propri cittadini a non recarsi nelle aree più pericolose. Visto che l’Italia è al terzo posto nel mondo per numero di contagi, chi ha in programma di viaggiare in questi giorni deve senz’altro tenersi aggiornato. Cerchiamo, pertanto, di fare un po’ di chiarezza con l’aiuto dei consigli della Farnesina.
- Quali paesi hanno vietato l’ingresso a chi arriva dall’Italia per evitare la diffusione del coronavirus
- Quali paesi hanno imposto controlli e restrizioni ai viaggiatori provenienti dall’Italia
- Quali paesi hanno sconsigliato ai propri cittadini di recarsi in Italia
Quali paesi hanno vietato l’ingresso a chi arriva dall’Italia per evitare la diffusione del coronavirus
El Salvador: impedisce l’accesso alle persone in arrivo dall’Italia e dalla Corea del Sud.
La Giordania: non ammette cittadini stranieri che provengono dall’Italia, dalla Cina, dalla Corea del Sud e dall’Iran, a meno che non abbiano lasciato tali Stati da più di 14 giorni al momento dell’atterraggio. I giordani che rientrano in patria dopo un viaggio nelle zone a rischio devono rimanere in quarantena per 14 giorni.
L’Iraq: ha esteso il divieto d’ingresso ai viaggiatori provenienti da ben sette nazioni – Italia, Cina, Tailandia, Corea del Sud, Giappone, Iran e Singapore.
Il Kuwait: ha sospeso tutti i voli da e per l’Italia, la Cina, la Corea del Sud, l’Iran e la Tailandia.
La Repubblica di Mauritius: vieta l’accesso agli stranieri provenienti da Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Cina e Corea del Sud. I mauriziani che hanno viaggiato in questi territori negli ultimi 14 giorni possono fare rientro a casa, ma restando in quarantena.
Le Seychelles: hanno proibito a tutte le compagnie aeree con voli diretti verso l’arcipelago di ammettere a bordo passeggeri che siano stati in Italia, Cina, Iran e Corea del Sud negli ultimi 14 giorni. Il loro ingresso non è consentito neppure via mare.
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Quali paesi hanno imposto controlli e restrizioni ai viaggiatori provenienti dall’Italia
L’Austria: il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha dichiarato che saranno intensificate le verifiche sui treni provenienti da Veneto e Lombardia e che, in caso di persone con sintomi da coronavirus, verrà ordinato un blocco immediato.
La Bosnia: chi negli ultimi sette giorni è tornato dall’Italia, dalla Corea del Sud o dall’Iran deve avvisare telefonicamente l’ufficio sanitario locale, anche se non presenta sintomi. È stato inoltre chiesto ai cittadini bosniaci di non recarsi in quei paesi, né in Cina.
La Bulgaria: le autorità locali hanno rafforzato i controlli sanitari all’aeroporto di Sofia, nonché ai principali aeroporti di transito di Varna, Burgas e Plovdiv, nei confronti di tutti i passeggeri in arrivo, con particolare attenzione a quelli provenienti dalla Cina continentale e dall’Italia. La compagnia aerea Bulgarian air ha sospeso tutti i voli da e per Milano.
La Francia: chi arriva da o ha visitato Veneto, Lombardia, Cina, Singapore e Corea del Sud nei 14 giorni precedenti all’entrata nel paese è invitato a lavorare da casa e non può mandare i figli a scuola. I controllori dei treni francesi sulla linea Parigi-Milano scenderanno dai convogli alla frontiera, presso il comune di Modane, e daranno le consegne ai loro colleghi italiani, che proseguiranno lungo il percorso.
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Israele: chiunque sia stato in Italia, Taiwan o Australia nei 14 giorni precedenti all’arrivo in Israele e sviluppi una sintomatologia compatibile con il Covid-19 dovrà sottoporsi ai controlli sanitari disposti dal ministero della Sanità. Il ministro Yaakov Litzman ha inoltre invitato gli israeliani a non andare in Italia e sta prendendo in considerazione l’idea di imporre l’isolamento a chi arriva dal territorio italiano.
La Lituania: chi parte da Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte viene controllato a bordo del velivolo per verificare che non abbia la febbre né presenti altri sintomi riconducibili al nuovo coronavirus.
Il Regno Unito: tutti coloro che tornano dal nord Italia e manifestano sintomi simili a quelli dell’influenza sono costretti all’autoisolamento, ma anche chi non ha problemi di salute è sollecitato a rimanere a casa e contattare il sistema sanitario nazionale se negli ultimi 14 giorni è stato nelle regioni italiane interessate dal coronavirus.
La Slovacchia: dal 25 febbraio, presso l’aeroporto di Bratislava, si effettua un controllo rafforzato sui passeggeri che arrivano dall’Italia. Ogni viaggiatore deve comunque riempire un modulo che ne consenta l’identificazione e la rintracciabilità dopo l’atterraggio.
Il Sudafrica: anche lo Stato africano ha predisposto verifiche sanitarie più stringenti nei propri aeroporti.
Quali paesi hanno sconsigliato ai propri cittadini di recarsi in Italia
La Croazia: ha sospeso i viaggi d’istruzione in Italia e il ministro degli Esteri ha chiesto ai croati di non andare in Veneto e Lombardia.
La Grecia: ai greci è stato intimato di non raggiungere l’Italia, mentre sono state vietate le gite scolastiche nel nostro paese.
L’Irlanda: il ministro degli Affari esteri Simon Coveney ha esortato gli irlandesi a non visitare dieci città italiane che si trovano nella cosiddetta zona rossa, quella da cui non si può né entrare né uscire: Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano.
La Russia: ha invitato gli abitanti a non viaggiare in Italia, Iran e Corea del Sud.
La Serbia: ha chiamato i cittadini a non recarsi in Italia fino a quando l’allarme non sarà rientrato.
La Spagna: raccomanda di non effettuare viaggi, salvo in casi di estrema necessità, in Cina, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Iran e quattro regioni italiane (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna).
Foto in anteprima © Chesnot/Getty Images
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