“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di trasformare un rifiuto in qualcosa di meraviglioso”. L’intervista a Matteo Longo, direttore generale di Bioforcetech.
Un concorso per raccontare (e valorizzare) l’economia circolare
“Storie di economia circolare” torna per la seconda edizione alla ricerca di video, foto, podcast, testi e fumetti che meglio raccontino il cambiamento. Candidature aperte fino al 31 luglio 2019 e premi dai 4.500 ai 2.000 euro.
Un modello economico sostenibile è possibile: lo dimostrano le 210 esperienze reali, mappate da Ecodom, il principale consorzio di gestione dei Raee, e dal Cdca -Centro di documentazione sui conflitti ambientali- che per il secondo anno consecutivo promuovono il concorso “Storie di economia circolare” per valorizzare questi e altri progetti. Ogni esperienza è infatti una storia da raccontare per dire che realtà economiche e sociali che crescono senza sfruttare intensamente le risorse esauribili esistono e funzionano, e per dimostrare che “Sì, si può fare!”.
Il concorso: premi dal video alla scrittura
Giornalisti, videomaker, reporter radiofonici, fotografi e disegnatori, sia professionisti che amatori, senza limiti d’età, sono invitati a realizzare opere che raccontino esperienze virtuose di sistemi economici sostenibili in Italia e a inviarle entro il 31 luglio 2019. A una prima selezione effettuata tramite un sistema di votazione online, seguirà la valutazione di una giuria tecnica e di un comitato scientifico.
La partecipazione al concorso è gratuita, mentre in palio ci sono 4.500 euro per la categoria video, 4.000 euro per la categoria foto, 2.500 euro per la categoria radio, 2.500 euro per la categoria fumetto e 2.000 euro per la categoria scrittura. E il video vincitore sarà proiettato durante la 31ma edizione del Trieste Film Festival, che si svolgerà dal 17 al 22 gennaio 2020, grazie a una partnership con la manifestazione.
Si può concorrere per una sola categoria in gara raccontando una delle storie presenti sull’Atlante italiano dell’economia circolare, la piattaforma web interattiva che censisce e racconta esperienze di economia circolare in Italia, oppure una di propria conoscenza, basta che soddisfi almeno uno dei criteri di circolarità e i principi etici irrinunciabili del codice etico, come l’utilizzo di materia prima seconda o il recupero di oggetti (qui il regolamento completo).
Economia circolare: chi, cosa e dove
Secondo quanto emerge dall’Atlante italiano dell’economia circolare, il protagonista del cambiamento è il settore tessile con il 15,2 per cento delle realtà mappate che recupera tessuti e capi usati, rigenera fibre tessili, organizza scambio di vestiti e trasforma materiali di scarto come cartone bucce di arance e pneumatici in abiti e accessori. Seguono il settore alimentare (11 per cento) e le attività di raccolta e gestione dei rifiuti (10,4 per cento).
Quasi un terzo (30,4 per cento) delle realtà sono no-profit, mentre l’1,4 per cento è rappresentato da enti di ricerca. La maggior parte delle aziende (37 per cento) realizza prodotti circolari, ovvero progettati per renderne più facile lo smontaggio e riciclo, il 32 per cento appartiene alla categoria servizi, il 15,2 per cento ha scelto un modello produttivo circolare in grado di riciclare i propri scarti per creare nuovi prodotti.
Le realtà mappate si trovano per la maggior parte nel centro Italia (37,6 per cento), seguito dal nord con il 35,7 per cento e dal 26,6 per cento del sud e isole. La regione più virtuosa è la Lombardia con il 19,5 per cento delle attività, seguita dal Lazio con il 15,7 per cento, dalla Toscana con l’11,4 per cento e dalla Campania con il 9 per cento. Fanalino di coda Umbria e Molise con solo due aziende inserite nell’Atlante e la Valle d’Aosta senza alcuna esperienza censita.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite competizione e corsa alle performance colpiscono la salute mentale dei lavoratori, moltiplicano i casi di burn-out.
Il progetto italiano per la creazione di una pelle vegetale dagli scarti della produzione vinicola è il vincitore assoluto del concorso Global change award indetto dalla H&M foundation.
L’agrivoltaico permette la coesistenza di agricoltura ed energia solare. Un segmento che potrebbe rappresentare la frontiera della produzione energetica, come dimostra l’esempio di Caviro.
La gamma in arrivo sugli scaffali di Penny Market è destinata alla fascia dei 50-70enni che vogliono affrontare con serenità lo scorrere del tempo.
Acemoglu, Johnson e Robinson hanno dimostrato che le istituzioni democratiche creano prosperità e sviluppo. E sottolineato il ruolo delle colonizzazioni.
Le professioni tradizionali si evolvono, integrando competenze sostenibili. Il Fondo nuove competenze 2024 offre un supporto finanziario essenziale alle imprese italiane, promuovendo l’aggiornamento delle competenze digitali ed ecologiche per rimanere competitive.
Il corposo rapporto consegnato da Mario Draghi su competitività ed economia sembra far primeggiare innanzitutto le necessità delle imprese.
L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.