Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.
Cop 24, la Banca mondiale raddoppia gli stanziamenti per il clima
Alla Cop 24 di Katowice la Banca mondiale ha annunciato 200 miliardi di dollari di stanziamenti per combattere i cambiamenti climatici: “Il mondo ci segua”.
Nei primi giorni della Cop 24 che si svolge a Katowice, in Polonia, la Banca mondiale ha annunciato la volontà di stanziare circa 200 miliardi di dollari – nel periodo 2021-2025 – per aiutare i paesi in via di sviluppo a fronteggiare i cambiamenti climatici. Il che rappresenta un raddoppio rispetto a quanto previsto in precedenza.
“Rischiamo 100 milioni di poveri in più entro il 2030”
Secondo il comunicato dell’istituto finanziario, l’obiettivo è duplice. Da una parte consentire alle nazioni più vulnerabili di effettuare gli adattamenti che verranno imposti dalla crescita della temperatura media globale. Ciò perché finora si è investito soprattutto sulle politiche di riduzione delle emissioni di CO2, ovvero – ad esempio – sullo sviluppo delle energie rinnovabili. “Dobbiamo combattere le cause degli stravolgimenti climatici ma anche aiutare a fronteggiare le conseguenze più drammatiche nelle regioni più povere del mondo”.
Qui @ItalianClimate sintetizza l’intervento della CEO della @WorldBank (non proprio un soggetto estremista e rivoluzionario) alla @COP24 sui rischi del #climatechange e sui suoi effetti sulla povertà pic.twitter.com/353jUZzeKW
— Francesco Ferrante (@FranFerrante) 4 dicembre 2018
“Anche se riuscissimo a limitare la crescita della temperatura media globale a 2 gradi centigradi – ha spiegato il responsabile Clima della World Bank, John Roome, all’agenzia Afp – sappiamo che le necessità di adattamento sarebbero enormi in nazioni come il Ciad, il Mozambico o il Bangladesh. Se non faremo ciò che è necessario, di qui al 2030 avremo già 100 milioni di persone in più in condizioni di povertà. E il numero di migranti climatici potrebbe esplodere, arrivando a 143 milioni già nel 2050, soltanto per quanto riguarda coloro che si sposterebbero da tre regioni: Africa, Asia meridionale e America Latina».
La Banca mondiale alla Cop 24: “I governi facciano come noi”
Il secondo obiettivo della decisione della Banca mondiale è invece legato direttamente alla Cop 24. Si è voluto infatti “inviare un segnale forte alla comunità internazionale, affinché lavori nella stessa direzione”. I governi più ricchi del mondo, infatti, già dalla Cop 15 di Copenaghen, nell’ormai lontano 2009, avevano promesso di stanziare 100 miliardi di dollari all’anno (tra denaro pubblico e impegni privati) proprio a favore dei paesi meno abbienti. Ciò avrebbe dovuto essere garantito da allora e fino al 2020, ma in realtà non è mai stato effettuato per intero.
I 200 miliardi in arrivo dalla Banca mondiale saranno rappresentati da 100 miliardi di finanziamenti diretti. La restante metà – ha spiegato- è invece costituita per un terzo da fondi stanziati da due agenzie del gruppo e per due terzi da fondi privati.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Approvato il testo sulla finanza climatica. Al sud del mondo la promessa di 300 miliardi di dollari all’anno: molto meno del necessario.
Mentre i negoziati alla Cop29 di Baku sono sempre più difficili, i paesi poveri e le piccole nazioni insulari sospendono le trattative.
Pubblicati i nuovi testi alla Cop29 di Baku. C’è la cifra di 1.300 miliardi di dollari, ma con un linguaggio molto vago e quindi debole.
Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Pubblicate nella notte le nuove bozze di lavoro alla Cop29 di Baku, compresa quella sulla finanza climatica. Strada ancora in salita.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
La digitalizzazione è il tema del 16 novembre alla Cop29 di Baku. Perché non possiamo farne a meno, anche nelle strategie climatiche.