Dove sono andate per portare una petizione contro il riscaldamento globale e per la protezione dei migranti climatici.
Stiamo per entrare nel decennio più importante per il clima. Il discorso di Greta Thunberg a Torino
Greta Thunberg ha partecipato allo sciopero per il clima di Torino. Delusa dalla Cop 25 di Madrid, l’attivista spera che il 2020 sia l’anno dell’azione.
“In meno di tre settimane entriamo in un nuovo decennio, un decennio che definirà il nostro futuro”. Così Greta Thunberg lancia il suo appello dal palco di piazza Castello a Torino, allestito per il consueto sciopero per il clima organizzato dagli attivisti di Fridays for future . Greta, nominata Persona dell’anno dal Time, aveva annunciato la sua partecipazione attraverso i social due giorni prima, spiegando come Torino fosse sulla sua strada verso il ritorno a casa, in Svezia.
Oltre all’attivista svedese, sul palco si sono alternati gli attivisti di Fridays for future Torino, i quali hanno ringraziato il comune di Torino per aver scelto di adottare l’emergenza climatica. Oggetto di critica invece la Regione Piemonte, la cui sede si trovava proprio alle spalle della folla. “Un ragazzo che nasce e cresce in Piemonte vive in media due mesi in meno rispetto a un suo coetaneo di un’altra regione italiana a causa di inquinamento e crisi climatica”, hanno scandito dal palco i ragazzi di Fff. “Eppure la nostra regione continua a negare la realtà”. Di seguito il discorso integrale.
Il discorso integrale di Greta Thunberg allo sciopero per il clima di Torino del 13 dicembre 2019
“Mi ricordo che qualche mese fa ho visto le foto dello sciopero per il clima di Torino, con una marea di persone che riempivano le strade e la speranza mi ha pervaso. Milioni di persone hanno visto quelle foto riempiendo di speranza anche loro.
Quindi grazie Torino.
La Cop 25 che è in corso a Madrid sta volgendo al termine. E purtroppo conosciamo i risultati. I governi vogliono scappare dalle loro responsabilità. Ma dobbiamo evitare che succeda. Dobbiamo metterli con le spalle al muro e far sì che facciano ciò che devono: proteggere il nostro futuro.
Ieri molti attivisti sono stati cacciati dalla Cop 25, noi oggi scioperiamo in tutto il mondo per esprimere loro la nostra solidarietà.
A prescindere dal risultato [della Cop 25, ndr], dobbiamo andare avanti. Non possiamo arrenderci. Non ci sono alternative, dobbiamo andare avanti.
Non è giusto che le vecchie generazioni lascino le responsabilità di questa crisi ai giovani che non l’hanno causata. Non è giusto che siamo noi a dover fare tutto ciò.
Gli adulti si comportano come se non ci fosse un domani, ma c’è un domani.
Dobbiamo lottare per quel domani come tutta la vita dipendesse da quello, perché è così. In meno di tre settimane entriamo in un nuovo decennio, un decennio che non ci sono parole per spiegare quanto sia importante. Definirà il nostro futuro, un decennio in cui sceglieremo se agire o non agire, il futuro in cui i nostri figli e nipoti vivranno.
Il 2019 volge al termine – dobbiamo fare in modo che il 2020 sia l’anno dell’azione, del calo delle emissioni. Dobbiamo fare in modo che sia così e se restiamo uniti possiamo farcela.
Siamo noi, il popolo a poter fare la differenza. Faremo pressione sui potenti affinché si prendano le loro responsabilità”.
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