L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.
Dal 2000 l’uomo ha distrutto il 7% delle foreste incontaminate del pianeta
Secondo un nuovo studio pubblicato su Science Advances i paesaggi forestali intatti stanno scomparendo ad un ritmo insostenibile.
Distese verdi di alberi che sorgono senza soluzione di continuità a perdita d’occhio, questi sono i “paesaggi forestali intatti” (Ifl, ovvero intact forest landscapes). Con questo termine si indicano vaste aree ricoperte da foreste incontaminate che ospitano una ricca biodiversità nativa e che ricoprono una superficie minima di 500 chilometri quadrati.
La scomparsa degli ultimi paradisi
Queste aree, oltre che meravigliose, hanno un valore inestimabile, sono infatti fondamentali per lo stoccaggio del carbonio, ospitano oltre l’80 per cento delle specie terrestri animali e vegetali, regolano i regimi idrologici, e forniscono preziosi servizi ecosistemici. Eppure stiamo distruggendo i paesaggi forestali intatti ad un ritmo vertiginoso, è quanto emerso da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science Advances. Secondo gli autori oltre il 7 per cento delle aree forestali intatte sono andate perdute tra il 2000 e il 2013, un lasso di tempo estremamente breve. Rischiano inoltre di scomparire definitamente da almeno 19 paesi entro i prossimi 60 anni. Un paesaggio forestale cessa di essere considerato “intatto” quando viene frammentato da strade o da altre opere di origine antropica.
Stiamo perdendo qualcosa più grande di noi
Il rammarico per questo scempio trapela dalle parole di Lars Laestadius, co-autore dello studio. “Queste foreste rappresentano alcune delle ultime porzioni della Terra che non sono state influenzate significativamente dall’uomo. Perdere queste aree significa perdere qualcosa che è più grande di noi stessi”.
Come sono cambiate le foreste in 13 anni
I ricercatori si sono basati sui dati satellitari per studiare le modifiche subite dai paesaggi forestali intatti di tutto il mondo tra il 2000 e il 2013. Nel 2000 questi ecosistemi coprivano una superficie totale di circa 12,8 milioni di chilometri quadrati, negli anni successivi questa superficie si è però drasticamente ridotta a causa delle attività umane, che hanno alterato e frammentato molte di queste aree, diminuendo tale superficie del 7,2 per cento.
I paesi che hanno perso più foreste
Oltre la metà delle perdite di paesaggi forestali intatti si è registrata in tre paesi: Russia, Brasile e Canada. In generale sono però i paesi tropicali quelli soggetti al maggior calo. Questo non significa che le foreste stanno scomparendo del tutto nelle aree citate, in molti casi sono state semplicemente frammentate in aree più piccole. Tuttavia la velocità con cui stiamo perdendo queste aree è in crescita, il tasso di riduzione dei paesaggi forestali intatti tra il 2011 e il 2013 è triplicato rispetto a quello registrato tra il 2001 e il 2003.
Le cause
La causa principale della drastica riduzione di aree naturali intatte, secondo Laestadius, potrebbe essere la continua espansione dell’uomo, le nuove strade aprono vie d’accesso agli umani consentendo loro di spingersi in aree che un tempo gli erano precluse. Dallo studio è emerso che circa il 14 per cento delle perdite di foreste incontaminate sono state causate da attività che hanno alterato direttamente il paesaggio, come la deforestazione. Le altre foreste sono invece state frammentate dalla costruzione di strade e infrastrutture e dall’espansione agricola.
Servono più riserve naturali
Le cause della diminuzione delle foreste incontaminate variano da stato a stato, occorrono quindi soluzioni mirate. Lo studio ha però rivelato che le aree protette hanno ottenuto risultati migliori delle altre, di conseguenza aumentare il numero e la superficie delle riserve naturali può essere un modo efficace per ridurre le perdite di foreste.
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