Al mare ne trovava talmente tanta da decidere di farne un museo, degli orrori. L’idea di una guida naturalistica. Lo scopo? Riflettere sulle nostre colpe.
Unione europea, tutta la plastica dovrà essere riciclabile entro il 2030
100% di imballaggi riciclabili entro il 2030 per puntare decisi verso l’economia circolare. Lo ha stabilito la nuova strategia della Commissione europea.
Ogni anno in Europa vengono prodotte 25,8 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica. Di queste solo il 30 per cento viene raccolto e avviato a riciclo. Allo stesso tempo rimangono ancora alte le percentuali di imballaggi in plastica che finiscono in discarica (31 per cento) o vengono inceneriti (39 per cento). Per questo motivo il 16 gennaio scorso la Commissione europea ha varato una nuova strategia sulla plastica che punta ad arrivare ad avere il 100 per cento di imballaggi riciclabili entro il 2030. Il documento A european strategy for plastics in a circular economy tenta in questo senso di dare nuove indicazione per arrivare a ridurre la quantità di rifiuti, incentivare il mondo dell’industria e stimolare allo stesso tempo l’economia circolare.
“Dobbiamo impedire che la plastica entri nelle nostre acque, nei nostri alimenti e persino nei nostri corpi”, ha detto il vicepresidente Frans Timmermans in una nota. “La soluzione è ridurre i rifiuti di plastica aumentatone il riciclo il riutilizzo; una sfida che cittadini, industria e governi devono affrontare insieme”.
Troppa plastica finisce ancora in mare
In tutto il mondo, la plastica rappresenta l’85 per cento dei rifiuti marini, mentre le materie plastiche hanno raggiunto le nostre tavole, con le microplastiche che ormai contaminano l’aria, l’acqua e il cibo. In totale si stima siano tra le 75mila e le 300mila le tonnellate di microplastica che vengono rilasciate nell’ambiente in Europa ogni anno. Non solo. Secondo le stime, solo il 5 per cento del valore economico degli imballaggi in plastica viene mantenuto, mentre il resto viene perso dopo un brevissimo primo utilizzo. Perdita che ha valore che si aggira tra i 70 e i 105 miliardi di euro l’anno.
Ma la domanda di plastica riciclata rimane ancora troppo bassa: secondo il documento la plastica riciclata copre solo il 6 per cento del mercato. Inoltre solo una piccola parte del riciclato rimane all’interno dei confini europei, mentre l’85 per cento viene mandato in Cina, dove viene trattato. Una situazione che però sta per cambiare radicalmente vista la recente decisione del Governo cinese di fermare l’importazione della plastica europea. A breve ci potremmo trovare con migliaia di tonnellate di rifiuti riciclati attraverso la differenziata che non avranno posto dove andare.
Una nuova strategia che creerà 200mila posti di lavoro
Un problema che potrà essere risolto solo se il mondo della progettazione e dell’industria degli imballaggi cambierà registro. I nuovi prodotti dovranno essere progettati per durare e per essere riutilizzati il più a lungo possibile. Entro il 2030 tutta la plastica in Europa dovrà poter essere riciclata. Questo potrebbe, secondo il documento, portare alla creazione di 200mila posti di lavoro entro tale data.
Una nuova strategia che “getta le basi per una nuova economia circolare delle materie plastiche”, ha detto Jyrki Katainen, responsabile per il lavoro, la crescita e gli investimenti. In modo tale da “spingere gli investimenti, contribuire a ridurre i rifiuti di plastica in terra, aria e mare, offrendo anche nuove opportunità di innovazione, competitività e posti di lavoro di alta qualità. Questa è una grande opportunità per l’industria europea per sviluppare una leadership globale nelle nuove tecnologie e nei materiali”.
Today the @EU_Commission Vice-Presidents @TimmermansEU and @jyrkikatainen will announce the new EU #PlasticsStrategy, follow live on https://t.co/eR38MNJcQU at 3.30 pm CET. All against #marinelitter, all for #cleanseas, all for #OurOcean pic.twitter.com/puvUnEswQE
— EU Maritime & Fish (@EU_MARE) 16 gennaio 2018
Il Wwf, siamo in emergenza
L’associazione plaude la mossa della Commissione ma sottolinea “che l’orizzonte del 2030 appare un po’ troppo lontano rispetto ad una vera e propria emergenza che sta assumendo, giorno dopo giorno, dimensioni estremamente preoccupanti e sulla quale bisogna intervenire con urgenza. Dagli anni ’50 ad oggi, con l’avvio della grande diffusione dell’uso della plastica, abbiamo prodotto 8,3 miliardi di tonnellate di plastica, gettandone in natura circa 6,3 miliardi”. Un’enormità, e i risultati li abbiamo sotto gli occhi quotidianamente.
La plastica ha cambiato il volto della società e dell’economia, ci ha permesso di realizzare mezzi di trasporto più leggeri, materiali durevoli e duraturi, e di garantire la sicurezza alimentare riducendo allo stesso tempo gli sprechi alimentari. Ora però è giunto il momento che industria, politica e società civile facciano uno sforzo collettivo per arrivare al più presto a riciclare tutta la plastica che c’è.
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