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Londra, Extinction Rebellion annuncia azioni di protesta per bloccare l’aeroporto di Heathrow
Il movimento di disobbedienza per il clima ha intenzione di boicottare l’aeroporto londinese che ha in programma la costruzione di una nuova pista.
La mobilità aerea ha un impatto insostenibile sull’ambiente e contribuisce in larga misura ai cambiamenti climatici. Nonostante l’assoluta necessità di mantenere al di sotto di due gradi l’aumento della temperatura globale, tra il 2014 e il 2017 il numero di voli è aumentato dell’8 per cento e si prevede una crescita del 42 per cento dal 2017 al 2040. Proprio per evidenziare questa incongruenza e impedire la realizzazione di una nuova pista di atterraggio nell’aeroporto londinese di Heathrow, il più trafficato d’Europa, Extinction Rebellion ha annunciato azioni di protesta non violente per bloccare il traffico aereo.
Droni disobbedienti
Gli attivisti del movimento di disobbedienza per il clima, nato a Londra nel 2018 per chiedere interventi urgenti per arrestare la crisi climatica e ambientale, avrebbero intenzione di utilizzare i droni per provocare la chiusura del più grande aeroporto di Londra e impedirne l’espansione, incompatibile con gli obiettivi britannici di riduzione delle emissioni di gas serra. “Il 18 giugno intendiamo condurre azioni non violente per garantire che le autorità di Heathrow chiudano l’aeroporto per l’intera giornata per creare una pausa che permetta di riconoscere l’impatto genocida delle attività ad alto tenore di carbonio, come il volo, sul mondo naturale”, si legge in un comunicato diffuso da Extinction Rebellion.
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Ripensare gli spostamenti
I funzionari dell’aeroporto hanno dichiarato che l’utilizzo di droni sarebbe una “azione sconsiderata” che danneggerebbe i cittadini. “Non si tratta di colpire il pubblico, ma di richiamare il governo al proprio dovere di affrontare l’emergenza ecologica”, ha replicato il movimento ambientalista, intenzionato a dare seguito alle proteste che dal 15 al 25 aprile hanno animato le strade di Londra. La presenza di droni nello spazio aereo limitrofo all’aeroporto costringerebbe le autorità a cancellare i voli previsti.
Nel segno della non violenza
I manifestanti di Extinction Rebellion hanno detto di aver comunicato in anticipo i propri piani all’aeroporto per scongiurare qualsiasi rischio. “Comprendiamo che la nostra azione causerà un disturbo a un gran numero di vacanzieri – si legge nel comunicato dell’organizzazione – tuttavia riteniamo che sia necessaria, data la prospettiva di interruzioni molto più gravi causate dal collasso ecologico e sociale, se non agiamo subito”.
Cosa succede se il governo non accoglierà le richieste
In un comunicato Extinction Rebellion ha inoltre dichiarato che se il governo non dovesse impedire l’ampliamento dell’aeroporto, dopo l’interruzione del 18 giugno, gli attivisti potrebbero boicottare l’aeroporto anche per i primi dieci giorni di luglio. Nel frattempo un portavoce dell’aeroporto di Heathrow ha dichiarato di aver invitato i membri del gruppo a incontrarsi per discutere la vicenda e trovare un compromesso. Essendo l’aereo un mezzo molto utilizzato, alcuni temono che questa protesta possa far perdere consensi al movimento per il clima, molti manifestanti di Extinction Rebellion ritengono tuttavia che i governi tratteranno con sufficiente urgenza la crisi climatica solo se messi di fronte ad atti radicali, come il blocco di metropolitane e aeroporti.
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