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La Fao ha aiutato i piccoli produttori di caffè del Guatemala a far fronte ad una patologia che aveva colpito le loro piante.
Il caffè di Huehuetenango, che prende il nome dall’omonima regione del Guatemala, cresce a quasi duemila metri di altezza, ai piedi della colossale catena montuosa Sierra de los Cuchumatanes, ed è considerato uno dei migliori al mondo. La sua unicità è frutto della conformazione fisica dello stato centroamericano, caratterizzato da enormi montagne e da una grande varietà di climi. Il caffè rappresenta una delle risorse principali del Guatemala e l’economia della regione Huehuetenango dipende dalla sua esportazione.
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Nel 2014 numerose piantagioni sono state colpite dalla ruggine del caffè (Hemileia vastatrix), un patogeno fungino che colpisce le foglie delle piante di caffè, danneggiando gravemente la produzione. Per sostenere i piccoli produttori di caffè la Fao ha avviato un progetto per aiutarli a superare questa minaccia.
Byron Jerónimo fa parte delle organizzazioni di produttori di caffè di Huehuetenango sostenute dalla Fao e grazie al caffè è riuscito a cambiare la sua vita. Byron infatti ha un passato da migrante negli Stati Uniti ma oggi produce caffè e può guardare al futuro con speranza.
Byron vive nel comune di Colotenango, nel dipartimento di Huehuetenango, mentre parte della sua famiglia si trova lontana. “I miei fratelli sono negli Stati Uniti – ha spiegato – il lavoro che trovano là e lo stesso che possono trovare qui. La differenza è che là la vita è molto difficile e si è da soli, senza l’aiuto della famiglia”. Byron ritiene che debba finire il tempo degli esodi e delle famiglie abbandonate e che sia possibile rimanere in Guatemala e contribuire al suo sviluppo. “La qualità della vita è migliore qui – afferma Byron – grazie al caffè e grazie all’ottimismo della gente nella nostra comunità possiamo svilupparci qui”.
L’obiettivo del progetto della Fao era quello di contribuire a migliorare la resilienza dei piccoli produttori colpiti dalla ruggine del caffè insegnando loro ad affrontare e gestire questo evento. Beneficiari dell’iniziativa sono stati 928 coltivatori di caffè (dei quali il 45 per cento donne) e 1.033 famiglie che vivono nel dipartimento di Huehuetenango. L’organizzazione delle Nazioni Unite ha fornito ai coltivatori formazione e assistenza tecnica, promuovendo pratiche di coltivazione sostenibile, e ha installato una stazione meteo per monitorare e registrare i dati sulla variabilità del clima. Il progetto ha contribuito a diminuire l’incidenza della ruggine, che è passata dal 58 al 18 per cento in un anno.
Byron ha deciso di puntare su una produzione di caffè esclusivamente biologica, differenziandosi così da altri produttori e riuscendo a vendere il proprio prodotto ad un prezzo più elevato. “Ai miei amici e vicini piacciono le chiacchiere sulla produzione di caffè che racconto loro. Mi chiedono come fare le cose e io offro i miei consigli. Vogliono imparare, proprio come me”.
L’agricoltore guatemalteco è felice di poter condividere la passione per il caffè con i suoi figli, ai quali insegna le tecniche di coltivazione, ma al tempo stesso mira ad ampliare le proprie conoscenze. “Continuerò a coltivare il caffè e a imparare nuove tecniche, in modo che anche i miei figli possano imparare, come me, a lavorare con il caffè – ha detto Byron. – Vorrei continuare a imparare e, grazie al nuovo reddito, ho potuto comprare nuovi attrezzi così da insegnare alla mia famiglia come funziona la produzione del caffè”.
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