Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Francia, l’agonia degli abeti che muoiono di sete
Nel dipartimento dei Vosgi decine di migliaia di metri cubi di abeti stanno ingiallendo per la mancanza di acqua: “Il fenomeno è solo all’inizio”.
I Vosgi sono un dipartimento della regione Grande-Est della Francia. Appena più ad ovest di Strasburgo, a poca distanza dal confine con la Germania. Attraversata da quattro importanti fiumi – Reno, Rodano, Saona e Mosella – circa la metà del territorio è boschiva. In particolare nella porzione orientale, il paesaggio è dominato dagli alberi. E dunque dal verde. Almeno finora.
Sécheresse: dans les Vosges les sapins meurent de soif pic.twitter.com/FmvY1lQS4d
— BFMTV (@BFMTV) 15 luglio 2019
Siccità e caldo estremo le cause della morte degli abeti
Al colore tipico delle foglie si stanno infatti sempre più sostituendo il marrone e il rossastro. Secondo quanto riportato dalla stampa francese, infatti, una porzione sempre più importante di alberi sta “morendo di sete”. “Siccità e caldo eccezionali stanno mettendo in pericolo la foresta. Basta addentrarsi di poco nei boschi per scoprire importanti chiazze ingiallite”, spiega il quotidiano 20 Minutes.
Si tratta in particolare di abeti, “vittime della siccità del 2018 e dell’ondata di caldo eccezionale e precoce di questo inizio d’estate. Il che lascia temere il peggio per la primavera 2020”, ha aggiunto Cédric Ficht, direttore dell’Ufficio nazionale delle foreste di Mulhouse. Secondo il quale “l’impressione è di essere soltanto all’inizio del fenomeno”.
Sur les hauteurs de Masevaux, dans le Haut-Rhin, en temps normal le vert des conifères domine la forêt tout au long de l'année. Mais présent, de plus en plus de sapins des Vosges meurent sur pied, tués à vitesse accélérée par la sécheresse et la chaleur #AFP
? : Chloé Fabre pic.twitter.com/EqKoWGWzyN
— Agence France-Presse (@afpfr) 15 luglio 2019
Un ulteriore segnale della crisi climatica in atto
L’esperto ha precisato che tutto ciò rappresenta un segnale chiaro del riscaldamento globale e della crisi climatica in atto. “Quando le punte degli abeti cominciano a seccarsi – prosegue 20 Minutes – l’albero può morire nel giro di qualche settimana. E diventare un paradiso per i parassiti. Nel giro di sei mesi, il volume degli abeti seccati ha raggiunto i 100mila metri cubi”, ha affermato il sindaco di un villaggio poco distante, la cui economia è strettamente legata alle foreste.
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Gli abeti rossi – molto presenti nei Vosgi, così come in Germania, Austria e Repubblica Ceca – si indeboliscono fortemente in caso di mancanza d’acqua. E vengono a quel punto colonizzati da dei coleotteri che scavano gallerie nel tronco impedendo alla pianta di crescere. In totale, in Francia il quantitativo di questi alberi colpito dalle scarse precipitazioni è arrivato a 1,2 milioni di metri cubi nel 2018. Cifra che si stima possa triplicare alla fine di quest’anno.
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