Dove sono andate per portare una petizione contro il riscaldamento globale e per la protezione dei migranti climatici.
I giovani di Fridays for Future Milano. “Ogni promessa che fate al Pianeta è debito”
Dopo il secondo sciopero mondiale per il clima del 24 maggio, i giovani di Fridays for Future Milano hanno aperto un dialogo con importanti esponenti del mondo della cultura e dell’impresa per capire come fermare la crisi climatica globale.
I ragazzi e le ragazze di Fridays for Future sono sempre più agguerriti. Sull’esempio di Greta Thunberg, giovane attivista svedese, non hanno smesso di scendere in piazza ogni venerdì per chiedere ai governi azioni contro il riscaldamento globale. C’è chi li accusa di parlare senza agire, eppure gli scienziati li appoggiano. Ed è grazie a loro che Milano ha dichiarato l’emergenza climatica e ambientale. “Speriamo che altri ci seguano. Vogliamo essere l’esempio di un’istituzione che recepisce un movimento popolare giovanile così importante”, ha dichiarato Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica del Comune.
Dopo lo sciopero mondiale per il futuro del 15 marzo, a cui hanno partecipato 1,6 milioni di persone, il 24 maggio gli studenti ne hanno organizzato un altro. E quella sera hanno scelto come location la Triennale di Milano per confrontarsi con importanti esponenti del mondo della cultura e dell’impresa per capire quali impegni sono disposti ad assumersi per la salvaguardia del Pianeta.
Leggi anche: Sciopero mondiale per il clima. Lo storico 24 maggio di Fridays for Future
La dichiarazione dell’emergenza climatica a Milano
“L’Accordo di Parigi è stato disatteso il giorno dopo”, ha ricordato sul palco Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate e moderatore dell’evento organizzato nell’ambito della Milano Arch Week. “La buona notizia è che le soluzioni esistono; la transizione alle rinnovabili è fattibile. Solo che la velocità con cui sta avvenendo è troppo bassa”.
Le nuove generazioni vogliono che si prema l’acceleratore. Perché sono loro a vivere sulla propria pelle gli effetti dei cambiamenti climatici, è a loro che l’attuale modello di sviluppo sta rubando il futuro. “Tutti noi avvertiamo il peso di quest’emergenza”, ha raccontato Tiziana, esponente di Fridays for Future Milano. “Abbiamo chiesto al Comune di dichiararla: il fatto di essere stati ascoltati è per noi motivo d’orgoglio. Ora, però, bisogna mantenere le promesse”.
L’impegno delle imprese
Anche le aziende dovranno mantenere la parola data. Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, ha spiegato come le etichette dei prodotti non riescano a contenere tutte le informazioni e come spesso siano i produttori stessi che non le forniscono. Gli alimenti a marchio Coop, però, sono privi di fosfati, olio di palma e glifosato; verdura e frutta provengono da agricoltura di precisione.
“Le imprese, le industrie sono molto più avanti di quello che pensiamo. Amundi ha deciso più di 30 anni fa di avere attenzione alla sostenibilità: stiamo cercando di cambiare il modello carbon fossile nel mondo”, ha dichiarato Paolo Proli, membro del consiglio d’amministrazione di Amundi, società di gestione del risparmio leader in Europa. “La vera sfida è riuscire a comunicare il proprio impegno nel modo migliore, con un messaggio che sia fruibile da parte del consumatore”, ha aggiunto Anna Maria Rugarli, sustainability manager di VF, che riunisce brand come Vans, The North Face, Timberland, Napapijri.
Un invito ai mezzi di comunicazione
Se ci aspettiamo che le aziende divulghino i loro progressi, d’altra parte il mondo dei media è tenuto ad informare il pubblico riguardo le tematiche ambientali. “C’è una sensibilità che cresce fra i lettori: è giusto che i temi che interessano alle persone trovino spazio nei giornali, soprattutto quando si tratta di questioni molto rilevanti per il futuro”, ha assicurato Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, a cui gli esponenti di Fridays for Future hanno però chiesto di fare di più perché a loro avviso il clima non compare a sufficienza nei quotidiani.
La battaglia del movimento Fridays for Future
Alle elezioni europee i Verdi hanno riscosso grande successo, specialmente fra gli under 30. “Questa generazione ha capito di poter essere la protagonista di una grande sfida vinta, o la prima vittima di una battaglia persa”, ha detto Stefano Boeri, presidente della Triennale. Vedendo ragazzi e ragazze scandire cori nelle piazze, parlare sul palco senza paura, trovare il coraggio di porre domande scomode a chi sta mettendo in pericolo i loro anni migliori, si direbbe che difficilmente accetteranno una sconfitta.
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