Dove sono andate per portare una petizione contro il riscaldamento globale e per la protezione dei migranti climatici.
Chi è Gabby Tan, la ragazza malese che si batte per gli oceani
La missione della studentessa malese è sensibilizzare le nuove generazioni sui rischi che corrono gli oceani e sulla necessità di proteggerli. L’abbiamo intervistata in occasione del TEDxVicenza.
Se per infliggere agli ecosistemi terresti le evidenti ferite che oggi notiamo sono occorsi millenni, mari e oceani sono stati letteralmente stravolti in appena trenta anni. I mari di tutto il pianeta sono in grave pericolo, soffocati da una crescente quantità di plastica, depredati da una pesca insostenibile e sempre più acidi a causa dei gas inquinanti che riversiamo nell’atmosfera. Eppure le afone grida di aiuto delle creature marine sembrano esserci indifferenti e il declino del loro mondo sommerso sembra non riguardarci. Non tutti, però, sono sordi al loro richiamo e ci sono persone che hanno deciso di dedicare la propria esistenza a proteggere quegli ecosistemi primordiali e misteriosi, dove la vita ha avuto origine. Tra loro c’è Gabby Tan, 18 anni, malese, appassionata da sempre di geografia e oceani.
Una vita per gli oceani
Gabby Tan, membro dello Youth council del World ocean day, la Giornata mondiale degli oceani celebrata lo scorso 8 giugno, ha le idee chiare e ha già scelto la missione della sua vita: salvaguardare gli oceani. Per farlo la giovane attivista si reca nelle scuole per sensibilizzare i suoi coetanei circa l’importanza degli oceani e le minacce cui sono sottoposti. Proprio come Greta Thunberg, la giovane che ha dato vita al più grande movimento globale per il clima mai esistito, anche l’attivista malese, grazie al suo entusiasmo e alla sua determinazione, può essere d’ispirazione per le nuove generazioni, chiamate a prendersi cura del disastrato pianeta che erediteranno.
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L’esempio di Gabby
“Oggi non si può più lasciare solo nelle mani degli adulti il potere di decidere il futuro – ha affermato Gabby Tan. – Il disastro ecologico è urgente, sta succedendo, ora, avanza inesorabilmente e non risparmierà nessuno. Gli sforzi fatti finora non sono sufficienti. Non possiamo più aspettare. Da questo momento, dovremmo accettare la sfida di fare la nostra parte. Combattere questa emergenza deve essere la priorità di ciascuno di noi. Salviamo gli oceani e il pianeta!”. La studentessa è consapevole che, pur essendo necessari interventi strutturali e politici, il cambiamento debba partire dal basso, da tutti, dalle azioni di ogni giorno.
Grido d’allarme contro la plastica
Gabby Tan è stata in Italia in occasione della quinta edizione di TedxVicenza, svoltasi lo scorso 8 giugno e dedicata ai grandi cambiamenti della nostra epoca. Dal palco dell’evento vicentino la ragazza ha lanciato un appello contro l’uso della plastica usa e getta, che ha ormai contaminato le reti trofiche marine e che minaccia la sopravvivenza di oltre 800 specie animali. Abbiamo colto l’occasione per intervistarla.
Cosa ti ha spinto a iniziare la tua lotta in difesa degli oceani?
Sono cresciuta vicino a spiagge meravigliose e alcuni dei miei primi ricordi sono legati ai giochi che facevo sulla sabbia e alle passeggiate per raccogliere le conchiglie con i miei nonni. Il mio amore per l’oceano è nato allora. Il mio impegno per la difesa degli ecosistemi marini è invece iniziato in occasione di una gita scolastica in cui visitammo una nursery per coralli. Rimasi stupita dalla resilienza e dalla biodiversità delle barriere coralline e al tempo stesso fui terrorizzata dopo aver visto con i miei occhi l’impatto dell’inquinamento e delle attività umane sui coralli.
È stata la prima volta che ho sentito l’urgenza di proteggere l’oceano. Da allora lavoro per sensibilizzare le persone e difendere gli oceani in ogni modo possibile: parlando durante gli eventi, scrivendo o promuovendo campagne. Dopotutto, indipendentemente dal fatto che viviamo o meno sul mare, dipendiamo dagli oceani per sostenerci, ed è nostra responsabilità prendercene cura.
Quali pensi che siano le azioni più urgenti da intraprendere per salvare i mari in tutto il mondo?
Penso che abbiamo bisogno di azioni su ogni scala: dai cambiamenti dello stile di vita individuale ai cambiamenti politici, tutti devono fare la loro parte. In qualità di consumatori possiamo scegliere di acquistare solo prodotti ittici provenienti da pesca sostenibile, rifiutare inutili imballaggi di plastica monouso, assicurarci che i nostri rifiuti di plastica vengano riciclati e smaltiti in modo responsabile e ridurre al minimo la nostra impronta di carbonio, poiché i cambiamenti climatici sono direttamente correlati alla salute dei nostri oceani.
Quindi dobbiamo assicurarci che il cambiamento avvenga sia lungo la catena di approvvigionamento che ai vertici del sistema. Partecipa a uno sciopero, vota saggiamente, dì alle imprese dove devono migliorare e scrivi o assicurati che il tuo governo sappia che dobbiamo proteggere il mare. Siamo ormai giunti a un momento in cui cambiare le nostre abitudini è assolutamente necessario e inevitabile se vogliamo tentare di salvare il pianeta e le nostre vite, dobbiamo abituarci all’idea che i nostri stili di vita debbano mutare.
Greta Thunberg è stata una sorta di catalizzatore in grado di mettere in contatto i giovani di tutto il mondo preoccupati per le questioni ambientali. Pensi che ci sia stata una reale consapevolezza da parte delle nuove generazioni?
Con l’onnipresenza di video, notizie, immagini e persino meme sulle questioni ambientali presenti sui social media e sui canali di informazione, la mia generazione non può fare a meno di essere consapevole e turbata dai problemi che continuano ad affliggere il nostro mondo.
Greta ci ha ispirato con il suo coraggio e ha catalizzato la popolarità del movimento per l’azione per il clima, mostrandoci in modo chiaro che possiamo inviare un messaggio forte ai governi, come dimostrato dagli scioperi globali per il clima.
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