La leader tedesca Angela Merkel ha annunciato le dimissioni dalla carica di presidente della Cdu dopo i magri risultati ottenuti alle elezioni regionali.
Germania, via libera alla grande coalizione dagli iscritti del Partito socialdemocratico
È dal 24 settembre che la Germania è senza governo. Proprio nel giorno delle elezioni italiane, l’ultimo scoglio è superato.
Gli iscritti al Partito socialdemocratico (Spd) hanno votato sulla scia del motto “prima il paese, poi il partito”, scrive il quotidiano tedesco Die Welt. Il 66 per cento dei tesserati si è dichiarato favorevole alla grande coalizione con l’Unione cristiano-democratica di Angela Merkel – che diventerà cancelliera per la quarta volta – e l’alleata Csu. La percentuale di voti favorevoli risulta inferiore a quella di quattro anni fa, ma è comunque un buon risultato.
Il referendum dei tesserati Spd era l’ultimo step per la formazione del nuovo governo
La votazione è avvenuta tramite un referendum postale: hanno partecipato 378.437 iscritti su 463.722 e, stando a Die Welt, i voti validi erano 362.933. Dopo le elezioni di settembre Martin Schulz, leader dell’Spd a cui è da poco subentrato Olaf Scholz, aveva rifiutato il dialogo con Angela Merkel per poi cambiare idea. L’accordo per formare il nuovo governo è stato raggiunto dopo lunghe trattative, ma era necessaria l’approvazione da parte dei membri del Partito socialdemocratico per poterlo formalizzare.
Un governo stabile a metà marzo
A questo punto Merkel dovrebbe essere eletta cancelliera il 14 marzo. All’Unione cristiano-democratica spetteranno i ministeri dell’Economia, dell’Agricoltura, della Difesa, della Sanità e dell’Istruzione mentre l’Spd si è aggiudicato, fra gli altri, Esteri, Lavoro e Finanze. I nomi dei ministri verranno annunciati nei prossimi giorni, ma si tratterà di “tre uomini e tre donne”, ha assicurato Scholz, e lui stesso è tra i possibili candidati.
Angela Merkel ha detto di essere “lieta di una nuova collaborazione per il benessere del paese”. Dopo sei mesi di incertezze, il periodo di stallo politico più lungo nella storia della nazione dalla Seconda guerra mondiale, ora la Germania si appresta a recuperare la sua stabilità e il suo ruolo forte all’interno dell’Unione europea.
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