Quest’estate è stata la più calda mai registrata e tutto fa pensare che il 2024 batterà ogni record di temperature: lo dice il servizio europeo Copernicus.
Giugno 2019 è il mese più caldo mai registrato in Europa e nel resto del mondo
Le conferme arrivano dopo l’ondata di calore anomala registrata la scorsa settimana. Non c’è mai stato un giugno così caldo in Europa.
Era prevedibile. Dopo l’ondata di calore anomala che ha colpito mezza Europa a fine giugno, si trattava solo di attendere i dati ufficiali. Ed ora sono arrivati: la temperatura media europea del mese di giugno è stata superiore a qualsiasi altro giugno mai registrato. Le temperature sono state più di 2°C sopra la media e, di conseguenza, giugno 2019 è il mese più caldo mai registrato. Mentre a livello globale la temperatura media nel mese di giugno 2019 è stata la più alta mai rilevata, essendo superiore di circa 0,1°C al valore più alto registrato nel 2016.
A rivelarlo sono i dati oggettivi forniti dal Copernicus Climate Change Service (C3S), e implementati dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto dell’Unione europea. Un giugno bollente anche se non così persistente come l’estate 2018. E certo dovuto dalla massa d’aria calda proveniente dal deserto del Sahara che ha portato a cinque giorni con temperature record decisamente insolite per il periodo, nel complesso “di circa 1°C (in più) del precedente record per il mese di giugno, registrato nel 1999, e di circa 1°C più alto del previsto guardando alla tendenza degli ultimi decenni.
Cambiamenti climatici e ondate di calore di giugno 2019
A guardare i grafici c’è di che preoccuparsi. Non serve essere dei fisici o dei meteorologi. Visivamente la curva sale in alto, con un’inclinazione che cresce in maniera esponenziale. I ricercatori del Copernicus sono comunque cauti, come è giusto sia in questi casi. Perché meteo e clima sono comunque due discipline diverse. “Sebbene sia difficile attribuire direttamente questa ondata di calore ai cambiamenti climatici, si prevede che tali eventi meteorologici estremi diventeranno più comuni mentre il pianeta continua a surriscaldarsi a causa dell’aumento delle concentrazioni di gas serra“, scrivono nel post ufficiale.
Infatti come sottolineano dal C3s “picchi di temperatura” di questa portata si sono registrati “più volte negli ultimi 150 anni; nel 1901 e 1917, così come nel 1999, per esempio. La temperatura di giugno 2019 è stata eccezionale perché il suo picco ha superato di circa 1,5°C o più la temperatura media europea degli ultimi cento anni”. Un aumento eccezionalmente più alto della media globale, che si ferma a “solo” 1°C.
Caldissimo!
Here is the Land Surface Temperature measured by the #Copernicus #Sentinel3 ??? yesterday morning 3’ JuneCoraggio ai Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Croce Rossa@emergenzavvf @crocerossa @DPCgov pic.twitter.com/VgajQHjIRA
— Copernicus EMS (@CopernicusEMS) 1 luglio 2019
“Sebbene le temperature locali potrebbero essere inferiori o superiori a quelle previste, i nostri dati mostrano che le temperature nella regione sud-occidentale dell’Europa durante l’ultima settimana di giugno erano insolitamente alte”, sottolinea Jean-Noël Thépaut, responsabile di C3S. “Anche se questo è stato eccezionale, ed è probabile che vedremo maggiormente questi eventi in futuro a causa dei cambiamenti climatici”.
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Il servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus ha confermato che il 2023 è stato l’anno più caldo dall’era pre-industriale ad oggi.
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