Nel report del VII Index Future Respect tutte le ombre e le luci dei report di sostenibilità. Ma tra i migliori spicca quello realizzato per Pizzoli.
GreenItaly 2018. Un’impresa italiana su quattro scommette sulla green economy
Il rapporto GreenItaly 2018 di Fondazione Symbola e Unioncamere fotografa la crescita della nostra green economy. Ormai i lavori verdi sono quasi 3 milioni.
L’Ipcc (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) ha dato un ultimatum forte e chiaro: se vogliamo limitare l’aumento medio delle temperature globali a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, abbiamo solo 12 anni di tempo per ridurre del 45 per cento le emissioni globali di carbonio rispetto al 2010. Calato nel mondo delle imprese, questo messaggio si può tradurre più o meno così: la green economy deve diventare la normalità. Il nostro modello di sviluppo nel suo insieme deve marciare compatto verso la sostenibilità, altrimenti non c’è via di scampo alla catastrofe climatica.
In Italia questa urgenza si incrocia in modo peculiare con una naturale attitudine alla qualità, all’efficienza, all’innovazione, alla bellezza. Un’attitudine che ci portiamo dietro dalla nostra storia e che non dobbiamo perdere, se vogliamo mantenere la nostra unicità. Da nove anni il rapporto GreenItaly scatta una fotografia della nostra green economy, che con il passare del tempo si fa sempre più incoraggiante. Ne sono una conferma i dati dell’edizione 2018, presentata a Milano il 4 dicembre. Il rapporto è realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere e promosso in collaborazione con il Conai e Novamont, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
345mila imprese italiane hanno investito nella green economy
Basterebbe un dato per dare una dimensione di questa realtà. Nel quinquennio 2014-2018, 345mila imprese dell’industria e dei servizi hanno investito in prodotti o tecnologie per ridurre il loro impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Stiamo parlando quindi di un’azienda italiana su quattro, tra quelle non agricole con dipendenti. La spinta green risulta ancora più decisa nel settore manifatturiero, dove coinvolge tre imprese su dieci.
Solo nell’arco di quest’anno, 207mila imprese hanno già investito in sostenibilità ed efficienza o hanno in programma di farlo entro la fine di dicembre. Com’è facile immaginare, le grandi realtà con oltre 500 dipendenti hanno una propensione molto maggiore rispetto a quelle che hanno meno di dieci dipendenti (le percentuali sono rispettivamente del 62,8 e del 22 per cento).
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Le imprese più verdi sono anche più competitive e innovative
Analizzando i dati delle imprese manifatturiere, si scopre che l’intenzione di diminuire il proprio impatto ambientale nasce sì dal semplice rispetto delle regole (citato dal 23 per cento degli intervistati), ma ancor più dalla voglia di essere più competitive (segnalata nel 27 per cento dei casi).
D’altra parte, nel 2017 le imprese manifatturiere che si sono dedicate all’ambiente hanno superato le altre su tutti i fronti: hanno incrementato il fatturato (32 per cento, contro il 27 per cento di chi non ha investito), l’occupazione (28 per cento contro 21 per cento) e l’export (34 per cento contro 27 per cento). Un distacco che si fa abissale quando si parla di innovazione. Tra il 2015 e il 2017, il 79 per cento di esse ha effettuato interventi innovativi, una percentuale quasi doppia rispetto alle loro omologhe (43 per cento).
Sarà solo una felice coincidenza? Interpellando in prima persona le aziende, si scopre che per loro la risposta è “no”. E che, anzi, sono stati proprio gli investimenti green a permettere di ridurre i costi (27 per cento), migliorare i prodotti e servizi offerti (20 per cento) e accrescere produttività ed efficienza (19 per cento).
In Italia oltre 345mila imprese hanno investito in ecosostenibilità negli ultimi anni, 3milioni di occupati con competenze “verdi”. #GreenItaly è la strada per la ripresa di una #ItaliachefaItalia pic.twitter.com/QAFMkUqL2E
— Ermete Realacci (@erealacci) 4 dicembre 2018
Su quasi 3 milioni di green jobs, uno su quattro è in Lombardia
Nel 2017, quasi tre milioni di persone in Italia erano impiegate in uno dei cosiddetti lavori verdi, o green jobs. In altre parole, 13 occupati su 100. L’aumento rispetto al 2016 è di quasi 27mila unità, cioè poco più del 10 per cento dei nuovi posti di lavoro creati lo scorso anno.
Alla nostra #greeneconomy si devono quasi 3 milioni di green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Il 13% dell’occupazione complessiva nazionale. Ed entro fine anni si prevede una domanda di green jobs di quasi 474.000 nuovi contratti attivati. #GreenItaly pic.twitter.com/1aquziY7Yu
— Fondazione Symbola (@SymbolaFondazio) 4 dicembre 2018
Oltre un quarto dei green jobs è in Lombardia, con più di 123mila contratti. Questo non stupisce, visto che anche quest’anno la regione mantiene saldamente il suo primato, con 61.650 imprese che investono nella green economy. La seguono, molto a distanza, Veneto (poco meno di 34.800), Lazio (oltre 32.500), Emilia-Romagna (più di 28mila) e Campania (più di 26mila). Nella sola città di Milano si contano 21.547 imprese che investono in green economy, per un totale di oltre 63mila nuovi posti di lavoro.
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