La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Hsbc investirà 100 miliardi di dollari nella finanza sostenibile
La più grande banca europea, Hsbc, ha promesso di orientare verso gli investimenti sostenibile 100 miliardi di dollari entro il 2025.
Cento miliardi di dollari, entro il 2025, per finanziare progetti che promuovano la transizione energetica nel mondo. È quanto promesso dalla più grande banca europea, Hsbc, nei giorni in cui si svolge la Ventitreesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop 23 di Bonn. L’istituto di credito ha infatti affermato la volontà di incrementare fortemente i propri investimenti sostenibili, al fine di “sostenere le energie pulite e lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di CO2”.
“Vogliamo essere un partner mondiale per pubblico e privato nella transizione ecologica”
“Da oltre un decennio – ha affermato in un comunicato il direttore generale dell’istituto di credito, Stuart Gulliver – Hsbc accompagna i propri clienti nel mercato dei green bond in Europa e in Asia, con l’obiettivo di finanziare progetti e infrastrutture rispettose dell’ambiente. L’impegno di 100 miliardi di dollari che abbiamo annunciato oggi riconosce l’ampiezza della sfida che è rappresentata dalla transizione verso un mondo a basso impatto ambientale. Siamo determinati a diventare un partner mondiale di primo piano per i settori pubblico e privato in questa transizione”.
La cifra indicata dalla banca è cento volte più alta rispetto all’impegno di un miliardo di dollari che la stessa aveva annunciato nel 2015, parlando all’epoca di costituire un portafoglio di obbligazioni verdi, sociali e sostenibili. Inoltre, i 100 miliardi di dollari non sembrano un montante scelto a caso: si tratta delle cifra promessa dai governi di tutto il mondo nel 2009 per finanziare la lotta ai cambiamenti climatici (promessa finora non mantenuta). Con la differenza che gli stanziamenti degli stati dovrebbero essere annuali, mentre l’apporto di Hsbc sarà spalmato sui prossimi otto anni.
COP23 : HSBC oriente 100 milliards de dollars vers la finance durable et s’écarte du charbon https://t.co/YzjDVUtpaY via @Novethic pic.twitter.com/VZJ0kt6u0t
— ToToF (@ToToFgreen) 8 novembre 2017
Le quattro promesse per l’ambiente di Hsbc
La banca ha inoltre annunciato altre quattro azioni. La prima è quella di utilizzare energia prodotta unicamente da fonti rinnovabili: un progetto che dovrebbe essere operativo a partire dal 2030, passando per uno step intermedio del 90 per cento nel 2025. La seconda iniziativa è quella di “ridurre l’impatto in termini di emissioni di CO2 e di gestire attivamente la transizione di altri settori”. Per farlo, l’istituto di credito smetterà di finanziare alcuni comparti, come la costruzione di nuove centrali a carbone (nei paesi sviluppati) e lo sviluppo di miniere della stessa materia prima (in tutto il mondo). Il terzo progetto prevede “l’adozione delle raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures” (Tcfd, organismo che punta a favorire la trasparenza nel settore finanziario)”. Infine, si “promuoveranno gli investimenti sostenibili, in particolare attraverso la definizione di norme specifiche per l’insieme del settore”.
Hsbc è tuttavia finita nel mirino di Greenpeace, nello scorso mese di gennaio, per i finanziamenti concessi alle imprese del settore dell’olio di palma, responsabile di un’importante ondata di deforestazione in Indonesia. Nel suo ultimo rapporto ambientale, la banca ha spiegato di aver rotto le relazioni con 37 clienti del settore nei primi sei mesi del 2017.
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