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Il Brasile ridurrà le emissioni di CO2 del 37% entro il 2025
Il governo si è impegnato a tagliare le emissioni inquinanti, facendo del Brasile il primo grande paese in via di sviluppo ad assumere un impegno di tale portata.
Il Brasile è al settimo posto nella classifica dei paesi che generano le maggiori quantità di gas a effetto serra, inoltre deforestazione, conversione degli habitat e inquinamento delle acque ne hanno fatto in passato uno degli stati peggiori in materia di conservazione ambientale.
Da qualche tempo però questa preoccupante tendenza è stata invertita, già nel 2014 il Brasile ha ridotto le emissioni di CO2 più di ogni altro paese al mondo, ora arriva un nuovo importante impegno per contrastare i cambiamenti climatici.
Il Brasile taglierà le emissioni di gas serra del 37 per cento entro il 2025 e del 43 per cento entro il 2030, lo ha annunciato il presidente brasiliano Dilma Rousseff in occasione del Summit 2015 sullo Sviluppo Sostenibile organizzato dall’Onu e svoltosi a New York.
Il Brasile diventa così il primo grande paese in via di sviluppo ad assumere un impegno di tale portata nella lotta al riscaldamento globale. Lo stato sudamericano assumerà ufficialmente questo impegno in occasione della Cop 21, la conferenza sul clima che si terrà a Parigi a dicembre, nella quale i paesi sviluppati sono tenuti ad assumersi la maggiore responsabilità per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e altri gas serra.
Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno promesso di ridurre le proprie emissioni del 26-28 per cento entro il 2025. “I nostri obiettivi sono altrettanto ambiziosi, se non di più, di quelli fissati dai paesi sviluppati”, ha affermato Dilma Rousseff.
La riduzione delle emissioni sarà perseguita tramite una maggiore adozione delle energie rinnovabili, l’obiettivo è quello di ricavare il 66 per cento del fabbisogno energetico nazionale dall’energia idroelettrica e il 23 per cento da altre fonti pulite come eolico, solare e biomasse.
L’altra grande battaglia è quella contro la deforestazione illegale che ancora minaccia le ricche foreste brasiliane. Il piano stilato dal Brasile fissa a dodici milioni di ettari il limite massimo di consumo di suolo brasiliano entro il 2030. La situazione è comunque in netto miglioramento, dal 2004 sono stati salvaguardati oltre 86mila chilometri quadrati di foresta tropicale, pari all’estensione di circa 14,3 milioni campi da calcio.
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