
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
Grazie ad un progetto della Wildlife Conservation Society, con la collaborazione degli abitanti del luogo, il numero di tartarughe embricate sta crescendo.
La tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata) è una delle tartarughe marine più piccole e colorate, quando è giovane il suo carapace ricorda un cuore ed è dotato di spesse piastre ossee sovrapposte, simili agli embrici di un tetto, dai quali prende il nome. Questo rettile è anche una delle tartarughe marine più minacciate, nella Lista Rossa della Iucn è classificata come “specie in pericolo critico di estinzione”. Oggi però arriva una buona notizia che lascia ben sperare per il futuro della specie.
Le tartarughe embricate stanno compiendo un importantissimo ritorno nelle coste del Nicaragua. Nonostante la popolazione di questi animali si sia ridotta dell’85 per cento nell’ultimo secolo, negli ultimi 14 anni ha fatto registrare un aumento dei nidi di oltre il 200 per cento, passando da 154 a 468 nidi.
Merito di questo successo va in gran parte al lavoro della Wildlife Conservation Society (Wcs), che ha istituito nel 2000 il Progetto di conservazione della tartaruga embricata. Prima dell’avvio del progetto la Wcs aveva analizzato i nidi delle tartarughe in Nicaragua e aveva concluso che quasi tutti erano stati razziati dai bracconieri. A oltre quattordici anni di distanza dall’avvio del progetto i tassi di bracconaggio sono diminuiti di oltre l’80 per cento, rendendo il 2014 l’anno di maggior successo nella storia del progetto.
Il merito è anche della collaborazione con le comunità locali, della sensibilizzazione attraverso l’educazione ambientale e dell’istituzione nel 2010 del Pearl Cays Wildlife Refuge, nato con l’obiettivo di salvaguardare la nidificazione e la crescita delle tartarughe.
Laura Irvine e Pamela Fletcher, membri della Wcs e responsabili del Progetto di conservazione della tartaruga embricata, hanno sottolineato l’importanza della collaborazione con le comunità locali. “Abbiamo educato gli studenti al fine di promuovere una migliore comprensione delle tartarughe marine e l’importanza della loro protezione”, ha dichiarato Laura Irvine.
La Wcs ha anche lavorato insieme alle forze dell’ordine locali per aiutare a monitorare i nidi e ha avviato un progetto per incoraggiare i pescatori a donare le tartarughe marine catturate vive accidentalmente per il rilascio in natura in cambio di t-shirt e giubbotti di salvataggio.
Questa serie di iniziative ha contribuito a far sì che gli abitanti del luogo vedessero con occhi nuovi le tartarughe, contribuendo alla loro salvaguardia. In questa stagione il 75 per cento dei nidi è stato protetto e si prevede la nascita di oltre 35mila tartarughe embricate.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.
L’ex presidente delle Filippine è accusato di crimini contro l’umanità per le migliaia di omicidi extragiudiziali nell’ambito della sua lotta alla droga.
Incidente nel mare del Nord tra una petroliera e una nave cargo: fiamme e fumo a bordo, si teme lo sversamento di combustibile in mare.
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
A23a, l’iceberg più grande del mondo, si è fermato a 80 km dalla Georgia del Sud, dove ha iniziato a disgregarsi.
Una causa intimidatoria per fermare chi lotta per la difesa delle risorse naturali e contro le giganti del petrolio. È quanto sta vivendo Greenpeace per le proteste contro il Dakota access pipeline.
Si è appena conclusa a Roma la seconda parte della Cop16 sulla biodiversità. Tre giorni di negoziati che sembrano portare finalmente al raggiungimento di nuovi obiettivi per la tutela del Pianeta, sperando che non sia troppo tardi.