La dieta meno impattante è quella vegana. Tra chi consuma carne, invece, è la quantità a fare la differenza. Lo dice uno studio dell’università di Oxford.
L’impatto invisibile di quello che mangiamo
Quanto costa all’ambiente il cibo che mettiamo in tavola ogni giorno? Ora esiste un calcolatore per conoscere l’impronta ecologica della nostra alimentazione, realizzato da Essere Animali in occasione della Settimana Veg.
Venerdì 24 maggio si terrà il secondo sciopero mondiale per il futuro. Ormai l’argomento è caldo e sappiamo che dovremo cambiare il nostro stile di vita per contenere il riscaldamento globale. Ma quando si parla dell’impatto dell’alimentazione, le opinioni si dividono e si fanno accese. Possibile che quello che mangiamo abbia un impatto così devastante sul Pianeta? E, se così fosse, come possiamo scegliere in modo più consapevole?
Leggi anche: Per salvare il Pianeta dobbiamo mangiare tutti meno carne
Il calcolatore dell’impronta ecologica
Per orientarci nelle nostre scelte quotidiane, Essere Animali presenta il calcolatore dell’impronta ecologica. Nato per sensibilizzare le persone sul costo invisibile del cibo che mangiamo, è facilmente fruibile e molto intuitivo.
Si tratta di uno strumento che paragona l’impatto sull’ambiente e sugli animali di ogni singola porzione di proteine che finisce nel piatto. Il confronto proposto è volutamente solo tra gli alimenti proteici, ossia l’unica componente variabile all’interno di una dieta bilanciata. Non avrebbe senso ridurre il consumo di verdura, frutta e cereali: questi sono i mattoni che stanno alla base di un’alimentazione sana, e per inquinare meno l’invito è di sceglierli locali, sfusi, biologici e di stagione.
L’impatto invisibile di quello che mangiamo
I valori presi in considerazione sono quattro: la produzione di gas serra, il consumo di terra, il consumo di acqua e il costo di vite animali. Mangiando anche solo una o due porzioni di carne di manzo alla settimana, alla fine dell’anno il conto è salatissimo. Tanta CO2 quanta ne emette un viaggio di 853 chilometri in automobile, un intero campo da calcio utilizzato, l’acqua che una persona potrebbe bere in 165 anni e, ovviamente, anche la vita dell’animale, cresciuto nella stragrande maggioranza dei casi nelle terribili condizioni di un allevamento intensivo.
Che questo tipo di alimentazione non sia sostenibile è ormai cosa nota, motivo per cui il 2019 si sta caratterizzando per una serie di prese di posizione istituzionali. Le nuove linee guida alimentari del Canada, ad esempio, invitano la cittadinanza a preferire proteine vegetali e il mercato a renderle più accessibili a tutti, al bar come nelle tavole calde. O ancora, la commissione Eat-Lancet ha pubblicato un report frutto di una mastodontica revisione della letteratura scientifica per definire la dieta per la salute planetaria, così detta perché include le persone e il Pianeta. Anche la loro raccomandazione è quella di basarsi preferibilmente su una scelta vegetale. E così in Francia con il Lundi Vert, a New York con il Meatless Monday adottato dalle scuole cittadine, e via dicendo.
Leggi anche: La dieta per salvare noi e il Pianeta, secondo Eat-Lancet
Iniziare con una settimana
Come possiamo fare per iniziare a seguire una dieta più leggera per l’ambiente? Aderendo alla Settimana Veg, ad esempio, dal 20 al 26 maggio. Si tratta di una sfida di sette giorni per provare a cambiare alimentazione. Andando sul sito sarà possibile iscriversi e scaricare il ricettario gratuito, con proposte semplici e bilanciate dal punto di vista nutrizionale. Quattordici ricette salate, due ricette dolci, tanti consigli e una community di migliaia di persone che ci sta provando nello stesso momento e si confronta.
Scopriremo così che possiamo fare la differenza anche nelle piccole cose e che introdurre alternative vegetali e ricette senza prodotti animali nella propria quotidianità è più semplice di quanto sembri. E poi chissà, magari una settimana veg tira l’altra e non si smette mai.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Prima capitale in Europa a farlo, Edimburgo ha sottoscritto il Plant based treaty per promuovere diete vegetali in risposta alla crisi climatica.
La maggior parte dei bambini non considera gli animali come cibo, ma mangia la carne perché non sa da dove proviene. Lo conferma un nuovo studio.
Le pubblicità ingannevoli del settore agro-alimentare italiano sono sempre più diffuse. Una nuova campagna vuole fermarle.
Una corposa ricerca inglese ha esaminato la possibile correlazione tra diversi tipi di diete e i rischi per la salute. Dai risultati è emersa anche una maggiore probabilità di ictus per vegetariani e vegani.
Entro l’anno nei fast food statunitensi saranno venduti gli Impossible burger, hamburger completamente vegetali che hanno il sapore e l’aspetto della carne.
Ridurre le emissioni e l’impatto su suolo, acqua e vite animali senza rinunciare al sapore della carne. Abbiamo parlato con Seth Goldman di come la scommessa di Beyond Meat, startup che produce alternative vegetali alla carne, sta dando frutti.
Esserini deformi, in condizioni intollerabili, macellati dopo poche settimane di vita. Un’inchiesta shock di Animal Equality condotta in Italia rivela le atroci condizioni di vita degli animali negli allevamenti e macelli che riforniscono i maggiori produttori di carne di pollo in Italia. Dopo un’estate di scandali (le uova al Fipronil) dovuti proprio alla necessità di disinfettare
Umberto Veronesi è morto a quasi 91 anni. Oncologo di fama internazionale, vegetariano, queste le sue parole su dieta e sostenibilità in una delle ultime interviste che ha rilasciato.