In India e Sri Lanka gli elefanti si ingozzano nelle discariche, riempiendosi lo stomaco di plastica e trasportandola nella foresta.
L’India non mantiene la sua promessa di vietare la plastica monouso per il compleanno di Gandhi
L’industria della plastica tira un sospiro di sollievo, mentre gli ambientalisti si sentono traditi: il governo indiano non porterà avanti il divieto di utilizzo delle plastiche monouso, atteso per il compleanno di Gandhi.
Il 15 agosto – Giorno dell’indipendenza dell’India – il primo ministro indiano Narendra Modi ha esortato il pubblico e le agenzie governative a “fare il primo grande passo” verso la liberazione del paese dalla plastica monouso, partendo dal 2 ottobre. Una data importante, essendo il 150esimo anniversario della nascita di Mahatma Gandhi, l’uomo venerato come padre della nazione indiana. L’intervento di Modi è stato interpretato, a livello globale, come il preludio di un audace passo verso un’India senza plastica monouso entro il 2022. Ma, giunto il momento della verità, il governo indiano ha fatto capire chiaramente che non ci saranno provvedimenti immediati per vietare sacchetti, bicchieri, piatti, bottigliette, cannucce e bustine di plastica, ribadendo soltanto l’impegno a limitarne l’utilizzo.
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La plastica monouso in India
Le plastiche monouso sono quei prodotti usa-e-getta destinati a un singolo utilizzo, per esempio gli imballaggi per gli alimenti e i prodotti comprati sulle piattaforme di e-commerce. Gli oggetti più comuni sono i sacchetti della spesa, le bottigliette, i tappi di bottiglia, gli incarti alimentari, le buste di plastica, gli imballaggi multi-strato per alimenti e le cannucce, tra gli altri. L’India genera circa 25.940 tonnellate di rifiuti di plastica al giorno, secondo un rapporto pubblicato nel 2017 dalla Commissione centrale per il controllo dell’inquinamento (Central pollution control board), che ha estrapolato i dati provenienti da 60 grandi centri urbani in tutto il paese.
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“Addio” alle plastiche monouso per il compleanno di Gandhi?
Alcune persone stanno erroneamente parlando di un’India ‘plastic-free’. Io non l’ho mai detto. Ho detto che la plastica monouso, che viene usata una sola volta, causa molti problemi.Narendra Modi, 30 September
“Il primo ministro Modi non ha parlato di ‘divieto’, ma di ‘addio’ ai rifiuti in plastica monouso – ha chiarito Prakash Javadekar, ministro dell’Ambiente, della foresta e dei cambiamenti climatici -. Dal 2 ottobre inizieremo un tentativo di raccolta di tutti quei rifiuti. Restano quasi 10mila tonnellate di plastica da rimuovere”.
Il governo, per ora, chiederà agli stati di imporre le regole già presenti contro lo stoccaggio, la manifattura e l’utilizzo di determinati prodotti in plastica monouso, come i sacchetti di polietilene e il polistirolo, ha dichiarato il principale funzionario al ministero dell’Ambiente, Chandra Kishore Mishra. “Non è stato emesso nessun nuovo ordine di divieto. Ora si tratta di informare le persone riguardo agli effetti negativi della plastica e di puntare sulla collezione e sul riciclo affinché la gente non abbandoni i rifiuti,” ha aggiunto Mishra. Va detto però che alcuni stati indiani, come Sikkim, Tamil Nadu, Maharashtra e altri, hanno già attuato divieti generalizzati per gli oggetti di plastica monouso.
“Il consumo della plastica monouso è drasticamente aumentato negli ultimi anni, sostituendo molti materiali per imballaggio biodegradabili perché meno costosa e più facilmente reperibile,” ha spiegato Naba Dutta, segretaria generale di Sabuj Mancha, un’organizzazione della società civile che lavora per l’ambiente. “La plastica ha un impatto su quasi tutti gli ambiti della vita. Il governo dovrebbe creare un programma chiaro per risolvere il problema”.
L’opposizione al divieto
La possibilità di un divieto a livello nazionale aveva già causato nervosismo nell’industria della plastica, un settore che nel 2019 ha registrato un fatturato annuo di 50 miliardi di dollari statunitensi (3,5 trilioni di rupie) e dà lavoro a circa 5 milioni di persone in oltre 50mila unità di trattamento. Nella discussione riguardo a un provvedimento mirato contro le plastiche monouso, l’ex-ministro Jairam Ramesh del partito d’opposizione Inc (Congresso nazionale indiano) è stato molto critico, dicendo che è una cattiva idea. “Come ministro dell’Ambiente ho bocciato un divieto generale delle plastiche monouso. L’industria della plastica garantisce lavoro a moltissime persone, e il vero problema è lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti,” ha scritto in un tweet.
As Env Min I resisted blanket ban on use of single-use plastics. Plastics industry employs lakhs & the real problem is how we dispose & recycle waste.
The ban will only grab headlines, home & abroad, and mask the Modi regime’s true environmental record.https://t.co/p3f62d2ply
— Jairam Ramesh (@Jairam_Ramesh) September 11, 2019
Gli esperti a livello industriale sono convinti che le forti critiche rivolte al governo per la sua inabilità di evitare la perdita di posti di lavoro e la recessione economica siano state d’intralcio all’introduzione del divieto. Centinaia di migliaia di lavoratori sono stati licenziati da piccole e medie imprese negli ultimi mesi perché l’economia sta precipitando; il settore più colpito è quello automobilistico. Il governo ha cercato di ristabilire un po’ di normalità adottando una serie di misure, ma i risultati non sono incoraggianti.
Il clamore riguardo al presunto divieto e il fatto che non si sia materializzato hanno lasciato perplessi molti ambientalisti, che vogliono vedere il paese libero dall’inquinamento da plastica. Tanti credono che il tutto sia stato uno stratagemma per guadagnare punti al Climate action summit delle Nazioni Unite, che si è tenuto a New York il 23 settembre. “Tutto il clamore attorno alla proposta del divieto serviva soltanto per ottenere applausi in ottica della visita del primo ministro all’Onu,” ha commentato Ajay Mittal, fondatore dell’organizzazione non-profit Kolkata clean air. “L’industria della plastica ha finalmente vinto, a scapito della salute dei cittadini”. Anche Gandhi si starà rivoltando nella tomba, considerando il caos e le controversie nel giorno del suo compleanno quest’anno.
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