Con una sentenza storica, la Cassazione conferma la condanna per il comandante italiano che ha consegnato 101 migranti alla Libia.
Indonesia, trovati senza vita due giornalisti in una piantagione illegale di palme da olio
I corpi dei giornalisti sono stati trovati in una piantagione a Sumatra, sulla quale avevano condotto un’inchiesta. Non è ancora chiaro se gli omicidi siano collegati al loro lavoro.
Maraden Sianipar, 55 anni, e Martua Siregar, 42 anni, sono stati assassinati con armi da taglio in una piantagione illegale di palme da olio a Labuhan Batu, nel nord di Sumatra. Il corpo del primo è stato trovato il 30 ottobre, in un fossato dietro un magazzino appartenente alla PT Sei Alih Berombang (Sab), compagnia che opera nel settore della palma da olio. Mentre il cadavere di Siregar è stato trovato il giorno successivo, nei cespugli vicino a un magazzino nella stessa piantagione.
Dua wartawan, Maraden Sianipar dan Martua Siregar, ditemukan tewas dalam parit dekat gudang kontainer di Kabupaten Labuhanbatu, Sumatera Utara. Mereka sedang selidiki sengketa lahan ?https://t.co/IVoEVt2A0f pic.twitter.com/RZQQ1vLtsO
— Andreas Harsono (@andreasharsono) 2 novembre 2019
Perché sono morti
Entrambi i giornalisti avevano indagato e riportato le irregolarità commesse dalla Sab, la cui concessione era stata sospesa dalle autorità un anno fa, dopo che fu scoperto che aveva distrutto 750 ettari di foresta pluviale protetta per piantare palme da olio. Non è ancora chiaro se gli omicidi siano legati al lavoro dei giornalisti, la polizia ha avviato un’indagine e il 5 novembre ha annunciato di avere due sospettati in custodia.
Leggi anche
- World press freedom index 2019: la libertà di stampa, e i giornalisti, sono in pericolo
- Indonesia, la coltivazione di palma da olio minaccia l’ecosistema Leuser
- L’olio di palma sta distruggendo le foreste della Nuova Guinea Occidentale, la denuncia di Greenpeace
Locali contro i giganti dell’olio di palma
I due uomini erano partiti il 29 ottobre per visitare la piantagione e mediare una disputa per la terra tra i residenti locali e la compagnia, in veste di attivisti. Un testimone, secondo quanto riportato da Mongabay, ha affermato di aver visto le guardie delle piantagioni armate di machete che stavano sorvegliando l’area. I conflitti violenti tra le guardie e i residenti che cercano di cogliere i frutti delle palme, che rivendicano dato che Sab li ha coltivati illegalmente, sarebbero frequenti.
Giornalisti in pericolo in Indonesia
L’Indonesia è diventata un posto sempre più pericoloso per i giornalisti, come testimoniato dal 140esimo posto su 180 occupato nel World press freedom index 2019, l’indice mondiale sulla libertà di stampa. Tra il 2017 e il 2018, secondo quanto riferito dalla Indonesian independent journalists association (Aji), ci sono stati almeno 75 casi di violenza contro i giornalisti. Il capo dell’Aji, Erick Tanjung, ha affermato che la polizia e le compagnie sono i responsabili della maggior parte degli episodi di violenza contro i giornalisti.
L’olio di palma può uccidere
Le foreste indonesiane, antiche e ricche di biodiversità, sono minacciate dall’espansione incontrollata delle coltivazioni di palma da olio. La deforestazione non ha risparmiato neppure il parco di Gunung Leuser, uno degli ecosistemi più variegati del pianeta che ospita specie uniche e in pericolo. A dispetto delle moratorie emesse dal governo la distruzione delle foreste prosegue senza sosta.
Leggi anche: L’olio di palma fa male alla salute e all’ambiente? Cosa c’è da sapere
Alle coltivazioni illegali di palma da olio sarebbe legato anche l’omicidio di Walhi Golfrid Siregar, avvocato e attivista ambientale assassinato meno di un mese fa in circostanze ancora non chiarite, sempre nel nord di Sumatra. L’uomo era noto soprattutto per il suo lavoro di patrocinio legale alle comunità locali coinvolte in conflitti per la terra con le compagnie di olio di palma.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Numerose ong hanno sottolineato la situazione drammatica della popolazione palestinese a Gaza, chiedendo a Israele di rispettare il diritto umanitario.
Vida Diba, mente di Radical voice, ci parla della genesi della mostra che, grazie all’arte, racconta cosa significhi davvero la libertà. Ed esserne prive.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (Unfpa) e il gruppo Prada hanno lanciato un programma di formazione per le donne africane.
Amnesty International ha pubblicato un manifesto elettorale in 10 punti rivolto ai partiti italiani: “I diritti umani non sono mai controversi”.
Si tratta di Zahra Seddiqi Hamedani ed Elham Choubdar colpevoli, secondo un tribunale, di aver promosso la “diffusione della corruzione sulla terra”.
Dal 2 al 4 settembre Emergency ricorderà che la pace è una scelta realmente perseguibile a partire dalla conoscenza e dalla pratica dei diritti umani.
Il Comune di Milano lo faceva già ma smise, attendendo una legge nazionale che ancora non c’è. Non si può più rimandare: si riparte per garantire diritti.
Le persone transgender hanno ora il diritto alla piena autodeterminazione a Milano grazie al primo registro di genere in Italia.