
La mancanza di dati ufficiali è un problema per il controllo del mercato legale di animali, soprattutto per le catture di quelli selvatici.
Bisogna ringraziare la popolazione locale dei Rapa Nui, che ha votato in favore della creazione di un’area protetta grande più di 700.000 km quadrati.
Le acque intorno all’isola di Pasqua, situata a ovest del Cile, diventano area marina protetta. Il parco si chiama Rapa Nui, proprio come i nativi e l’isola nella lingua locale. La decisione è stata resa nota dal governo cileno durante il quarto Congresso internazionale delle aree marine protette tenutosi a La Serena, in Cile e assicura la protezione di oltre cento specie marine.
Il 73 per cento degli abitanti dell’isola di Pasqua ha detto sì: le acque che circondano la loro terra natìa e che da sempre costituiscono per loro fonte di sostentamento sono ora protette. Si tratta di una conquista estremamente importante che tutela l’habitat di 142 specie marine, di cui 27 minacciate da estinzione tra cui la tartaruga embricata. Le acque ospitano anche predatori come lo squalo martello smerlato, la megattera e la balenottera azzurra e sono ricche di marlin, tonni e pescispada. Di recente, una spedizione subacquea ha scoperto la presenza di specie finora sconosciute, mentre le acque profonde e cristalline nascondono barriere coralline meravigliose e ancora intatte.
Con la creazione di questo parco marino vengono proibite l’estrazione di risorse e la pesca industriale, mentre i Rapa Nui possono continuare a pescare utilizzando le loro tecniche tradizionali che non danneggiano l’ecosistema. L’oceano rappresenta tutto per loro, tanto da considerarlo la propria madre. Ludovic Burns Tuki, leader di una coalizione di oltre venti gruppi Rapa Nui, ha affermato che questo può servire da esempio per l’istituzione di altre aree marine protette. “Si tratta di un momento storico”, ha detto, “per i Rapa Nui, per il mondo e per i nostri oceani”. Anche il ministro dell’Ambiente cileno Marcelo Mena si è congratulato per l’evento.
Anche le acque delle vicine isole Pitcairn, nell’oceano Pacifico, costituiscono un’area protetta della dimensione di 834mila chilometri quadrati. Trattandosi di uno dei luoghi più remoti della Terra, situato a migliaia di chilometri da qualunque continente, l’ecosistema marino delle isole Pitcairn è tra i più incontaminati del pianeta. Stesso vale per il mare di Ross, in Antartide, un luogo selvaggio rimasto immune all’intervento dell’uomo che l’anno scorso è diventato il più grande parco marino del mondo, estendendosi su una superficie di 1,55 milioni di chilometri quadrati.
L’isola di Pasqua, famosa soprattutto per i misteriosi busti di pietra chiamati Moai, è minacciata dal turismo, dalla pesca abusiva e dai cambiamenti climatici, che causano l’acidificazione degli oceani e l’innalzamento del livello dei mari. Grazie all’istituzione del parco il territorio è ora al sicuro dalla maggior parte di queste minacce. L’esempio dell’isola di Pasqua ci fa capire che c’è sempre più bisogno di aree marine protette e allo stesso tempo porta a sperare che siamo sulla buona strada verso la protezione degli oceani e dei loro incredibili abitanti.
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