Il 27 novembre aprono le candidature per la seconda edizione di Women in Action, il programma di LifeGate Way dedicato all’imprenditoria femminile.
Libertà di stampa. L’Italia precipita: è 77esima nella classifica mondiale
L’Italia perde quattro posizioni nella classifica mondiale della libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere. Siamo ormai 77esimi.
Il giudizio è senza appello. L’Italia ha perso in un anno ben quattro posizioni nella classifica della libertà di stampa stilata da Reporters sans Frontières. Un dato desolante e allarmante, che porta il nostro Paese dal 73esimo al 77esimo posto.
Reporter senza frontiere cita i casi Vatileaks
A farci retrocedere, spiega l’associazione, è il fatto che ancora oggi troppi giornalisti risultano minacciati per il lavoro che fanno. In particolare, “il numero di coloro che attualmente sono costretti a vivere scortati dalle forze dell’ordine è compreso tra trenta e cinquanta”. Intimidazioni e minacce di morte rendono il quadro “molto inquietante”, aggiunge l’organizzazione non governativa, e i primi a farne le spese sono “i reporter impegnati nelle inchieste sulla corruzione e sulla criminalità organizzata”.
Reporter senza frontiere cita le inchieste sul Vaticano, ricordando che “la giustizia se l’è presa con la stampa” nel contesto degli scandali Vatileaks e Vatileaks 2: “Due giornalisti rischiano otto anni di prigione per aver pubblicato dei libri nei quali venivano rivelate frodi all’interno della Santa Sede”, ricorda Reporter senza frontiere.
Meglio dell’Italia anche Niger, Haiti e Malawi
In testa alla classifica dell’associazione si sono piazzate tre nazioni europee: la Finlandia, i Paesi Bassi e la Norvegia. Quarta la Danimarca, seguita dalla Nuova Zelanda. La Germania è sedicesima, mentre le posizioni 38 e 41 sono occupate da Regno Unito e Stati Uniti. Più in basso la Francia, 45esima.
In generale, quello europeo resta il continente nel quale la libertà di stampa appare maggiormente tutelata. Nell’Ue, infatti, peggio dell’Italia fanno solamente Cipro, Grecia e Bulgaria. Al contrario, nel ranking mondiale fanno meglio del nostro paese anche Lesotho, Tanzania, Malawi, Senegal, Haiti, Niger, Botswana, Burkina Faso e Belize.
Lo stato che invece tutela di meno in assoluto la libertà di stampa è l’Eritrea, che si contende l’ultima piazza con la Corea del Nord e il Turkmenistan. Poco sopra, nella classifica figurano Siria, Cina e Vietnam. Da sottolineare, infine, il fatto che, nel complesso, l’Africa risulta aver fatto alcuni passi in avanti, nonostante la porzione settentrionale del continente (assieme al Medio Oriente) resti ancora la regione nella quale è più difficile esercitare la professione di giornalista.
Nell’immagine di apertura, giornali in vendita nelle strade del Cairo, in Egitto ©Peter Macdiarmid/Getty Images
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel 2023 sono state uccise 85mila donne nel mondo: nel 60 per cento dei casi, il colpevole era il partner o un membro della famiglia.
Un gruppo di studenti universitari ha raggiunto la città di Kaifeng l’8 novembre dopo cinque ore di viaggio in sella a biciclette in sharing
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Più di cento calciatrici hanno inviato una lettera alla Fifa per chiedere di interrompere la sponsorizzazione con la Saudi Aramco
Da questo autunno 7.000 nuovi studenti di San Diego sosterranno corsi che includono una quota di tematiche riservate al clima.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.
La “liana delle anime” è un decotto della medicina indigena dell’Amazzonia che può alterare lo stato psichico di chi la assume, e per questo affascina milioni di persone nel mondo.
Tra le 1.757 barche iscritte alla Barcolana di Trieste, la regata più partecipata del mondo, ce n’era una che gareggiava per Emergency.