Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
In Scozia una linea luminosa rende visibile l’innalzamento del livello dei mari
Lines (57° 59’N, 7° 16’W) è l’installazione luminosa nelle isole scozzesi che mostra il futuro che ci aspetta a causa del riscaldamento globale: sott’acqua. Ma è anche un invito ad agire per evitare che questo scenario si verifichi.
Innalzamento del livello dei mari. Sentendo queste parole la nostra mente viaggia con molta probabilità verso luoghi remoti, passando prima dal sempre meno freddo Artico e i suoi ghiacci che si sciolgono, fino a qualche isola in mezzo all’oceano che è la prima a subirne gli effetti. Quanto al nostro continente europeo, sappiamo da qualche proiezione che le città costiere potrebbero essere sommerse, come la lagunare e romantica Venezia, ma rimane sempre un’idea difficilmente tangibile ai più. Le conseguenze del riscaldamento globale, però, sono ormai sempre più visibili in ogni parte del mondo, anche nel giardino dietro casa. Così, quella piccola isola in mezzo all’oceano è in realtà un gruppo di isole scozzesi, nel Regno Unito.
Proprio per rendere visibili gli effetti del clima che cambia, c’è una linea luminosa che corre lungo le coste di una delle isole Ebridi, in Scozia, e segnala dove potrebbe arrivare il livello della marea a causa dell’innalzamento del livello dei mari: a metà muri delle case, in mezzo ai prati sovrastando porticcioli e staccionate. L’installazione si chiama Lines (57° 59’N, 7° 16’W) ed è stata creata dai due artisti finlandesi Pekka Niittyvirta e Timo Aho.
Attraverso questa installazione, le persone possono visualizzare meglio il problema e immedesimarsi nella realtà che potrebbe verificarsi in un futuro non così distante.Pekka Niittyvirta e Timo Aho, artisti
L’impatto l’innalzamento del livello dei mari sulle comunità costiere
Con l’obiettivo di esplorare l’impatto catastrofico della nostra relazione con la natura e i suoi effetti a lungo termine, l’installazione vuole puntare l’attenzione su come l’innalzamento dei mari influenzerà le aree costiere, i suoi abitanti e l’uso della terra in futuro. “Quando abbiamo iniziato il progetto stavamo lavorando sulle comunità costiere. Presto però abbiamo spostato il focus sulle cause e le conseguenze dei cambiamenti climatici e dei movimenti delle maree”, ci hanno raccontato i due artisti.
In particolare, l’impatto sulle isole a bassa quota, come in questo caso l’isola di Uist, nelle isole Ebridi esterne. Infatti, la vita sull’isola è già stata condizionata da questi effetti: ad esempio, il centro d’arte e museo di Taigh Chearsabhagh – dove è posizionata l’installazione – non può rimanere dov’è a causa delle inondazioni. L’installazione Lines (57° 59’N, 7° 16’W) non è statica come potrebbe sembrare, ma interagisce con i cambiamenti della marea e, grazie all’uso di alcuni sensori, attiva le linee luminose a LED nei periodi di acqua alta.
L’arte ha il potenziale di comunicare idee, concetti e dati scientifici complessi in un modo che altri mezzi, come parole e grafici, non possono fare.Pekka Niittyvirta e Timo Aho, artisti
In questo senso, quella linea di luce rappresenta un promemoria di cosa potremmo andare incontro se non agiremo, in fretta e subito, per il clima. Considerando che 8 delle 10 città più grandi al mondo sono vicine alle coste e che il mare potrebbe alzarsi di più di mezzo metro entro il 2100 secondo i dati pubblicati sulla rivista Nature, centinaia di migliaia di persone a livello globale saranno vulnerabili all’aumento del livello dei mari. Dall’altra parte, però, l’installazione potrebbe rappresentare anche un invito, che ci spinge ad agire per evitare che le isole scozzesi, un simbolo di tutte le isole e le comunità costiere del mondo, vengano sommerse e scompaiano per sempre.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Pubblicate nella notte le nuove bozze di lavoro alla Cop29 di Baku, compresa quella sulla finanza climatica. Strada ancora in salita.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
La nuova edizione del Climate change performance index constata pochi passi avanti, da troppi paesi, per abbandonare le fossili. Italia 43esima.
Uno studio della rete di esperti MedECC e dell’Unione per il Mediterraneo mostra quanto il bacino sia vulnerabile di fronte al riscaldamento globale.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
Per mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro impatti servono fondi. Alla Cop29 i Paesi sono molto distanti su quanto e chi debba pagare.
Il governo del Regno Unito ha scelto la Cop29 di Baku per annunciare il suo prossimo piano di riduzione delle emissioni di gas serra.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop29 a Baku, ha ribadito il proprio approccio in materia di lotta ai cambiamenti climatici.