L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Onnipresenti. Trovate microplastiche anche nell’Artico
Pensata per durare. È questo il ruolo immaginato per la plastica. E ora dopo aver invaso mari e fiumi le microplastiche hanno raggiunto aree del pianeta un tempo considerate incontaminate, dalle cime delle Alpi, fino all’Artico. A confermarlo arriva un nuovo studio pubblicato su Science Advances che conferma come, in alcuni campioni raccolti dai ricercatori,
Pensata per durare. È questo il ruolo immaginato per la plastica. E ora dopo aver invaso mari e fiumi le microplastiche hanno raggiunto aree del pianeta un tempo considerate incontaminate, dalle cime delle Alpi, fino all’Artico. A confermarlo arriva un nuovo studio pubblicato su Science Advances che conferma come, in alcuni campioni raccolti dai ricercatori, siano stati rivenuti 154mila particelle per litro nel ghiaccio alpino, mentre per l’Artico le quantità non superavano le 14.400 particelle per litro.
I dati sono raccolti nello studio “White and wonderful? Microplastics prevail in snow from the Alps to the Arctic” pubblicato da un team di ricercatori tedeschi e svizzeri dove si spiega come parte della plastica abbandonata nell’ambiente e degradata in microplastica sia stata trasportata anche in regioni remote come quelle polari. “Le concentrazioni di microplastiche nella neve sono molto elevate, indicando una significativa contaminazione dell’atmosfera”, si legge nello studio.
Colpa del vento che porta le microplastiche ovunque
Secondo i ricercatori le particelle presenti sarebbero state portate principalmente dai movimenti atmosferici capaci di catturare i piccoli polimeri plastici e trasportarli fino all’Artico. Polimeri che ora sono state trovati praticamente ovunque, dalle montagne agli oceani profondi e definite dagli stessi ricercatori “onnipresenti”. Le elevate concentrazioni riscontrate nei campioni di neve provenienti da regioni diverse suggeriscono che le microplastiche, che provengono da bottiglie, creme solari, pile e tessuti tecnici, causino un significativo inquinamento dell’aria. Studi precedenti hanno dimostrato che le microplastiche possono contribuire al rischio di cancro ai polmoni, evidenziando la necessità urgente di valutare ulteriormente i rischi per la salute umana.
Non si tratta di una novità assoluta. Già ad aprile i ricercatori dell’università degli studi di Milano e di Milano-Bicocca avevano campionato una quantità di microplastiche pari a quella rivenuta nei sedimenti marini e costieri europei: 75 particelle per ogni chilogrammo di sedimento. “Indubbiamente pesa l’inquinamento a livello locale, ma tutto ciò che si trova a valle viene preso in carico dal vento che lo porta poi in alta atmosfera per poi precipitare insieme alla neve sul ghiacciaio”, spiegava la professoressa Guglielmina Diolaiuti, raggiunta da LifeGate.
Le elevate quantità di microplastiche nella neve confermano ciò che si ipotizzava da tempo: la plastica ormai è ovunque.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.