Nel report del VII Index Future Respect tutte le ombre e le luci dei report di sostenibilità. Ma tra i migliori spicca quello realizzato per Pizzoli.
Milano cambia volto ed è sempre più unita verso la sostenibilità. I dati del primo Osservatorio Milano sostenibile
Attrattiva, innovativa, solidale, digitale: questa è Milano secondo i suoi abitanti. I dati dell’Osservatorio di LifeGate che tracciano la sostenibilità nel capoluogo lombardo.
Una città che ha il coraggio di cambiare: di diventare più verde, efficiente, aperta alle esigenze di tutti. Una popolazione che non solo accetta queste sfide con entusiasmo, ma le fa proprie e cerca di fare la sua parte. È positivo e ottimista il ritratto di Milano dipinto dal primo Osservatorio Milano sostenibile, realizzato da LifeGate ed Eumetra Monterosa. L’iniziativa ha il patrocinio di Commissione europea, regione Lombardia, comune di Milano, Assolombarda e Confcommercio.
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I dati, presentati martedì 24 ottobre all’Acquario civico dal sondaggista Renato Mannheimer, sono stati discussi e commentati dall’amministratore delegato di LifeGate Enea Roveda, dal direttore editoriale di LifeGate Simona Roveda, dall’assessore alla Mobilità e all’ambiente del comune di Milano Marco Granelli, dal presidente di Mito SettembreMusica Anna Gastel e da Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente di Confcommercio Milano.
Cos’è l’Osservatorio Milano sostenibile
La sostenibilità è un concetto realmente sentito dalla popolazione italiana? Quali sono le scelte sostenibili – che coinvolgono agli acquisti come gli spostamenti, l’alimentazione come la gestione del denaro – entrate nelle abitudini degli italiani e quali, al contrario, faticano ad affermarsi?
Per rispondere a queste e altre domande, a partire dal 2015 LifeGate ha avviato l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile insieme a Eumetra Monterosa. Dopo il grande successo della terza edizione, si è deciso di puntare i riflettori sul capoluogo lombardo con un’edizione dedicata alla sostenibilità della città di Milano. La rilevazione, tramite metodologia CATI, è stata condotta su un campione di mille individui rappresentativi della popolazione milanese.
“Dopo tre edizioni dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile vogliamo realizzare una fotografia della sostenibilità in dettaglio sulle singole città italiane, iniziando da Milano. Scelta voluta considerato il suo ruolo di riferimento in ogni ambito della vita nazionale, dall’economia all’architettura, dall’urbanistica e al turismo, che ha reso la città un biglietto da visita dell’Italia in Europa e nel mondo” ha spiegato Enea Roveda, CEO di LifeGate.
La popolazione di Milano ha a cuore la sostenibilità
Otto milanesi su dieci sanno cosa significa sostenibilità, una percentuale divisa tra chi si dichiara molto preparato e chi ne ha solo una conoscenza approssimativa. I milanesi si rivelano così molto più consapevoli rispetto alla media nazionale che vede la conoscenza del tema fermarsi solo al 62 per cento della popolazione. Energia sostenibile e sostenibilità ambientale i temi più noti.
Ma c’è di più: per il 54 per cento dei milanesi la sostenibilità è un tema davvero sentito, uno stile di vita che si sta diffondendo sempre più e non una semplice moda (come ritiene il 42 per cento degli intervistati). Di fronte alla medesima domanda, la popolazione italiana si era spaccata esattamente a metà, fatta eccezione per un 6 per cento di indecisi.
“I milanesi si confermano cittadini decisamente interessati e coinvolti rispetto ai temi della sostenibilità anche grazie alla grande offerta di servizi e iniziative a loro disposizione. Si evidenzia anche una grande soddisfazione nei confronti della propria città” ha sottolineato Renato Mannheimer di Eumetra Monterosa.
Cosa significa Milano sostenibile per chi la abita
Se i cittadini sono così innamorati della sostenibilità è anche perché hanno vissuto in prima persona le tante piccole e grandi innovazioni che hanno coinvolto il territorio in cui vivono. Tra le tante iniziative intraprese dal comune, quelle più note riguardano mobilità e arredo urbano: le nuove aree verdi, il potenziamento dei trasporti pubblici, l’Area C, le nuove aree pedonali e i servizi di car sharing e bike sharing. Iniziative che per giunta, quando viene richiesto di dare un giudizio personale, vengono premiate con una sorta di plebiscito.
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Non stupisce dunque il fatto che, quando viene loro chiesto di dare un giudizio complessivo alla loro città, tre persone su quattro promuovono Milano a pieni voti. E la descrivono come attrattiva, innovativa, solidale, digitale e sostenibile.
Dalle parole ai fatti. Gli stili di vita sostenibili
Quando si passa dalle parole ai fatti, però, i cittadini fanno la loro parte per una Milano più sostenibile? Il comportamento che sembra entrato stabilmente nelle abitudini delle persone è, senza dubbio, la raccolta differenziata che a Milano è tra le migliori d’Europa. Più del 90 per cento degli abitanti di Milano usa (sempre o talvolta) i mezzi pubblici, le aree pedonali e le aree verdi; si rivelano molto apprezzati anche gli eventi culturali come fiere, mostre e concerti. Buona parte dei milanesi si dichiara anche disposta a fare qualche piccolo sacrificio economico per fare acquisti più rispettosi dell’ambiente, come le lampadine a led per la casa e gli elettrodomestici a basso consumo.
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Cosa chiedono i milanesi alla loro città, per il futuro
I milanesi, quasi all’unanimità, sognano un’Italia 100 per cento rinnovabile. E, se potessero scrivere l’agenda delle priorità per la loro città, punterebbero innanzitutto sulla riqualificazione urbana, sui progetti sociali di inclusione per le fasce di popolazione e le zone più fragili e sugli interventi per mettere un freno al consumo di suolo.
Si può immaginare quindi che accoglieranno con grande favore i progetti che sono stati approvati in questi mesi per trasformare Milano nella migliore smart city italiana. Come il bando periferie, che ha stanziato 540mila euro per diversi progetti distribuiti in cinque zone della periferia (Giambellino-Lorenteggio, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Adriano-Padova-Rizzoli, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaratese). Oppure Rotaie Verdi, che trasformerà gli scali ferroviari dismessi in un’oasi verde che colleghi la città con la campagna.
Richiedi i dati dell’Osservatorio Milano sostenibile: [email protected]
Foto in apertura © Maria Spanò / LifeGate
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