L’Italia produce metà del riso europeo, soprattutto in pianura Padana. La salinizzazione dovuta alla siccità sta facendo danni, ma oggi c’è una soluzione.
Tutti i nomi dei ministri del governo Conte
Finalmente nasce il governo Conte dopo la decisione di Luigi Di Maio e di Matteo Salvini di ascoltare il parere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Paola Savona non è ministro dell’Economia.
Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio incaricato di formare un governo per la seconda volta dopo le elezioni politiche del 4 marzo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha rivelato i nomi dei ministri che lo comporranno e che fanno capo, per la maggior parte, ai partiti che compongono la maggioranza giallo-verde, ovvero Movimento 5 stelle e Lega.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è Giancarlo Giorgetti, 52 anni, è un capogruppo della Lega alla Camera dei deputati, eletto in parlamento dal 1996. Giorgetti è anche uno dei collaboratori più fidati del leader della Lega Matteo Salvini e ha contribuito attivamente alla stesura del programma.
#Quirinale: il Presidente #Mattarella ringrazia la stampa al termine delle #consultazioni pic.twitter.com/JiGgb70v8m
— Quirinale (@Quirinale) 31 maggio 2018
“Lavoreremo intensamente per realizzare gli obiettivi politici che abbiamo anticipato nel contratto, con determinazione per migliorare la qualità di vita degli italiani”, ha detto Conte dopo il colloquio con Mattarella che l’ha ricevuto intorno alle ore 21:00 di giovedì 31 maggio.
Il leader della Lega Salvini e Luigi Di Maio, leader di Movimento 5 stelle, saranno rispettivamente ministro degli Interni e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. Questi i nomi degli altri ministri che fanno parte, a meno di colpi di scena dell’ultim’ora, del nuovo governo. La squadra è stata approvata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è composta da 14 uomini e 5 donne. Il giuramento dovrebbe tenersi al Quirinale il primo giugno alle ore 16:00.
Chi sono i ministri che fanno parte del governo Conte
Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno
Leader di Lega, alle elezioni del 4 marzo il suo partito è stato il più votato all’interno della coalizione di centrodestra. Nato a Milano, non è laureato. È stato consigliere comunale della sua città, giornalista per il quotidiano La Padania e deputato del Parlamento europeo dal 2004 al 2006 e dal 2009 al 22 marzo 2018. Ha opinioni severe sul tema dell’immigrazione, di cui si occuperà al ministero dell’Interno: propone un controllo ferreo dei confini italiani e l’espulsione di tutti i clandestini. Insofferente alle politiche europee, punta a mettere l’Italia al primo posto. Il ministro dell’Interno è cruciale in quanto coordina gli enti locali e le forze di polizia.
Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico del Lavoro e delle Politiche sociali
Dal settembre 2017 è capo politico del Movimento 5 stelle, il partito che singolarmente ha ottenuto più voti alle ultime elezioni. Nella scorsa legislatura è stato vicepresidente della Camera dei deputati, il più giovane ad aver mai ricoperto questo ruolo. È nato nel 1986 ad Avellino, in Campania, ha frequentato ingegneria e giurisprudenza senza terminare gli studi. È giornalista pubblicista dal 2007. Le sue visioni sono centriste, e da ministro del Lavoro e dello sviluppo economico mira a lanciare il reddito di cittadinanza per sostenere gli italiani “che versano in condizione di bisogno”. L’ammontare è attualmente fissato a 780 euro mensili.
Sergio Costa, ministro dell’Ambiente
Costa è stato comandante regionale del Corpo forestale dello Stato fino allo scioglimento nel 2016, che ha ampiamente criticato. Nato nel 1959, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze agrarie e un master in Diritto ambientale. È famoso per aver guidato l’inchiesta che ha condotto alla scoperta della Terra dei fuochi, la discarica abusiva a cavallo tra le province di Napoli e Caserta. Di Maio ha fatto il nome di Sergio Costa perché crede sia “la persona ideale da presentare al ministero dell’Ambiente, essendo tra coloro che più si sono distinti nella lotta ai crimini ambientali”. Costa è anche generale di brigata dell’Arma dei carabinieri e si è dichiarato un “servitore dello Stato”.
Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri
È stato collaboratore dell’ex primo ministro Mario Monti per il cui governo è stato ministro per gli Affari europei, poi riconfermato anche da Enrico Letta. Laureato in legge all’università La Sapienza di Roma nel 1977. Ha lavorato a lungo nelle istituzioni europee fino ad essere stato nominato dal premier uscente Paolo Gentiloni come suo consigliere per la promozione del trasferimento (fallito) della sede dell’Agenzia europea per i medicinali da Londra a Milano dopo la Brexit.
Giovanni Tria, ministro dell’Economia e delle finanze
Professore di Economia politica all’università di Tor Vergata di Roma, ha studiato giurisprudenza e ha avuto varie esperienze alla Banca mondiale dopo essere stato consulente per l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).
Giulia Grillo, ministra della Sanità
Capogruppo M5s alla Camera dei deputati, è membro della Commissione affari sociali e della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli effetti dell’utilizzo dell’uranio impoverito. È nata a Catania, ha 43 anni, è laureata in Medicina e chirurgia e specializzata in Medicina legale e delle assicurazioni. Tra i suoi obiettivi ci sono la riduzione delle disuguaglianze nell’assistenza ai pazienti, la garanzia di una sanità pubblica più efficiente, l’aggiornamento dei corsi di laurea e di formazione in campo medico. È favorevole ai vaccini, ma è convinta che “riconoscere l’importanza delle vaccinazioni e poi obbligare la gente a farle sembri una contraddizione anche agli occhi dei cittadini”.
Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia
Bonafede è deputato del Movimento 5 stelle. Siciliano di nascita, esercita a Firenze la professione di avvocato. Candidatosi a sindaco della città nel 2009 contro Matteo Renzi, ha ottenuto l’1,8 per cento dei voti. È stato vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio durante la scorsa legislatura ed è membro del Collegio d’appello. È il “braccio destro” di Luigi Di Maio ed è responsabile della funzione Scudo della rete disponibile sulla piattaforma online Rousseau, con l’obiettivo di fornire difesa legale agli iscritti ed eletti del Movimento e garantire la tutela del partito. Sostiene il movimento No tav e ha recentemente affermato che il suo programma “resta quello di rivedere tutte le grandi opere pubbliche inutili”.
Elisabetta Trenta, ministra della Difesa
È laureata alla Sapienza in Scienze politiche a indirizzo economico ed è esperta in cooperazione internazionale e geopolitica. Insegna alla Link campus university di Roma, dove è vicedirettrice del master in Intelligence e sicurezza. Lavora per una società senza scopo di lucro impegnata nel promuovere e gestire progetti di sviluppo sostenibile in paesi come Libia, Giordania e Libano; dal 2005 al 2006 ha fatto parte della task force del ministero degli Affari esteri in Iraq. È ufficiale della Riserva selezionata dell’Esercito italiano. Era tra i nomi indicati dal Movimento 5 stelle ancor prima che si votasse alle elezioni del 4 marzo.
Paolo Savona, ministro delle Politiche europee
82 anni, nato a Cagliari, è laureato in Economia e ha completato gli studi al Massachusetts institute of technology (Mit). Ha dato avvio alla sua carriera lavorando per la Banca d’Italia, è stato professore universitario e direttore generale di Confindustria. Dal 1993 al 1994, durante il governo Ciampi, ha ricoperto il ruolo di ministro dell’Industria. Fino all’ultimo, il nome di Savona ha creato tensioni fra i partiti di maggioranza: la Lega puntava a renderlo ministro dell’Economia, mentre il M5s era disposto ad assegnargli un altro incarico pur di evitare uno scontro col Quirinale e il rischio di nuove elezioni. Savona, infatti, è critico nei confronti dell’Unione europea e contrario all’unione monetaria: alla fine la richiesta di Mattarella, che non lo voleva all’Economia – ed è per questo che il primo tentativo di formare il governo è fallito – è stata ascoltata.
Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia e delle disabilità
È nato nel 1980 e da vent’anni è iscritto alla Lega, con cui condivide “gli ideali di indipendenza, autonomia e libertà”. Giornalista, è laureato in Scienze politiche all’Università degli studi di Padova e in Storia della civiltà cristiana all’Università europea di Roma. È vicesegretario federale della Lega insieme a Giancarlo Giorgetti, vicepresidente della Camera dei deputati e vicesindaco della città di Verona. Per due volte è stato europarlamentare e durante il secondo mandato ha fatto parte della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.
Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il parlamento e la democrazia diretta
Giulia Bongiorno, ministra per la Pubblica amministrazione
Barbara Lezzi, ministra per il Sud
Gian Marco Centinaio, ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali
Danilo Toninelli, ministro per le Infrastrutture e i trasporti
Erika Stefani, ministra per gli Affari regionali e le autonomie
Marco Bussetti, ministro per l’Istruzione, l’università e la ricerca
Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali e del turismo
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