Circa 40.000 persone hanno sostenuto le richieste indigene, che si oppongono a un progetto di revisione del trattato fondativo della Nuova Zelanda.
Il monte Taranaki ora ha gli stessi diritti di un essere umano
Le tribù Maori considerano il monte Taranaki un antenato, un membro della famiglia a tutti gli effetti. Il governo è d’accordo: ora il vulcano possiede gli stessi diritti legali di qualunque cittadino neozelandese.
Per le tribù indigene della Nuova Zelanda, il monte Taranaki non è un semplice elemento del paesaggio. È un essere vivente che merita rispetto e amore. Fa parte dei tesori, i taonga, che la madre Terra ha dato loro in dono e che i maori custodiscono in qualità di guardiani. Da tempo aspettavano che il governo riconoscesse la sua sacralità. Ora la battaglia è vinta: il monte possiede legale personalità giuridica, proprio come ogni essere umano, proprio come successo con il fiume Whanganui, e chiunque dovesse danneggiarlo commetterebbe automaticamente un torto nei confronti delle tribù – le Taranaki iwi.
Cosa prevede l’accordo che ha riconosciuto la personalità giuridica del monte Taranaki
Otto tribù Maori e il governo della Nuova Zelanda hanno concordato la gestione comune del parco nazionale di Egmont e il riconoscimento della personalità giuridica del territorio che si trova al suo interno, in particolare del monte Taranaki, che è un elemento essenziale dell’identità maori, “trascende la nostra percezione del tempo, dello spazio, della cultura e della spirito” e rappresenta “il mistero, l’avventura e la bellezza, catturando la nostra attenzione e la nostra immaginazione su come l’umanità possa essere profondamente legata ad un paesaggio”. Questo garantirà una tutela maggiore del territorio che è una meta turistica molto gettonata.
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Un’altra vittoria per i maori
Anche il fiume Whanganui, che secondo la leggenda nacque quando il monte Taranaki si trasferì sul mare lasciando dietro di sé un profondo solco, ha ottenuto lo stesso riconoscimento, così come l’area boschiva di Te Urewera. L’India ha seguito l’esempio della Nuova Zelanda e ha riconosciuto la personalità giuridica dei fiumi Gange e Yamuna, consentendo così una maggiore protezione delle loro acque, che sono altamente inquinate.
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Il governo neozelandese ha un nuovo atteggiamento nei confronti degli indigeni
Il governo della Nuova Zelanda sta cercando di rimediare ai propri errori dato che in più occasioni non ha rispettato il trattato di Waitangi, stipulato nel 1840 per proteggere le tribù indigene e le loro terre. Il ministro della Giustizia Andrew Little crede che il raggiungimento dell’accordo sul monte Taranaki rappresenti “una pietra miliare nell’ammissione delle colpe e dei mali commessi in passato”. I maori ci insegnano che non siamo i padroni dell’universo. Al contrario, ne facciamo parte. E per questo dobbiamo rispettarlo.
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