Al mare ne trovava talmente tanta da decidere di farne un museo, degli orrori. L’idea di una guida naturalistica. Lo scopo? Riflettere sulle nostre colpe.
A New York niente più street food nella plastica, bandito il polistirolo
Nella città statunitense famosa per il suo cibo di strada è vietato dal primo gennaio vendere alimenti e bevande nei contenitori in polistirolo.
“Le 27mila tonnellate di polistirolo che i newyorchesi gettano ogni anno intasano le discariche e alimentano l’industria del petrolio che sta distruggendo il nostro pianeta. Porremo fine a questa pratica inquinante per assicurare un futuro più pulito e più sereno ai nostri figli”. Con queste parole Bill de Blasio, sindaco di New York, ha commentato l’entrata in vigore nella sua città, dal primo gennaio del 2019, del cosiddetto Foam ban ovvero il divieto per negozi, ristoranti, bar e chioschi di utilizzare contenitori per alimenti in polistirene (comunemente chiamato polistirolo) usa e getta.
Sono molto diffusi nella Grande mela: basti pensare a hot dog e hamburger venduti nelle vaschette, ma anche alle tazze con cui bere il caffè recandosi in ufficio, a piatti, ciotole, chips da imballaggio; è dal 2013, però, che questi prodotti finiscono nella raccolta indifferenziata perché riciclarli è più costoso che efficace. Già allora si parlò di vietarne l’utilizzo, ma la proposta non venne approvata per l’opposizione dei ristoratori.
Cosa prevede il decreto sul polistirolo
I commercianti hanno a disposizione sei mesi di tempo per smaltire le giacenze: a partire dal primo luglio rischieranno multe fino a mille dollari in caso di mancata osservanza della legge. L’uso di contenitori in polistirolo rimarrà consentito solamente per carne o pesce crudi; per tutti gli altri alimenti bisognerà ricorrere ad alternative in alluminio, carta, vetro o materiali compostabili.
For our planet’s future, New York City is kicking off 2019 as a styrofoam-free town! Join me in Brooklyn. https://t.co/dalSDlOlWf
— Mayor Bill de Blasio (@NYCMayor) 1 gennaio 2019
New York è una delle città che più si stanno impegnando nella lotta all’inquinamento tanto che l’amministrazione ha intrapreso un percorso per azzerare i finanziamenti alle compagnie petrolifere, ma il Foam ban è in vigore anche in altre località statunitensi come Chicago, Boston e Honolulu. Seattle, la patria del grunge, ha invece vietato l’impiego di cannucce, bastoncini per cocktail e utensili in plastica monouso. Se una rivoluzione potrebbe sembrare difficilmente realizzabile nel breve termine, avviarla con dei cambiamenti graduali non può che regalarci speranza per il futuro e determinazione nel proseguire il cammino di tutela ambientale.
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